Non è una regola generalizzabile, ma una correlazione fra nuvolosità e temperatura media nei mesi invernali esiste sicuramente.
Fino ad una vera e propria proporzione diretta per le zone interne dell'alto Tirreno.
A questo proposito ho fatto una piccola e breve ricerca partendo dai dati quarantennali della mia stazione di Prato Est.

Sono partito dai primi 20 giorni di questo gennaio 2008. Se mantenesse questo tenore, sarebbe il gennaio più "nuvoloso" in 50 anni. Ed anche uno dei più caldi. Attualmente la situazione è questa: nuvolosità media 7,4/8.
Ciò significa che se il cielo visibile fosse una torta, le nuvole in questi primi 20 giorni di gennaio avrebbero occupato in media più di 7/8 di torta. Ecco il grafico:




Si tratterebbe di un record. Il precedente è di 6,6/8 nel gennaio del 2001.

Questo è il dettaglio giornaliero dello stato del cielo: i giorni "coperti" (oltre 6/8 di nuvolosità media diurna) prevalgono nettamente. Tuttavia, nel 2001 abbiamo avuto ben 19 giorni coperti e 0 sereni. 12 sono stati misti, cioè con nuvolosità compresa fra 3/8 e 6/8.



Questa è la fotografia della nuvolosità a Prato nel primo decennio del Terzo millennio. La media, inidicata dalla linea rossa, si riferisce però alla media Clino 61/90. Comunque è vicina a quella del decennio ed è di 5,1 ottavi.





Veniamo adesso al rapporto fra nuvolosità e temperatura.



Il grafico è piuttosto eloquente. La nuvolosità e la temperatura media da queste parti vanno all'unisono: quanto più fa freddo tanto più il cielo è sgombro di nubi, quanto più il cielo è sgombro, quanto più fa freddo.
Questa proporzione diretta la si ritrova anche nel passato: il 1988, gennaio più caldo di sempre con 9,2° di temperatura media, ha avuto una nuvolosità media di 6/8. Stessa situazione nel mite gennaio 1977, con 7,6° di t. media e 6/8 di nuvolosità. Per contro, il freddo gennaio 1981 (3,4° di t. media) ha avuto appena 3,2/8 di nuvolosità media, con 15 giorni di sole pieno. Stesso dicasi per il gennaio 1964: 3,7° la temperatura, 3,8/8 la nuvolosità.

Se ci fate caso, almeno in parte vi sono alcuni mesi che fanno una modesta eccezione a questa regola: per esempio, dal grafico spicca il gennaio 2004 e, in parte, quello del 2003. Ciò si spiega con l'insistenza in quelle occasioni di irruzioni fredde dal Rodano, o comunque con formazione di minimi liguri-alto-tirrenici e richiamo di aria fredda al suolo. Anche il 1985, a dispetto della bassa temperatura media, non ha una presenza di sole prevalente.
La conclusione è che per avere tempo freddo e, al contempo, perturbato gli inverni toscani devono vedere l'aria gelida entrare dalla Francia e le nubi dal Tirreno, altrimenti non c'è trippa per gatti.
Lo so, a questa conclusione ci si arrivava anche senza l'ausilio di questo curioso rapporto nuvolosità/temperatura, ma è un'ulteriore riprova.