A proposito dei serristi che vanno in bici:
La via da seguire: “Non mangiare carne,
va’ in bici, sii un consumatore frugale”è importante sapere cheattraverso le nostre scelte alimentari
abbiamo uno strumento potente per cambiare le cose: primo,
perché dipende solo da noi e non da scelte di governo, secondo
perché il guadagno che se ne trae, in termini di preservazione
dell’ambiente, è davvero molto alto.
L’American Dietetic Association, l’associazione scientifica dei
dietisti americani, nel numero di giugno 2007 della sua rivista
ufficiale afferma che ritiene importante “incoraggiare pratiche
ecologicamente responsabili” nelle scelte alimentari dei cittadini
e, tra queste, uno dei primi consigli sullo “stile di vita personale”
è di “aumentare il consumo di proteine da fonti vegetali”.
[ADA2007]
Ma la stessa esortazione, forte e chiara, ci viene anche da Rajendra
Pachauri, premio Nobel e direttore dell’IPCC, il Panel
Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite,
che il 15 gennaio 2008, in una conferenza stampa a Parigi, ha dichiarato:
“Non mangiare carne, va’ in bici, sii un consumatore
frugale” - ecco come fermare il riscaldamento globale.
Il direttore dell’IPCC, coerentemente vegetariano lui stesso, afferma:
“Per favore, mangiate meno carne, la carne è un prodotto
ad altissimo consumo di carbonio” e sottolinea anche che alti
consumi di carne sono dannosi per la salute. [AFP2008]
Ormai è partita la spirale accusatoria nei confronti della zootecnia (devo proprio diventar cattivo!)Forse noi tutti dovremmo incominciare a ragionare sul mondo che ci circonda in termini un po' più consapevoli e raccogliere appelli come quello lanciato da Rajendra Pachauri, premio Nobel e direttore dell'Ipcc, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite che ha recentemente dichiarato:
http://bizzarone.blogspot.com/2008/0...lla-carne.html
"per meglio capire ciò che tutto questo significa immaginatevi seduti al tavolo di un ristorante davanti ad una bistecca di circa 250 grammi. Virtualmente, sedute accanto a voi, ci sono altre 50 persone.
Davanti a loro però c'è una tazza vuota. Voi non le vedete per il semplice fatto che queste 50 persone abitano in Africa, in Asia o in America Latina. Non le vedete, ma esistono e hanno fame.
Quello che dovrebbe far riflettere è che se invece della vostra bistecca si fossero prodotte graminacee le 50 tazze sarebbero piene di cereali cotti. Cereali che si è però mangiati la vacca dalla quale è stata ricavata la vostra bistecca di 250 grammi."
(...)contro l'effetto serra una vita "frugale": «Non mangiare carne, va' in bici, sii un consumatore frugale.» Il dossier emesso nel 2007 dall'Ipcc sottolinea infatti «l'importanza di cambiare stile di vita» per combattere il riscaldamento globale. Il direttore dell'Ipcc, coerentemente vegetariano lui stesso, afferma anche: «È qualcosa che l'Ipcc ha avuto paura di affermare prima, ma ora l'abbiamo finalmente detto». Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione (Neic) plaude a questa presa di posizione: «Ricordiamo che recenti studi pubblicati sul Lancet hanno mostrato che le emissioni di gas serra causate dal settore agricolo sono pari al 22% del totale; come percentuale questa è simile a quella dovuta all'industria e maggiore di quella dovuta al settore dei trasporti. L'allevamento di bestiame (compresa la coltivazione del mangime e il trasporto) contribuisce per l'80% al totale del settore agricolo». Rajendra Pachauri ha inoltre ricordato che la produzione di un kg di carne causa emissioni equivalenti a 36,4 kg di biossido di carbonio e che l'allevamento e il trasporto di animali richiede, per un kg di carne, la stessa energia richiesta per mantenere accesa una lampadina di 100 Watt per quasi 3 settimane. Oltre a questo ha raccomandato di usare meno la macchina e andare in bicicletta, e di essere consumatori «frugali», intendendo con questo di non comprare qualcosa solo perché «esiste», ma comprare solo quello che ci serve davvero. «Lo scenario è piuttosto triste, se il genere umano non fa nulla, il cambiamento climatico avrà impatti molto seri», ha dichiarato alla conferenza stampa di Parigi. Il meeting di Bali ha definito un accordo globale per la riduzione delle emissioni del biossido di carbonio dovute ad attività umane, e la cosa positiva è che per la prima volta da quando si è iniziato a tenere dei meeting internazionali sull'argomento - nel 1994 - nessuno ha contraddetto i risultati presentati dall'Ipcc, e quindi si accetta finalmente che il problema esiste ed è grave. Conclude il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione: «È bene che finalmente si affermi che per quanto riguarda l'impatto sull'ambiente il comportamento personale è importante, e in particolare le nostre scelte alimentari. La massa di evidenze in merito non si può ormai contraddire, così come i risultati dell'Ipcc sulla necessità di un cambiamento drastico sia a livello governativo sia a livello personale. Meno alimenti animali, una alimentazione a base vegetale, è la scelta più potente che ciascuno può fare per fermare il riscaldamento globale ed evitare un tragico spreco di risorse».(...)G.Barile
Clayco,
forse sbaglio, ma mi sembra di intuire un tuo interesse privato e/o "orticellistico" verso la zootecnia.
