La Sicilia sta per essere interessata, dopo le piogge, le gragnolate e il freddo, da una violenta risalita di aria calda nordafricana prevista per la metà della settimana prossima.
Sono gli anni duemila: caratterizzati dal caldo che si "mangia"una buona metà dell'anno ed anche oltre; è la norma che l'estate "invada"come una piovra autunno e primavera.
Che futuro ci aspetta?
Un futuro in cui il caldo sarà l'unica costante? In cui i +46 di Militello Rosmarino del '99, tra le temperature più alte mai registrate in Europa, saranno la norma? Un futuro in cui la neve la vedranno soltanto i Russi?
Non allarmiamoci. Il clima è fatto di cicli, questa è una fase calda ma in passato ve ne furono più calde, e forse la tendenza si invertirà un giorno.
A noi tocca fare i cronisti di una primavera che era la stagione più bella dell'anno e che ha perso i suoi connotati, tra bufere di neve e pioggia un giorno e trenta gradi qualche giorno dopo.
E soprattutto, per me, un curioso regalo di compleanno:
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che bello, i miei 24 anni con 30 gradi e passa![]()
io credo che gli spaghi sono notevolmente migliorati
anke se naturalmente sarà un qualcosa di abbastanza rilevante in cui effetti locali saranno determinanti
col SE Mirto farebbe +33 come niente
Guarda che è sempre stato così...la primavera è la stagione dei grandi sbalzi di temperatura...dell'ostro e della bora,delle rodanate e delle cammellate..è una stagione di transizione e come tale è plausibile che vi siano sbalzi termici anche considerevoli...vogliamo parlare della primavera del 1991 con il passaggio rapido quanto indolore da una situazione che al 15-16 aprile era degna del mese di maggio,ad una situazione,soli due giorni dopo,che vedeva neve fino in pianura su gran parte del nord italia?
Oppure del marzo 2002 quando si passo con uno schiocco di dita da qeusta situazione qui:
22 marzo 2002.jpg
con la +12 anticiclonica al sud
a questa,solo 2 giorni dopo:
24 marzo 2002.jpg
con neve fino a quote molto basse in adriatico.
Dai la primavera è così da sempre.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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