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I Signori del.... tempo
Da sempre il nostro immaginario collettivo sono gli inglesi che, incontrandosi per strada, si dilettano parlando del tempo, il più neutro e inoffensivo tra tutti i possibili argomenti di conversazione. Noi mediterranei, invece, essendo molto più espansivi, meno a corto di argomenti e, oltretutto, abituati a convivere con il sole, il mare, e le temperature miti, fino a qualche tempo fa, a meno che non facessimo di mestiere i marinai o gli agricoltori, non abbiamo mai considerato il tempo atmosferico un tema di grande interesse. Ma ora sembra proprio che il vento abbia girato; per dirla fuor di metafora, anche noi italiani abbiamo iniziato a nutrire una certa curiositÃ* per questioni come l'alternarsi delle stagioni o i capricci degli elementi. Le meraviglie del firmamento stellato o i romantici tramonti autunnali chi hanno sempre spinto a guardare il cielo per godere della bellezza e del mistero della natura, con un atteggiamento puramente estetico, che non aveva niente a che fare con parole come barometro, millibar, cirrocumulo e via discorrendo. D'altra parte attraverso una costante osservazione della natura e dei suoi cicli gli antichi cercavano di indagare le cause di eventi sconosciuti e di trovare una spiegazione per il manifestarsi di circostanze insolite o straordinarie. Fu soltanto nel VI secolo che un genere di osservazione più scientifica e mirata iniziò a prendere il posto dell'improvvisazione degli esperti del tempo e dei pregiudizi, degli stereotipi e delle fantasie che popolavano le conoscenze profane.
Ultima modifica di cesare francesco; 20/02/2006 alle 06:27
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