Una volta il nostro pianeta era una palla di fuoco poi è diventato una palla d'acqua e poi........ma che me frega.
Allora forse non è chiaro il concetto che i cambiamenti sono repentini a differenza del passato e soprattutto non me ne frega nulla del passato. Mi interessa il presente che chiaramente viene modificato troppo velocemente a causa dell'uomo (la storia degli isotopi taglia la testa al toro e non voglio sentire storie).
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
No eh gli isotopi dicono che la CO2 antropogenica è l'8% mentre dovrebbe essere 26% se tutti 100 ppm (26% su 384) fossero antropogenici.
E poi gli isotopi indicano che il rapporto C12 C13 è cambiato, ma nessuno sa quanto è cambiato per la combustione dei fossili, che è una perturabazione aggiuntiva, e quanto per la respirazione e fermentazione dovuti alla crescita demografica e zotecnica (che è sempre C12 da vegetali) ma che non è una perturbazione aggiuntiva.
Facciamo metà e metà?
Se fosse così anzichè l'8% siamo al 4% antropogenico di perturbazione aggiuntiva!
Direi che è poco per dire che è causa di sconvolgimenti climatici senza precedenti.
Io l'ho letto da Lepori che cita Segastaldt e altri, che avevamo già commentato.
In allegato.
Sai che il Bardi sul blog di Aspoitalia non pubblica le miei repliche!
Ma cosa lo ha fatto a fare il blog, se non accetta un confronto?
Faceva un giornale on line e punto!
Ultima modifica di clayco; 14/02/2009 alle 01:34
Credo di essermi perso la discussione e i relativi commenti.
Comunque, quello di Lepori non è un documento peer-review. La citazione di Segalstad è riferita a questo pezzo che si trova in un libro e non in una rivista; libro fra l'altro pubblicato per la European Science and Environment Forum, un'associazione ora defunta dalla dubbia nomea.
Leggiamo comunque lo scritto di Segalstad e troviamo due ulteriori riferimenti, sempre allo stesso autore (toh, poi ti lamenti di quelli che si autocitano):
The amount of non-fossil-fuel CO2 in the atmosphere. American Geophysical Union, Chapman Conference on Climate, Volcanism, and Global Change, March 23-27, 1992, Hilo, Hawaii. Abstracts, 25.
Stable isotope geochemistry applied to paleoclimatological and greenhouse gas problems. 1st International Symposium on Applied Isotope Geochemistry (AIG-1), Aug. 29 - Sept. 3, 1993, Geiranger, Norway. Program and Abstracts, Institute for Energy Research IFE/KR/E-93/007, 95-96.
Naturalmente questi non sono peer-review. E nemmeno rintracciabili, tranne forse da chi a quel convegno ha partecipato e si è fatto consegnare il libro degli abstract.
Ora, non voglio insinuare che Segalstad abbia scritto cose inventate di sana pianta, sia chiaro. Ma se io ho per le mani un argomento interessante e non ambiguo lo pubblico su una rivista (magari non di punta perché la coda è lunga), non lo porto ad un congresso. E se i calcoli sono tanto banali - almeno per chi mastica di questi argomenti - al massimo citerò qualche testo universitario.
Ciò posto, visto che sei tu ad aver tirato fuori autore e metodo per il calcolo, credi di essere in grado di ripresentarlo qui? Non credo di poterlo seguire né giudicare, ma qualche geologo o chimico forse sì.
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