Se però da questo presupposto intendi impostare una crociata a favore della zootecnia e del consumo di carne in particolare, temo che non andrai molto lontano......
Purtroppo l'enorme danno all'ecosistema provocato dalle abitudini alimentari occidentali (e non solo) è sotto gli occhi di tutti.
La dannosità, non solo per l'ecosistema, ma anche e soprattutto per la nostra salute, derivante dagli attuali tassi di consumo di alimentazione di origine animale, è un fatto assolutamente inconfutabile.
Cambiare rapidamente le nostre abitudini alimentari credo che sia una assoluta priorità, se vogliamo dare un contributo al riequilibrio del rapporto tra risorse utilizzate e risorse rigenerate, sul nostro pianeta.
E questo concetto non vedo proprio come possa essere smentito.
Cornobianco
La diffusione dell'obesità nelle società occidentali è la conseguenza di cattive abitudini alimentari, in particolare di un'assunzione eccessiva di calorie, non bilanciata da un adeguato consumo delle stesse.
La carne è solo uno dei tanti imputati, ma occhio alle crociate che periodicamente si abbattono su determinati tipi di alimenti: l'altro ieri sui formaggi, ieri sugli oli, oggi sulla carne.
In tutto ci vuole moderazione: la carne, ad esempio, è necessaria per un equilibrato e corretto apporto di proteine, e ciò vale in particolare per i bambini. Ci sono stati casi -estremi, ma la loro presenza è gravissima- di bambini che erano al limite della denutrizione o che presentavano problemi nello sviluppo perché i genitori, vegetariani, imponevano ai bambini il loro stesso regime alimentare. Piano, quindi, a fare crociate: in un senso come nell'altro.
Il male non è la carne, ma il suo eccessivo consumo. E questo vale, naturalmente in proprozioni diverse, per tutti gli alimenti.
Gian
Gianfranco Bottarelli
Milano Famagosta - Rete MeteoNetwork
Alt. 144 metri s.l.m. (Suolo 112 metri, 32 metri dal suolo) Lat.: 45° 26' 55" N; Long.: 9° 8' 9" E
Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi (Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento)
invece si può smentire e si può confutare!
Probabilmente non hai letto altri interventi che ho fatto a riguardo.
Un conto è condannare l'eccesso di cibo nell'alimentazione, un altro è prendersela solo con la carne sempre in eccesso,come se non ci fossero vegetariani obesi e con il diabete, ma ti ricordo che l'italia è il paese europeo che ne consuma meno procapite.
i confronti per il diverso impatto ambientale vanno fatti tra una dieta con carne e una vegetariana ( non vegan) con proteine animali o vegetali ebbene le emissionmi sono le stesse, le terre le stesse, l'energia la stessa.
le emissioni poi non sono una perturbazione aggiuntiva sono in equilibrio tra il captato e l'emesso a differenza dei combustibili fossili. Invece ci hanno costretto ad abbassare le emissioni, o meglio a rifare le vasche sottogrigliato perchè solo un pirla di burocrate può pensare che una vasca nata a tracimazione continua con una saracinesca diventi a svuotamento, abbassando le emissioni..e verranno ancora perchè la direttiva 20-20-20 della Ue impone agli stati membri di abbssare del 20% le emissioni.
