A me sembra che in questa discussione si continui ad ignorare la questione di fondo: se si afferma, come dimostrano gli studi, che negli ultimi decenni l'impronta dell'attività antropica è preponderante sul cambiamento climatico, non significa che le cause naturali siano svanite nel nulla, ci sono, ci sono state e ci saranno sempre con le loro dinamiche temporali più o meno veloci a seconda del tipo di causa, dei feddback ecc. quindi conoscere le cause, l'entità e la rapidità delle variazioni climatiche del passato è importante ma non è tutto
Perchè la situazione è preoccupante? Perchè allo stato attuale dei fatti è prevedibile senza troppi dubbi un aumento esponenziale della popopolazione, una crescente industrializzazione dei paesi in via di sviluppo e una conseguente crescente immissione di gas serra antropici nell'atmosfera; ciò significa che quella che oggi è ritenuta la causa preponderante del riscaldamento, è destinata ad avere sempre più peso a meno che non intervengano improbabili cause contrarie![]()
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Da qui la necessità di rallentare per quanto possibile la produzione di gas serra attraverso risparmio e migliore efficienza energetica, limitazione degli sprechi, avvio delle tecnologie basate sulle fonti rinnovabili, strategie di adattamento ecc; nessuno può pensare che questo farà miracoli, ma il cambiamento sarà tanto più traumatico quanto più sarà rapido, quindi rallentarlo, fornendo più tempo per l'adattamento sarebbe un risultato non trascurabile, anche perchè migliorebbe la qualità dell'ambiente.
)O/O(Mi sconcerta l'accanimento con cui si combattono oggi queste idee.....
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Segnalibri