
Originariamente Scritto da
Lorenzo Catania
Tornando a noi, aldilà delle definizioni di "rodanata", che talvolta colleghiamo solo a quello che ci piace di più (ad esmepio dalle mie parti potremmo limitarci a definirla tale solo se soffiasse il Libeccio freddo ed instabile), non possiamo dire che questa irruzione fredda non ha dato i suoi frutti.
Lasciamo perdere le nevicate in pianura, che per marzo DEVONO essere fenomeni piuttosto inusuali, e se stavolta non ci sono state non c'è niente da recriminare; ammiriamo invece il frutto del lavoro di giorni e giorni di una goccia fredda che (ricordiamolo) si è fatta più di 7000 km partendo dalla Groenlandia (!) ed arrivando fin sul Mediterraneo centrale, permettendoci oggi di poter godere di una visione così spettacolare delle immagini satellitari.
Abbiamo una banda nuvolosa spessa e compatta lunga più di 2000-2500 km, che copre quasi tutta l'Italia portando piogge diffuse e persistenti un po' ovunque, neve ancora a quote basse dove le sacche di aria fredda resistono, ed in generale una fase di maltempo che non vedevamo da tempo.
Passando alla sinottica si vede come l'onda baroclina secondaria che ieri mattina avevamo individuato sul basso Adriatico sia ormai diventata la perturbazione principale del sistema, arrivando a fondersi con il ramo occluso più vecchio e sospingendolo nuovamente verso nord. L'aria calda ed umida in quota risucchiata da basso Mediterraneo ha ormai fatto quasi un giro completo del ciclone e si staglia fin sulle Baleari; al suolo invece i venti caldi fanno fatica ad avanzare sui Balcani a causa del cuscinetto freddo formatosi nei giorni scorsi, ma anche sull'alto Adriatico a causa della Bora che tenta di ostacolarne l'avanzata verso nord.
Il ramo freddo al suolo invece tende ad attorcigliarsi attorno ad un minimo secondario sulle coste del nord Abruzzo, scodando rapidamente in direzione delle coste croate, ma allungandosi anche fin sullo Ionio orientale e le coste libiche, dove è meno attivo ma non per questo efficace nel portare un calo della temperatura.
Infine da notare come la linea di instabilità che avevamo individuato più di 24 ore fa abbia seguito le previsioni ed adesso interessi la Sicilia, pronta ad investire anche parte del restante meridione

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