Non è mia intenzione fare il moralista. Ma dopo quanto è successo negli ultimi giorni, desidero invitarvi ad una pacata riflessione, con la speranza che queste parole ritornino nella vostra mente nel caso l’atmosfera decida di riproporci una nuova fase fredda e nevosa.

Se da un lato la settimana scorsa abbiamo vissuto giorni intensi dal punto di vista emotivo (anche perché venivamo da una passata stagione invernale eccezionalmente calda), dall’altro lato siamo riusciti a trasformare la gioia per un evento tanto atteso in uno scambio di accuse e di offese senza mezzi termini.

Mi domando: “Abbiamo ottenuto qualcosa?” “Forse l’atmosfera si è impietosita a tal punto che ha fatto il miracolo di far nevicare anche dove non doveva o dove era più pioggia che neve?” Non mi sembra… Forse, se quel giorno l’atmosfera avesse avuto due occhi per guardarci ed una bocca per parlare, si sarebbe sentita offesa e magari ci avrebbe sicuramente rimproverato, proprio come una madre rimprovera giustamente il figlio quando si abbandona alla maleducazione più esasperata.

Mi domando anche un’altra cosa, a questo punto: “Che cosa significa essere appassionato? Quali sono i diritti e i doveri dell’appassionato?”. Essere appassionati (lo dice la parola) significa semplicemente essere guidati dalla passione per qualcosa che rapisce il nostro animo.

Passione significa gioia, emozione, batticuore. Richiama sentimenti che sono in completa antitesi con rabbia, cattiveria e offesa. Chi è mosso da questi sentimenti quando l’atmosfera delude qualche aspettativa non è un appassionato vero, ma uno che usa la meteorologia per sfogare le proprie frustrazioni.

E i diritti? E i doveri?
È un dovere dell’appassionato seguire il tempo immedesimandosi sempre nella scena dell’allievo che ascolta e osserva il maestro. Un maestro che ha sempre tante cose da dirci, da farci scoprire per alimentare e continuare a far crescere questa nostra passione. E un diritto dell’appassionato chiedere sempre spiegazioni sul perché l’atmosfera si sia comportata in un modo piuttosto che in un altro.

L’appassionato è il sale della meteorologia. È colui che, con il proprio atteggiamento, rende questa scienza del tempo ancora più affascinante, perché quell’affezione e quell’amore incondizionato che c’è in ognuno nei confronti di un mondo che sta sopra di noi fa sì che questa scienza del tempo sia viva, pulsante e piena di vita.

Non roviniamo tutto questo ogni volta che restiamo delusi per un evento magari annunciato che però delude le nostre aspettative. Darla vinta alla rabbia non può fare altro che cancellare il vero senso dell’essere, ogni giorno, tutti insieme qui per incontrarci, discutere e confrontarci.

Buona meteorologia a tutti!