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Anticiclone delle Azzorre in espansione e poi?


Nell'ultimo editoriale avevamo previsto la rimonta di matrice sub-tropicale, seguita da una veloce scorribanda fredda dai Balcani. Una fugace passata invernale rapidamente spodestata dalla presenza anticiclonica.




Gli ultimi due giorni hanno rappresentato una breve parentesi invernale in questo mite Gennaio.
Una discesa fredda da est ha raggiunto la Penisola dando vita a precipitazioni sparse, per lo più deboli/moderate e concentrate sui settori centro-meridionali, ed al ritorno della neve in appennino.
Il fronte è stato a carattere freddo, in avvezione fredda, e quindi senza una forte baroclinicità, cosa che invece è stata in parte acquisita nel viaggio verso sud, dove si sono scatenate condizioni maggiormente cicloniche e tempestose, con venti intensi e dannosi.
La breve passata precipitativa è stata seguita da una azione fredda di tramontana, con rimescolamento di masse d'aria e pulizia dei cieli, passando da una atmosfera plumbea ad una solare e frizzante. Il calo dell'azione eolica ha permesso, nella notte appena trascorsa, una vigorosa escursione termica e diffuse gelate al suolo.
Ma già oggi, a poche ore di distanza dal passaggio perturbato, la Penisola e gran parte dell'Europa sud-occidentale sono ripiombate sotto l'egemonia di un vasto e strutturato campo di alta pressione, questa volta di origine azzorriana, che ha insinuato radici ben salde tra basso Atlantico e Mediterraneo.
Una disposizione che favorirà condizioni di bel tempo e stabilità almeno sino a questo fine settimana, con progressivo aumento delle temperature massime e decise azioni di inversione durante le ore notturne, velature permettendo.
Poi, proprio durante il weekend, una fredda azione artico-continentale piomberà verso i Balcani/Egeo, quanto meno ad evidenziare l'assenza di un flusso zonale ma, allo stesso tempo, sottolineerà la non ottimale configurazione tele-connettiva.
La discesa di aria polare urterà verso est/sud-est a causa di una disposizione orientaleggiante dell'asse anticiclonico, dovuta ad una deficienza degli index che si riscontra con l'assenza di una valida azione di Blocking (blocco) atlantico o di Scandinavian Pattern (anticiclone polare/ scandinavo). Il tutto è ben rappresentato dal binomio ENSO-/QBO- e dall'attuale stato della MJO (o di quello avutosi anche negli ultimi giorni) che di certo non favoriscono la meridianizzazione di masse d'aria nel cuore del Mediterraneo.
Rileggendo l'Outlook mensile resto soddisfatto della previsione in generale ma non posso che evidenziare come il previsore, nel caso specifico me medesimo, possa essere identificato nella complessa scienza della meteorologia come uno scoglio in mezzo al mare.
Sia lo scoglio che il previsore appartengono ad un mare, ad un qualcosa che è estremamente più forte ed immenso di loro; l'unico approccio possibile per non soccombere è restare umili.
Mi vieni in mente una frase latina: A posse ad esse non valet consequentia.
"Non tutto ciò che è possibile si realizza": questo, in sostanza, è il messaggio di questa frase che si rifà al concetto logico di realtà potenziale.
Il previsore deve perciò avvicinarsi alla meteorologia con molta umiltà poiché l'imprevedibilità del tempo e le difficoltà cognitive di alcuni dati restano un fattore presente in ogni tentativo di sunto meteo-climatico.
A suo tempo scrissi che la condizione semi-zonale sarebbe stata una breve parentesi destinata a soccombere a causa di una ripresa delle ondulazioni rossbyane, il tutto dettato da movimenti climatici ben più grandi. Con una buona dose di fortuna ciò si è verificato.
Ma, al contempo, scrissi anche che nella seconda metà del mese il freddo avrebbe potuto nuovamente raggiungere la Penisola, cosa che invece sembra non accadere nei prossimi giorni.
La discesa fredda c'è e con essa la fase meridiana ma, per un piccolo gioco di index, essa con ottime percentuali passerà ad est dell'Italia, relegando la nostra nazione e parte del Mediterraneo ad una fase di bel tempo e stabilità.
La fase fredda che in molti aspettiamo potrà essere realtà nella prima decade di Febbraio, qualora la MJO (madden julian oscillation) stazioni nelle fasi 2-3; inoltre qualche movimento positivo appare anche dal comparto stratosferico e polare.
La vivacità tanto dannosa del VP (vortice polare) potrebbe pian piano rallentare di giri a causa di un fenomeno di strat-warming che indebolirà la "pressione" del polo sull'Atlantico, favorendo le rimonte alto-pressorie.
Inoltre, vedendo la ripresa degli Ep-Flux, è auspicabile un possibile warming in sede europea, laddove troverebbe un vortice polare già minato dalle azione che si stanno proponendo attualmente.
Ma, come potete constatare, l'uso del condizionale è d'obbligo perché, come detto, la realtà potenziale non necessariamente ha consequenzialità.
Come sempre, In medio stat virtus.