"Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole".
Chi di voi si ricorda questa citazione presa da Jurassic Park? Ovviamente è un'esagerazione della realtà, ma l'esempio serviva ad introdurre quella che viene comunemente detta "teoria del caos".
"La conseguenza pratica dell'effetto farfalla è che i sistemi complessi, come il clima o il mercato azionario, sono difficili da prevedere su una scala di tempo utile. Questo perché ogni modello finito che tenti di simulare un sistema, deve necessariamente eliminare alcune informazioni sulle condizioni iniziali — ad esempio, quando si simula il tempo atmosferico, non è possibile includere anche lo spostamento d'aria causato da ogni singola farfalla. In un sistema caotico, questi errori di approssimazione tendono ad aumentare via via che la simulazione procede nel tempo e, al limite, l'errore residuo nella simulazione supera il risultato stesso. In questi casi, in sostanza, le previsioni di una simulazione non sono più attendibili se spinte oltre una certa soglia di tempo." (cit. Wikipedia).
A questo punto una domanda:
può il cambiamento di un microclima influenzare, o addirittura modificare, il clima stesso?
Si parlasse di un solo microclima, forse no. Ma se i microclimi che mutano fossero tanti? E se i microclimi fossero in realtà dei "macroclimi"?
Da parecchi anni ormai non si fa che parlare del fatto che il famoso "orso siberiano" si stia, per così dire, "estinguendo". Il Burian alle nostre latitudini è sempre più latitante. In concomitanza a ciò, anche la calotta polare artica si sta riducendo sempre di più, per non parlare dei nostri ghiacciai.
Da più parti si giustifica il tutto con il fatto che siamo in epoca di global warming. Le emissioni di Co2 aumentano, di conseguenza la temperatura si alza, etc.etc.
Ma quel'è la causa, e quale l'effetto?
L'uomo, soprattutto nell'ultimo secolo, ha radicalmente mutato molti microclimi in varie parti del pianeta. Come? Con la creazione di dighe e conseguente formazione di laghi, disboscamento di intere aree, prosciugamento e bonifica di zone lacustri e paludose, etc.
Ma tra le tante cose che ha fatto, l'uomo è riuscito a cambiare radicalmente anche un "macroclima": avete presente il lago d'Aral? O meglio, riformulo la domanda: avete presente quello che un tempo era il lago d'Aral?
Ora, consideriamo il fatto che stiamo parlando di un lago che era ampio circa 68.000 kmq, vale a dire, giusto per fare un esempio, che il lago di Garda con i suoi 370 kmq in confronto è una pozzanghera!!
Non per niente molti lo definivano "mare".
Ora consideriamo la sua posizione strategica, guarda caso a meridione della Russia asiatica, ovvero la patria dell'anticiclone termico per eccellenza, ovvero "l'Orso".
E adesso guardiamo cosa è successo nell'arco di pochi anni.
Questo era il lago nel 1985 (tenendo conto che la riduzione è iniziata negli anni 60):
E questo era come si presentava nel 2003:
SABBIA, SALE, PESTICIDI e MORTE hanno preso il posto del vecchio lago.
Per chi volesse approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_d'Aral
Tornando "all'effetto farfalla", non potrebbe darsi che il cambiamento radicale di un "microclima" così esteso abbia influenzato la formazione dell'anticiclone termico siberiano, che a sua volta abbia influenzato l'estensione della calotta polare, che a sua volta abbia influenzato la temperatura dell'emisfero boreale (aumentandola), che a sua volta abbia influenzato la produzione di Co2 (aumentandola a causa del maggiore vapore acqueo), che a sua volta.....etc. etc.
In parole povere, la scomparsa del lago d'Aral potrebbe essere stata la miccia che ha innescato un incendio in una stanza satura di gas.
Una sorta di effetto domino, per dirla in breve.
Voi che ne pensate?
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c'è un film bellissimo del 2004, che si chiama butterfly effect. Il titolo è preso da questa cosa, però nel film non c'entra niente col clima ma con altrocomunque bellissimo ! so che non c'entra molto ma appena visto il thread mi è venuto in mente appunto il film...comunque post molto interessante !!! seguirò la discussione
ciao
Interessante....
Pensa tu....![]()
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Città Sant'Angelo (PE) 130 mt s.l.m. : http://www.csameteo.altervista.org/Current_Vantage_Pro.htm
Roma : http://www.burian.altervista.org/Current_Vantage_Pro.htm
http://www.burian.altervista.org/difebocapuani/difebocapuani.htm
Davvero un bello spunto di riflessione; oltre gli esempi citati da te ci possono essere decine di altre modificazione micro/macroclimatiche che, combinandosi, potrebbero aver dato a luogo ad effetti a catena. Chi ne è capace potrebbe approfondire la discussione
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Tutta la fiducia è riposta in Madre Natura
Per non portarla alle lunga voglio aggiungere che leggendo il tuo post mi è venuto in mente che qualche giorno fà in tv. e non ricordo il programma, parlavano di una diga in costruzione dalle proporzioni gigantesche collocata nelle vicinanze di un fiume e che una volta ultimati i lavori la gente che viveva lungo le sponde avrebbe dovuto abbandonare le loro abitazioni (baracche)e andare a vivere più nell'entroterra e quindi più in mezzo al deserto, e questo perchè c'è una gran fame di energia.Chiedo scusa se ho deragliato, ma questo per dire che in quel momento io pensai immediatamente che oltre alla beffa il danno di poter continuare a cambiare i microclimi in tutto il mondo,e senza che nessuno dica niente o si porga il problema, perchè di questo argomento se ne è parlato già in passato ma senza eco.Argomento interessantissimo,continuiamo a parlarne con la speranza che qualcuno si sia interessato e documentato di più.Ora ho sonno e vado a letto vi saluto e mi sconnetto e vi dico buonanotte ma dopo aver letto.![]()
E' la diga di Wuhan lungo il fiume Yangtzee, nella provincia dello Hubei (Cina), citta' natale di mia moglie tra l'altro.