Il mio interesse certo! il mio orticello? No se ci accusano di essere la seconda causa di cambiamento climatica al mondo più dei trasporti! Questi RIMBAMBITI BABBALEI che fanno i conticini della serva! Cosa dobbiamo fare noi allevatori per essere tutelati da queste accuse diffamatorie? che poi finiscono per danneggiarci gravemente?
Ormai è partita la gogna come con l'aviaria, e gli ogm. l'effetto serra zoogenico, non ha alcun fondamento scientifico, ma non c'è verso di fermarla.
Sono nell'allegato.
Ultima modifica di clayco; 20/08/2008 alle 16:13
Non ti stai buttando un po' troppo sulla tesi del complotto globale?
Il progetto della prima tratta AV in Italia è stato approvato nel 1968 (su espressa richiesta dell'allora presidente dell'IPCC); in Francia il primo tratto della LGV è stato completato nel 1983 (contestualmente alla presentazione del XVII rapporto IPCC).
Queste affermazioni hanno dello straordinario. Come dicono in anglosassone, "Show me the numbers" (no, nell'allegato non ci sono).i confronti per il diverso impatto ambientale vanno fatti tra una dieta con carne e una vegetariana ( non vegan) con proteine animali o vegetali ebbene le emissionmi sono le stesse, le terre le stesse, l'energia la stessa.
Mi interessa un confronto che contenga tutti i dati essenziali: produttività delle piante, dieta dei bovini e degli umani, fabbisogno giornaliero, contenuto in proteine, durata dell'allevamento... Con le ipotesi corrette e i dati di partenza, chiunque potrà verificare i risultati (metodo scientifico).
Credo che la prima cosa da confrontare dovrebbe essere la superficie impegnata nei due casi; da lì magari potremo spingerci oltre con il bilancio delle emissioni e l'analisi energetica.
Preciso che non sono né vegano né vegetariano, per cui non ho guerre di religione da combattere.
Secondo me, purtroppo tutto si riconduce alla politica. La politica è un vero mezzo d'inquinamento. E' una questione di schieramento, più che reali pensieri scientifici. Una sorta di sdoppiamento della personalità. Se uno la pensa in una determinata maniera che però è contraria al pensiero del suo schiaramento politico, si sentirà in dovere di promuovere il contratio di quello che pensa (ma di autodefinirsi un buffone se almeno è sincero con se stesso, ma ci credo poco).
Mi spiego: una certa parte politica sta promuovendo un futuro nucleare; l'altra parte politica, anche se in qualche cosa è d'accordo, si mostra contraria argomentandola con sicurezza e determinazione.
Se l'avesse promossa la sua stessa parte politica l'energia nucleare, sarebbe stata d'accordo e, guarda caso, contraria la parte che ora la promuove.
Succede così in tutti i campi, scientifici e non, tanto per giustificare la mia definizione di politica che inquina tutti i settori.
Io sono uno che pensa liberamente, tant'è che molti della mia parte politica dicono che in certe cose sono un traditore, mentre la parte avversa riconosce che sono intellettualmente onesto, oppure un avversario corretto. Pazienza! L'importante è che sia in pace con me stesso. Ah, non credo a quelli che dicono che nella vita si deve cambiare idea, che restare coerenti non è una qualità positiva. Sapeste cosa penso io di loro...
achille pennellatore da Sanremo.
Ok la Tav non l'ha volut al'IPCC ma ho sentito più di un ministro giustificare l'opera in tv dicendo che il treno emette meno emissioni.
Su confronti ho scritto:
Torniamo alla critica dell’ articolo di J.Rifkin
“Si consideri infatti che un ettaro coltivato a cereali produce il quintuplo delle proteine di un ettaro utilizzato per la produzione di carne. I legumi producono dieci volte quelle proteine, e i vegetali a foglia 15 volte le proteine per ettaro di terreni di pari dimensioni destinato alla produzione di carne.”
La soya ha il 44% di proteine, i fagioli il 33%, quindi oltre ad avere un valore biologico di molto inferiore alla proteina animale, bisogna assumerne di più rispetto alla carne che ha il 65% -75% di proteine, per garantire il fabbisogno.
Le produzioni ettaro di leguminose sono di tre quattro volte inferiori a quelle del mays.
