Ma questo è semplicemente NON smontabile.
Dal punto di vista del principio (e nel caso specifico anche della Fisica 101) il tuo discorso non fa una piega: non si può far diventare bianco il nero o viceversa.
Solo che quando si tratta di tradurre il principio in realtà ci si scontra con il mondo che è di un grigio abbagliante.![]()
In buona sostanza: ridurre le emissioni ha un costo; un costo immediato; costo che qualcuno, a parole, si dichiara disposto a sostenere. Altri no.
A questo punto non è più un problema di "i GHG scaldano o raffreddano"; è certo che scaldino, ma il quanto è altrettanto importante.
Ammesso che il problema sia esclusivamente climatico (e, lo ripeto per la milionesima volta a scanso di equivoci, ce ne sono altri prima che valgono ben più del principio di precauzione e che avrebbero richiesto di partire "ieri") tu, da policy maker, ti sentiresti di accollare al tuo stato-continente-mondo un costo climatico per un riscaldamento che potrebbe avere magnitudine irrilevante?
Perchè da buon ottimista mi rifiuto di credere che ci sia qualcuno che neghi il riscaldamento da GHG; ma 0.5° o 2° o 5° fa la sua porca differenza.
Insomma, parlando di clima e basta, tu spenderesti soldi per rimediare a qualcosa che non puoi rimediare perchè magari, forse, è colpa in massima parte di altro? Tu magari personalmente sì. Io i miei li ho spesi.Ma parlando di decisioni a livello ben più ampio diventa più complicato. E, a livello di policy making globale, il problema è tutto qui.
Fermo restando che il modello attualmente perseguito è assolutamente insostenibile a lungo termine; e nemmeno troppo lungo.
Dove non potrà la paura climatica potrà la fine dell'era del petrolio ...
Far finta di non accorgersene non è miope, è suicida.
Verrà il giorno in cui qualcuno rimpiangerà di non essersi impegnato per un modello sostenibile, su questo non ci piove.
Ma è la parte più OT del mio post clamorosamente OT.
Quindi la finisco qui.![]()
Mica ho capito cosa vogliate.
L'effetto serra è noto e dimostrato.
L'incremento delle T è dimostrato.
L'incremento dei gas serra a livelli mai visti negli ultimi 600.000 anni (almeno) è dimostrato.
L'andamento delle T da quando fu lanciato l'allarme AGW si è dimostrato coerente con la teoria....
A me sembra che basti. Cosa volete? Che il mercurio nel termometro si metta a parlare e dica "sì, è colpa sua! E' colpa della CO2 se sono costretto a dilatarmi!"?
A questo punto sono gli "altri" che devono rimboccarsi le maniche e dimostrare come mai le T sono aumentate indipendentemente dall'aumento dei gas serra e dell'effetto serra. E come mai l'aumento dei gas serra sia, nel complesso, irrilevante. E, già che ci sono, visto che avranno trovato altre spiegazioni, darci un'idea di come (a occhio e croce) evolverà la T nei prossimi 20 anni.
Per il momento la teoria dell'AGW è quella che si dimostra più fondata.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Beh questo se non altro per motivi di sensibilità dei carotaggi diciamo che è solo un'ipotesi; ragionevole, ovviamente.
Dici? Se per coerente con la teoria intendi che comunque siamo di fronte ad un riscaldamento sì.
Se per coerente intendi che siano coerenti anche in termini di magnitudine invece mica tanto.
Questo l'ho letto da poco per esempio.
Climate models falling outside acceptable scientific boundaries
Secondo me considerato l'attuale segno della PDO e il cambio dell'AMO nei prossimi 5-6 anni è da ritenersi possibile, se non probabile, che la T media tra 20 anni sia inferiore a quella dell'ultimo decennio.
A quel punto si potrà isolare il segnale della variabilità multidecadale oceanica e resteranno in ballo solo sole e GHG.
Sempre che un meteorite e/o un supervulcano non remino contro.![]()
Com'è che diceva quello? Se temi che possa non piacerti la risposta non fare domande.
Se l'ambito è quello puramente scientifico finchè non si isolano tutti i contributi una risposta sensata non ce l'avrai mai. Volenti o nolenti.
I nostri discendenti nel 2030 potrebbero avere ben altre pesche dell'aumento termico purtroppo per loro; e se parliamo del 2030 non sarà solo un problema dei discendenti ...
Io la mia parte per la mia discendenza l'ho già fatta e, potendo, continuerò. Conto meno di un sesto di miliardesimo però. Ora dovrebbe cominciare a toccare ad altri ...
A che commento ti riferisci?
Ma dici sul serio?
