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Re: Si prevede un inverno freddo.....
Salve colonnello, vorrei porLe la seguente domanda: Lei ha parlato naturalmente di tendenze e di previsioni diciamo così "medie" e che queste tendenze medie indicano una alta percentuale che le irruzioni di aria fredda dovrebbero provenire dai quadranti nordorientali ed interessare principalmente (o mediamente) più maggiormente (mi scusi il giro di parole) il versante Adriatico della nostra Penisola. Non crede che sia comunque "azzardata" questa ipotesi in quanto vista la complessissima orografia e la presenza delle Alpi molto spesso le irruzioni di aria fredda possono "partire" nella maniera classica indicata ma possono prendere (vedasi gli ultimi episodi degli ultimi inverni) strade differenti come il Rodano o addirittura vie più occidentali vista la presenza della catena Alpina? In questo caso, nonostante il versante Adriatico sarebbe favorito, probabilmente non lo sarebbe del tutto in quanto l'Alto Adriatico potrebbe essere bersagliato da favorevoli condizioni di maltempo invernale, ma, se vogliamo parlare di neve e di freddo, credo che in queste situazioni il basso Adriatico e buona parte del Sud Italia sarebbe invece in condizioni molto differenti se non diametralmente opposte (se mediamente quattro episodi su cinque andrebbero in questa maniera molte zone sarebbero addirittura sopra media e con precipitazioni relegate soprattutto sul versante esposto cioè quello Tirrenico) ma soprattutto il nordovest non sarebbe drasticamente tagliato fuori.
Con questo voglio dire che siccome l'Italia è lunga e differente potrebbe capitare che la Sua affermazione non corrisponderebbe alle aspettative di molti meteoappassionati freddofili e nivofili specie se si parla della Puglia e del Molise (con questo non voglio dire che l'Italia è costituita dalla Puglia e del Molise ma al contrario voglio dire che l'Italia è fatta anche della Puglia e del Molise) e che comunque le irruzioni di aria fredda anche 24 ore prima sono difficilissime da interpretare, molto più difficili di una massa di aria stabile e calda.
Se poi parliamo della possibilitÃ* (visti i vari indici di teleconnessione favorevoli quest'anno QBO-, NAO-, AO-, ecc.ecc.) che lo sviluppo di cellule anticicloniche coriacee a blocco bicellulare sull'Atlantico possano iterarsi in maniera frequente nei seguenti tre mesi favorendo quindi l'ingresso di correnti settentrionali fredde sul bacino del Mediterraneo e quindi provocando frequenti episodi di maltempo per l'interazione di masse d'aria di estrazione artico-marittima o artico-continentale con quelle miti mediterranee mi trova daccordo al 100%.
Saluti e complimenti per il vostro lavoro
Ultima modifica di campy; 12/12/2005 alle 10:47
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