E’ un errore clamoroso considerare la carne come unico prodotto zootecnico, alla macellazione non si butta nulla, quindi un ettaro di terreno destinato alla zootecnia produce oltre alla carne, pelli, o lana, prodotti per l’alimentazione umana come gli ingredienti dei wurstel e delle mortadelle cioè cotiche, trippe, e lardo, poi frattaglie, strutto, sego e infine gli scarti di macellazione per i dadi e per il cibo di cani e gatti.
Inoltre ci sono i liquami, qualcuno li valorizza come fonte energetica, ma poi tutti li utilizzano, anche i digestati, per la fertilizzazione, invece l’asportazione di azoto, fosforo e potassio nell’ettaro di terreno destinato all’alimentazione umana, va ripristinata con la fertilizzazione minerale che ha un costo sia economico sia energetico.
“Per produrre mezzo chilo di carne cresciuta negli Stati Uniti a base di mangimi, l'industria del bestiame utilizza l'equivalente di quattro litri di benzina. Per sostenere le esigenze annuali in termini di consumo di carne di una famiglia media di quattro persone - più o meno 118 chili - sono necessari oltre mille litri di combustibile fossile. Allorché si brucia questa quantità di carburante, si rilasciano nell'atmosfera altre 2,5 tonnellate di anidride carbonica, quasi quanto un'automobile di media cilindrata rilascia in sei mesi di utilizzo normale.”
I bovini non possono essere alimentati solo a mangimi devono comunque avere un foraggio nella dieta, con una fibra lunga almeno 5 cm altrimenti non ruminano.
Come l’affermazione sulle emissioni anche questa è scorretta e fuorviante, perché il confronto dei consumi energetici va fatto tra una dieta vegetariana e una con carne. Perché produrre formaggi, latticini, latte, uova e derivati, ha un costo energetico di poco inferiore a quello della carne, e anche produrre i proteici alternativi come: seitan (dal grano), tofu (dalla soya), fagioli, piselli, e legumi vari, richiede un elevato costo energetico di produzione e confezionamento, in lattine bollite o in surgelati.
La soya e i legumi hanno una resa produttiva tre quattro volte inferiore rispetto al mays, quindi ci vorrebbero il triplo dei campi per produrne la stessa quantità, e poi meno della metà della soya diventa tofu, quindi siamo già a sei volte i campi a mays, inoltre la soya ha una proteina di scarso valore biologico e ce ne vuole circa il 20% in più rispetto alla carne, e siamo a sette volte. Quindi il rapporto dei campi tra la dieta vegetariana e quella con carne è più o meno lo stesso, diverso è il caso di una dieta vegan ...ma non di molto.
Tutti i prodotti vegetali hanno ovviamente costi di produzione agricola, di lavorazione, confezionamento e di trasporto che vanno sommati al resto.
La differenza di costo energetico tra una dieta vegetariana e una a base di carne, se bilanciate, è minima."
Aggiungo un po di discussione sfribrante che ho fatto con i vegani:
Ricordo che l'acqua in zootecnia e in agricoltura non è sprecata come per il prelievo urbano, perchè
-nel primo caso l'acqua non è potabile e torna sempre alla terra e alla falda, dall'irrigazione, dai liquami o dalle precipitazioni dopo l'evaporazione,
-nel secondo l'acqua è potabile e convoglia velocemente al mare impoverendo la falda.(Anche in questo caso gli ambientalisti sbagliano a fare i confronti)
- il resto dell'acqua finisce nei cibi sia vegetali sia animali, non si può considerare uno spreco perchè fa parte della nutrizione.
Volevo aggiungere che anche la produzione di ortaggi e di frutta all'ettaro è molto più bassa rispetto al mays o al silomays.
Quindi le differenze di costi energetici e di superficie coltiva procapite tra la dieta vegetariana e quella con carne (nel caso sia una dieta bilanciata) è nulla. Diverso è il caso della dieta vegan, ma anche in questo caso la resa del tofu è meno del 50% ci vogliono 100 kg di soya per fare meno di 50 kg di tofu ( in ss) e nel caso del seitan addirittura la resa è inferiore al 15% ci vogliono 100 kg di grano per fare 15 kg di seitan ( sempre in ss) . E' innegabile che le differenze nel caso di dieta vegan ci siano ma non sono così marcate come qualcuno vuol far credere.
voglio ricordare che la zootecnia industriale è l'unico sistema per rendere accessibili a molti le proteine animali ( anche ai vegetariani) altrimenti a pannaggio dei soli ricchi ( odegli allevatori) come prima del 1960.
il problema delle derrate va risolto con la meccanizzazione dell'agricoltura che in 2 /3 del mondo è ancora primordiale, questo moltiplicherebbe la produzione. Resta il problema della crescita demografica.
