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  1. #1
    Brezza leggera L'avatar di Rigel
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    Predefinito Ghiaccio del polo fragile: ecco la conferma

    Riporto una notizia dell'ANSA di oggi 24 marzo 2008.
    E' praticamente una conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il pack polare sta andando a farsi friggere


    "ITALIANO SFIDA IL POLO, HO VISTO GHIACCI SCIOLTI ROMA - Voleva arrivare in cima al mondo ma il riscaldamento globale lo ha fermato mettendo tra lui e l' obiettivo una "strada" di acqua gelida anziché di ghiaccio su cui poter camminare. Un italiano ha sfidato l'estremo del Polo Nord per toccare con mano cosa significa effetto serra. E il test, purtroppo, gli ha dato ragione. Trenta giorni tra i ghiacci, nelle tormente, in mezzo agli orsi polari, con gli Inuit, due principi di congelamento: Luca Bracali, 43 anni il prossimo 12 aprile, di Pistoia, moglie e due figlie, Sara di 20 e Sofia di 9, documentarista e capo-progetto, è in viaggio dal 28 febbraio, prima in Canada poi in Alaska. Il 3 aprile è previsto il suo ritorno.

    "A parte le emozioni del viaggio, l' avvistamento degli orsi polari, le aurore boreali, l'incontro con gli eschimesi nelle regioni più remote - ha raccontato Luca Bracali all'ANSA tracciando un bilancio della sua avventura - a Wales, a poche centinaia di chilometri da Kivalina (l'isola che ha denunciato le grandi compagnie petrolifere per l'inquinamento ambientale e che rischia di scomparire in 15 anni) si è interrotta la mia avventura polare: ovvero raggiungere attraverso lo stretto di Bering la piccola Diomede, una specie di scoglio abitato da 150 eschimesi Inupiak che giace sulla linea di cambiamento di data".

    Arrivati lì "ci siamo accorti con la guida che le condizioni del pack erano instabili e precarie e la superficie impercorribile. Non c'era più continuità di ghiaccio. E pensare che questo tratto solo una generazione fa, cioé quella del padre della mia guida - ha proseguito Bracali parlando da un telefono satellitare - era un crocevia che si percorreva a piedi o in motoslitta. Oggi serve un anfibio".

    "Pensavo di trovare più serenità in quel mondo fatto di bianco e di vita ancora semplice e primitiva e invece - ha affermato Luca - tra gli abitanti di questi luoghi estremi mi sono scontrato con tanta ribellione". In primo luogo per un ambiente violato: "La neve tende ad aumentare ma è una neve fragile e poco resistente tanto che la famosa gara di slitte ha incontrato grossi problemi con i cani che sono andati in surriscaldamento perché mancava la tenuta del terreno. I fiumi - ha testimoniato Bracali - sono diventati trappole mortali per alcune specie come le Alci. E con la loro morte si sta indebolendo la catena alimentare legata a questi animali. Per non parlare del re dei ghiacci, l'orso polare, che ha difficoltà a cacciare per via del ghiaccio che si forma più lentamente e quindi si avvicina sempre più ai villaggi in cerca di cibo".

    Anche gli Inuit sono costretti a modificare i loro territori di caccia. Certo non è che non faccia freddo: "Il gelo c'é, eccome. Abbiamo trovato anche -53 di minima. Ho rischiato due principi di congelamento, ai piedi e al naso. Ma non è il freddo di qualche anno fa. La media è di -20/-25 e in 10 anni lo sbalzo in alto è stato forte". Una situazione pesante sul fronte effetto serra, inquinamento ed erosione delle coste in un paesaggio che però è ancora in grado di restituire forti emozioni.

    "Se dovessi esprimere cosa ho provato - ha detto Bracali - mi definirei inebriato dal suono del silenzio e rapito nell'anima. Le aurore boreali sono ancora intatte con la loro magia di luci nel cielo. Trovarsi di fronte a una mamma orso con i suoi cuccioli e assistere a uno scambio di tenerezza difficile da scovare anche negli esseri umani è commovente".