OK: tu Sole fermati, e tu Luna non avanzare, così isoleremo il contributo del sole e della luna.
Massimo: in un sistema non riproducibile e del tutto interrelato tu, per definizione, NON riuscirai mai ad isolare un elemento. E quindi non riuscirai mai a calcolare il suo contributo.
Ma se ad un sistema in equilibrio tu aggiungi una forzante esterna ed esogena, tu ottieni uno shift di alcuni parametri. Un'oscillazione periodica in media è perfettamente nulla, uno shift no.
Ripeto: la forzante c'è. In base a cosa sospetti che sia irrilevante?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Forse all'unico presente?
Cmq, al di là del fatto che, come ben sappiamo, la variabilità interannuale è caotica e dipende da fattori difficilmente prevedibili dai modelli oltre una manciata di mesi (come l'enso) e quindi occorrerebbe attendere che si smorzi per far uscire il trend di fondo, a me non pare proprio che il confronto sia così insostenibile e non coerente in termini di magnitudine:These are graphs don't meet even the basic requirements of most of the online skeptics.
First, it's not stated what '0' is calibrated to or why it's calibrated this way. It is a prerequisite when one has defined 'anomaly' to explain why. The Snow and Ice Data Center has a great explanation of their choice for a base ice cover, if you need an example.
Second, these are temperature trends - not temperatures, though the axis are so poorly labeled it is difficult to tell what they are trying to graph. Because natural variability plays a strong role in short term trends, it is entirely reasonable that the 95% confidence interval is very wide for very short term trends (those closest to the intersection of the axes) in the models. Climate scientists are very clear about this when they discuss how human drivers interact with existing natural variability.
Third: The supposed underestimation is of short term temperature trends drawn from very recent and short term temperature data cuts. This is a clever way to make the current slight cooling we see from the natural variability produced by the well documented La Nina look like an indictment of the models by overestimating it's impact on the long term trend. The fact is, the La Nina we're experiencing now has only cooled us back to year 2000 levels and is still far warmer than the twentieth century mean. if we weren't facing man-made warming, shouldn't a La Nina force us down to something cooler than the twentieth century mean?
Fourth, there's no citation of either the data set originally used or the paper the work was published in. The skeptic commenters on RealClimate demand an extraordinary level of help with reproducing the analyses in the authors' academic papers, despite there being explicit descriptions of the approach and data used within the papers (a requirement to pass peer review). Here we have no idea what data set was used, what the analytical approach was, and no way to reproduce for our own verification.
Fifth, the graphs imply in no way that anthropogenic climate change is not happening. It suggests through some very convoluted and poorly documented graphs that the IPCC has overestimated the warming we actually see. At the very best, if these graphs are not a poor over-representation of the La Nina phase of the ENSO cycle, they suggest warming is happening, but SLIGHTLY slower than the IPCC suggests. Hardly a resounding incrimination of the IPCC.
Micheal Crichton would be appalled that you're suggesting a senior fellow with the Cato Institute is a serious researcher. Wasn't his central complaint that scientists were fitting data to their funder's theories? Again, you aren't passing the test of even the basic online skeptic.
I find these graphs quite disingenuous, designed to confuse and poorly labeled and documented. But if I wanted to buy graphs from the Cato Institute, I guess I know the quality of the product I'd get. They should at least meet the bar set by their own online followers.
http://forum.meteonetwork.it/2364053-post29.html
Interessante questa proiezione decennale effettuata dall'Hadley (assessment dal 2005) e che comprende lo stato iniziale degli oceani
notare il previsto relativo raffreddamento fra 2007 e 2009 (la Nina del 2008 è ancora nel range previsto, anche se per poco) e l'aumento in seguito, trend che sottostà alle fluttuazioni dell'enso.
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Cominciamo a dimostrare che il maggior effetto serra *non* provoca un GW....
Cmq quoto Jadan, ovviamente. E non cambia una sola virgola se si pretende di dimostrare qualcosa che, nel frattempo e da tempo, è diventato hardscience. Se l'attuale paradigma scientifico in questo ambito è tale, il fatto di pensarla diversamente è un mero esercizio speculativo, interessante fin che si vuole, ma fine a se stesso. Se poi il paradigma si rivelerà errato, lo sapremo solo più avanti, ma certamente non dopo un anno e mezzo di Nina e nemmeno in un contesto nel quale dal sole arriva qualche fotone in meno.....
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Sì, ma il problema, in una considerazione di questo tipo, è il tempo di risposta. Che è lungo (decenni) per il bilancio radiativo con il quale gli oceani assorbono radiazione infrarossa. Ed è invece corto (mesi) per l'accumulo di radiazione solare (insolazione) che ogni anno, stagionalmente, assorbono.
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