Vietare la carne non risolve nulla : nessuna mitigazione sul riscaldamento globale, e nessun aumento di derrate a disposizione.
Vietare totalmente la zootecnia anche anche la produzione di latte e uova, forse aumenta la disponibilità di derrate alimentari...ma non di molto: visto che tu lo affermi, sai dirmi di quanto?
Da un ettaro di silomays si producono 150-300 ql di ss, da un ettaro a soya o a pisello a fagiolo o quant'altro si arriva al max a 30qli.
Posto che una bella insalata di silomays non è proponibile alle persone normali, dove sarebbe il vantaggio della dieta vegan in termini di minor fabbisogno di superficie coltiva / procapite?
Ripeto è un errore considerare solo la carne nella produzione zootecnica dell'animale si mangia tutto, tranne il cuoio, e sono tutte proteine animali! quindi la resa in mangime è del 28% -30% nei suini cioè per fare un suino da 100 kg servono 320-350 kg di mangime (non 3500 chiaro)http://italy.hypor.com/dbdocs//43d105410e288.pdf
adesso ti cerco le produzioni ettaro
Ultima modifica di clayco; 20/08/2008 alle 22:23
rese ettaro fagiolo 24% di proteina su ss (http://www.torinoscienza.it/dossier/apri?obj_id=2241)
) 4 tonnellate ad ettaro per granella secca;
b) 10 tonnellate ad ettaro per fagiolo fresco (in baccello ed in regime irriguo);
c) 7 tonnellate ad ettaro per fagiolo fresco (in baccello e senza irrigazione).
http://www.fagiolodilamon.it/index.p...d=51&Itemid=66
mays granella secca 15 t/Ha (http://www.ugis.it/a071207-biocarburanti2.html)
silomays Umido 70 t/ha (http://notiziario.regione.piemonte.i...alldgr5527.doc)
l'umidità va dal 20% al 40% quindi riduciamo del 20% e sono 56t/ha al 20% di umidità come la granella secca
56 t/ha di silomays contro 15 T/ha di mays granella secca e 4 t /ha di fagiolo secco
Ultima modifica di clayco; 20/08/2008 alle 22:19
Prima di continuare i confronti tra i sitemi a diete diverse corri commentare questo:
"per meglio capire ciò che tutto questo significa immaginatevi seduti al tavolo di un ristorante davanti ad una bistecca di circa 250 grammi. Virtualmente, sedute accanto a voi, ci sono altre 50 persone. Davanti a loro però c'è una tazza vuota. Voi non le vedete per il semplice fatto che queste 50 persone abitano in Africa, in Asia o in America Latina. Non le vedete, ma esistono e hanno fame.
Quello che dovrebbe far riflettere è che se invece della vostra bistecca si fossero prodotte graminacee le 50 tazze sarebbero piene di cereali cotti. Cereali che si è però mangiati la vacca dalla quale è stata ricavata la vostra bistecca di 250 grammi."
Gli allevatori non possono essere responsabili della fame di popoli che fanno 10 figli a testa come i conigli, senza avere risorse ne lavoro, non possono essere responsabili delle varie autorità religiose che si sono opposte da sempre al controllo demografico, perchè sono per la vita non per la soppressione (poi però sono contrarie anche alla fecondazione artificiale che è per la vita)
ma soprattutto bisogna chiarire l'errore madornale che fa questo pseudogiornalista,(G. Barile) non si può sostituire un kilo di carne ( ragionando sempre in ss) con un kilo di graminacee?, forse intendeva cereali cotti, perchè i cereali non arrivano nemmeno al 15% di proteine, non si raggiungerebbero i fabbisogni in proteine.
la proteina della carne va sostituit acon altra proteina o di origine animale ( molluschi latte uova e derivati) o con proteina vegetale legumi vari.
Un'altra precisazione da fare è che tutte le pubblicazioni scientifiche nutrizionali riguardanti l'eccesso di carne, o di uova nella dieta, si riferiscono inequivocabilmente alla dieta americana sbilanciata in eccesso proteico, e non a quella mediterranea considerata la più bilanciata tanto che il nostro consumo di carne procapite è 3-4 volte meno rispetto agli americani.
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