Il progetto e' stato sospeso da una commissione ambientale che sta investigando il reale impatto ambientale e climatico del progetto. Non so se e' gia' ripartito, ma su svariate riviste cinesi sono usciti articoli che dimostrano come il cambiamento del microclima sia gia' avvenuto, accentuando le precipitazioni (gia' molto abbondanti peraltro) nelle zone limitrofe poste a rischio Stau.
Altra bella farfalla insomma. Comunque ci vuole un bel coraggio a fermare un progetto del genere. Ora non so cosa faranno e se lo riprenderanno.
Certo, la diga servira' a produrre talmente tanta energia elettrica da poter risparmiare un sacco (e una sporta) di carbone, diminuendo il consumo di CO2. Ma si sa, non si puo' avere la botte piena e la moglie ubriaca, bisogna scegliere...
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...chat con James Reynolds, www.typhoonfury.com
Always looking at the sky...James says:
http://www.wmo.int/pages/mediacentre...nfo_58_en.html
Simone says:
holy s**t....
James says:
now that's something I'd like to film!!
ah ecco...ne stavo parlando qui
http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=67228
mi chiedevo quali le ripercussioni sul microclima con la costruzione di un grosso invaso. In analoghi casi, pare verificato un aumento del 20% dell'U.r. Conseguenze???
Francesco Nucera
"Sono un tipo burbero, scontroso e permaloso ma se mi impegno so essere anche simpatico"
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meteorologo Meteosolutions S.r.l.
ma io la teoria del caos la ricordavo con effetti molto più violenti..non legati alla pioggia...ecco ciò che ho trovato
Il 29 dicembre 1979, il fisico Edward Lorenz presentò alla Conferenza annuale della American Association for the Advancement of Science, una relazione in cui ipotizzava come il battito delle ali di una farfalla in Brasile, a séguito di una catena di eventi, potesse provocare una tromba d’aria nel Texas. L’insolita quanto suggestiva relazione, diede il nome al cosiddetto butterfly effect
Storm chaser for Thunderstorm Team
UG 69
Francesco Nucera
"Sono un tipo burbero, scontroso e permaloso ma se mi impegno so essere anche simpatico"
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meteorologo Meteosolutions S.r.l.
L'azione dell'uomo può influenzare i microclimi locali. Il caso del lago d'Aral è il più eclatante e inquietante, ma anche qui, da noi, abbiamo un lago d'Aral de noantri che è il Fucino. Ci sono amici di Avezzano e dell'Abruzzo in genere, qua dentro, che sicuramente sono in grado di parlarne meglio e con più cognizione di causa.
In generale, per il discorso farfalla e tornadi. Io penso che la distribuzione dell'energia possa dipendere anche dalla farfalla. Di fatto la meteorologia, all'atto pratico, altro non è che la scienza che studia come si redistribuisce l'energia termica su un Pianeta non uniforme: con Poli ed Equatore, notte e giorno. I flussi di redistribuzione dipendono da una marea di fattori: alcuni li controlliamo (e infatti azzecchiamo spesso le previsioni entro 48 ore) altri sono in mente dei (che tempo farà il 25 maggio 2010?). E non è affatto escluso che, tra i fattori di distribuzione, anche fenomeni come l'Aral possano agire, magari su scala limitata.
Ma parliamo di distribuzione. Altra cosa è la generazione di energia da distribuire. Ed è per questo che ritengo cha l'Aral (o le farfalle) non c'entrino molto. Se la quantità di energia da distribuire passa da 100 a 150, questo dipende da fattori diversi. Può essere, come in passato, un diverso irraggiamento solare o, come oggi, un accresciuto ammontare di gas serra. Questa maggiore energia determinerà diversi (rispetto al passato recente) canali distributivi. Probabilmente (vedi i post di Andrea Corigliano) assisteremo a scambi sempre più estremi, in un senso e nell'altro. Ma non saranno i canali a determinare la quantità di energia. E' la quantità di energia che li determina.
P.S. Questo è anche un aspetto dell'annoso problema di cosa sia meteorologia e cosa climatologia. Ed è il motivo per cui molti appassionati meteo, sapendo bene che nessuno è in grado di dirci che tempo farà a maggio 2010 tendono a prendere come bubbole tutto ciò che riguarda andamenti climatici fra decenni. Sono, ripeto, cose diverse. La meteo studia la distribuzione di energia. E questa distribuzione, come dicevo, è conosciuta solo su limitatissima scala temporale. La meteorologia, insomma, assume come dati e immutabili i parametri del problema e, tra questi, la quantità di energia, la geografia ecc.
La climatologia studia (tra l'altro) cosa succede quando i parametri vengono mutati. Nessun meterologo è interessato (all'atto pratico) alla deriva dei continenti o all'orogenesi delle Alpi. Un climatologo può esserlo se deve studiare il clima europeo di 30 milioni di anni fa. Così come un climatologo può dire cosa succede se la quantità di energia muta in maniera discreta. Certo: non può fare una previsione giorno per giorno ma è in grado di dire quali impatti presumibili si avranno sull'ambiente nel complesso.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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