    Ora il viaggio è quasi al termine. Si torna indietro. Il progetto, Artic sun on my path (dal titolo dal libro di uno dei più celebri esploratori polari del nostro secolo, Will Knutsen) é stato ideato e sviluppato in tre anni di lavoro. La prima tappa è stata il Canada Artico per seguire l'uscita degli orsi polari dalle tane con i loro cuccioli. Quindi l'Alaska con l' Iditarod, la mitica corsa con i cani da slitta, poi il mare ghiacciato di Bering con soste nel deserto artico all'interno di igloo per arrivare poi alle latitudini più estreme, Kaktovik e Barrow.

    Infine il sud dell'Alaska, ad Homer, per incontrare la signora delle aquile, una 82enne che sfama ed accudisce ogni inverno 200/300 aquile selvagge. Quindi il ritorno in Italia. Bracali è accompagnato da due cameraman, Fabrizio Antonelli e Diego Nicoletti, mentre capo della logistica è Jim Trombley. Lo staff è stato seguito passo passo con un terminale satellitare. Ma per Bracali, che ha visitato 115 paesi, non è finita. La sua prossima avventura sul Gange, in India, a maggio."

  2. #2
    Brezza tesa L'avatar di roby85
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    Predefinito Re: Ghiaccio del polo fragile: ecco la conferma

    Purtroppo per quanto nina e minimo solare cerchino di tamponare la cosa..il trend rimane quello...
    Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
    Cassano M: PET
    Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”

  3. #3
    Burrasca forte L'avatar di ToreMatera
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    Predefinito Re: Ghiaccio del polo fragile: ecco la conferma

    Stiamo messi proprio male.

    Dati realtime da San Vito di Spilamberto (MO)


    Always looking at the sky...

  4. #4
    Vento fresco L'avatar di tano G.
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    Predefinito Re: Ghiaccio del polo fragile: ecco la conferma

    se non ho letto male si stà parlando di questa avventura nel mese corrente di marzo .
    Vedo nel percorso ; dal canada verso l'alaska , cosa centri i ghiacci del polo in generale su un percorso da terra ferma non lo capisco , poi lo stretto di bering , non è vero che tutti gli anni ha le stesse condizioni , che mi risulti anche 20/30 anni fà e più , poteva capitare che non fosse ghiacciato in modo uniforme con addirittura con veri fiumi di acqua che lo attraversavano , non ci trovo nulla di rilevante di già noto da questo resoconto , perchè in quel percorso del polo vero non ci vedo tanto , comunque bella avventura !
    max +42°c 14/8/03 / min -13°c 7/2/91
    - T a n o G. -
    Castelferretti , frazione a circa 5 km a s/o di Falconara Marittima (AN)


  5. #5
    Uragano L'avatar di Flavio 78
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    Predefinito Re: Ghiaccio del polo fragile: ecco la conferma

    Questo conferma una cosa che io dissi molto tempo fa'e mi appoggio'anche Niko DJ,sulla quale venimmo criticati che il satellite aveva visto male su un buco di ghiaccio nel mar di Beaufort se non sbaglio o giu' di li'.Lo spessore del ghiaccio era fittizio,e questo lo dimostra,anche se il polo Nord ha riguadagnato terreno in questo inverno non lo ha fatto in spessore ma solo in estensione,come ovvio che sia in pochi mesi,ed al di la'delle temperature Siberiane fino a -60°c e valori pressori di 1060 hpa in Jacuzia,la situazione non e' rosea come molti gia' avevano ipotizzato
    Tacque,e dato di piglio al gran tridente i nembi raduno',sconvolse l'onde,tutte incito'le raffiche dei venti,e di nuvole empi'la terra ed il mare;e giu'dal Ciel precipito' la Notte!
    Omero-Odissea
    W il Libeccio!!!
    Il mio sogno?Vedere la +32°c ad 850 hpa su Roma.
    W il caldo!!!

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