
Originariamente Scritto da
andrea.corigliano
Le mappe emisferiche a 144 ore, alla quota isobarica di 2 hPa, evidenziano nelle proiezioni di questi giorni un marcato riscaldamento delle alte quote dell’atmosfera in un vasto comparto europeo che si estende dall’Islanda fino alla Siberia occidentale. In questa sede è attesa una brusca impennata della temperatura, con valori che, dagli attuali -60 °C, dovrebbe a breve, in tutto il settore menzionato, superare i +10 °C. In tali circostanze, i modelli a lungo termine che si occupano di delineare l’evoluzione a quote isobariche a noi più comuni (500 e 850 hPa) intravedono una netta e chiara risposta a questo intenso riscaldamento e propongono, sulla verticale di quest’ultimo, la formazione di un poderoso campo anticiclonico di natura termica con valori barici al suo interno che si avvicinano velocemente ai 1050 hPa.
Attualmente, come sappiamo, l’Europa centro-orientale è interessata da una intensa struttura depressionaria che entro domani avrÃ* inviato un nuovo nucleo di aria molto fredda verso la nostra penisola. Tale struttura, però, perderÃ* consistenza entro le prossime 72 ore, proprio in concomitanza con l’inizio del riscaldamento in sede stratosferica. Sul bacino del Mediterraneo, invece, è probabile che venga ad istaurarsi una fase stabile e nebbiosa che ci terrÃ* compagnia da martedì prossimo fino al 26. Ed è proprio in questo lasso temporale che sembrerebbe prendere piede un consistente consolidamento del blocco anticiclonico alle latitudini polari, in progressiva estensione verso sud e verso est.
A mio avviso, quanto disegnato va ben oltre la probabilitÃ* che tale evento si realizzi. Infatti, il punto fermo di tale discorso appare proprio la causa-effetto tra l’intenso stratwarming ed il parallelo sensibile consolidamento di figure altopressorie alle latitudini settentrionali. È impensabile una ritrattazione modellistica su un aspetto così evidente, importante e di notevole portata. Da qui, poi, prenderanno vigore i possibile assalti del Generale Inverno verso l’Europa e forse verso il Mediterraneo. Assalti che, attualmente, è ancora impossibile riuscire a decifrare. Tuttavia si evince, a cavallo del Capodanno, dopo una fase a “onda lunga” dell’Anticiclone delle Azzorre, una nuova tendenza da parte dello stesso a espandersi verso le alte latitudini, rispolverando così una dinamica che è andata sempre più rinforzandosi negli ultimi due anni. Tanti, a questo punto, sono quindi i punti fermi che potrebbero giÃ* aver delineato in linea di massima il futuro di un continente europeo che, chiuso su tutti i settori da barriere anticicloniche di notevole rilevanza, potrebbe con l’anno nuovo rimanere solo in balia di vortici e gocce gelide in moto retrogrado e sospinte verso ovest da gelidi venti continentali.
Un saluto a tutti
Andrea
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