Sì è così infatti. Ben che vada, se segue l'andamento abbastanza limato del 2019 e non perde molto nel prossimo mese, può andare a sfiorare il 2016, che a tutt'ora resta l'anno peggiore, 2012 escluso. Ormai dò quasi per certo, quindi, che chiuderà al secondo posto degli anni peggiori di sempre.
Il 2012 fu una tempesta perfetta, praticamente l'equivalente della nostra estate 2003 per i ghiacci artici.
Prima il febbraio 2012 produsse un accumulo di ghiaccio a ridosso della Groenlandia (con una notevole esportazione verso l'Atlantico) lasciando con ghiaccio sottile quasi tutto il lato siberiano e i mari di Kara e Barents.
Poi seguì una estate piuttosto calda, con la tempesta di inizio agosto che frammentò il ghiaccio più compatto dal lato Pacifico seguita da altro caldo che si protrasse anche a settembre. Difficile fare peggio di così, ed è anche il motivo per cui nella parte finale di stagione nessun anno regge il confronto.
Però piano piano l'estensione cala anche senza pattern invernali ed estivi così sfavorevoli, se si va avanti così il record potrebbe non reggere a lungo.
Neanche io credo ci siano particolari ostacoli fisici al superamento di quel record, se continua il riscaldamento prima o poi ci si arriverà anche senza che debbano per forza incastrarsi mille fattori meteorologici che penalizzano l'estensione dei ghiacci.
Il fatto che i ghiacci residui siano sempre più a nord e in una zona particolarmente protetta dove riescono a crescere di spessore con una certa facilità rende sempre più difficile ritoccare il record, se anche il riscaldamento globale continuasse a questo ritmo avremmo comunque un rallentamento del calo dell'estensione estiva, in compenso ci sono ampi margini per perdere estensione nelle altre stagioni e questo potrebbe essere il cambiamento più evidente nei prossimi anni.
Non dimentichiamo questo:
On three consecutive days (August 7, 8, and 9), sea ice extent dropped by nearly 200,000 square kilometers (77,220 square miles). This could be due to mechanical break up of the ice and increased melting by strong winds and wave action during the storm.
Aug 14, 2012
E' tratto da quest'analisi:
A summer storm in the Arctic | Arctic Sea Ice News and Analysis
Ho riportato la data appunto per sottolineare che già un mese prima del minimo, si capiva dove si sarebbe andati a parare.
Non sottovaluterei l'impatto di questa tempesta, che si è aggiunta a tutti i fattori che hai descritto.
Bellissimo quel report, lo avevo letto anni fa e infatti avevo citato la tempesta di inizio agosto, che marca una netta accelerazione dello scioglimento.
Ma è tutta la sequenza che ha generato il minimo quasi irraggiungibile, la situazione di vulnerabilità iniziale, il caldo, i danni della tempesta esasperati dal caldo che è seguito. Togli un solo elemento e diventa molto difficile raggiungerlo se non partendo da un punto di partenza molto peggiore.
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Ribadiamo, come abbiamo già fatto più volte in passato, che il dato sull'estensione ha valenza fino a un certo punto.
Notevolmente più emblematico lo spessore.
Impressionante il buco a nord est della Groenlandia dove fino a pochi anni fa c'era ghiaccio decennale.
2020 vs 2012 - 24 agosto
20200824_hvnorth_rfi_l1c.png20120824_hvnorth__l1c.png
Ecco il confronto esatto:
24 agosto 2020
24 ago 2020.png
25 agosto 2012
25 agosto 2012.png
Salvo che sulla costa nord della Grenlandia e in una sottile striscia fino al polo, non vedo grosse differenze sinceramente. Anzi, l'area con ghiaccio tra i 2 ed i 3 metri di spessore (colore verde), appare molto più estesa oggi che nel 2012.
Per avere un'idea dell'estrema variabilità nello spessore e volume annuale del ghiaccio, guardate questi esempi:
Allegato 535681
Allegato 535682
Allegato 535683
Insomma, direi che il polo con ghiaccio a frittelle e spessore assai esiguo non è una novità.......e anche l'assenza di ghiaccio pluriennale sulla costa nord della Groenlandia non è assolutamente una novità.
Basta andare qui e divertirsi a fare confronti:
Sea Ice Thickness and Volume: Polar Portal
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