ho fatto volentieri la prefazione al libro di Meschiari "climate Fiction" perchè lo merita.
I meriti sono appunto quelli da me elencati nella prefazione e che qui vi ripropongo:
Un’opera unica nel suo genere perché porta un tocco di originalità e di fantasia nel panorama dei trattati di Meteorologia e Climatologia.
Tutti i numerosi racconti hanno in comune un costante unico filo conduttore: la preoccupazione per gli effetti drammatici che i recenti bruschi cambiamenti del clima potrebbero avere, nel prossimo futuro, sulla capacità di difesa e di sopravvivenza da parte della Biosfera, un timore che ha già trovato eco nella fiction cinematografica ( ad esempio, “The Perfect Storm”, “The day after thomorrow”).
L’opera nel suo complesso alla fine risulta “azzeccata” nel format, nello stile espositivo e,. soprattutto, nella scelta dei contenuti.
E’ indovinata nel format perché si va incontro a questo mondo convulso in cui il tempo da dedicare alla lettura si riduce sempre di più, proponendo opportunamente brevi racconti ognuno dei quali richiede non più di 2-3 minuti di attenzione al lettore, il quale quindi non viene scoraggiato da lunghe ed estenuanti capitoli.
L’opera è indovinata anche nello stile perché le pillole di fantascienza meteo-climatica vengono ammannite in forma chiara, piana ed accattivante e in modo che, riga dopo riga, aumenti la suspence per la piega che potrebbero prendere gli eventi.
Ma la maggiore forza di attrazione dei racconti dell’autore risiede soprattutto nella sapiente e mirata scelta dei contenuti. Infatti nell’opera si ritrovano tutti le preoccupate tematiche oggi sollevate dall’inarrestabile global warming del pianeta, temi che qui vengono tradotti in scenari inquietanti e non troppo inverosimili in un futuro più e meno lontano. Scenari che adombrano, ad esempio, una migrazione di massa verso i Poli da parte dei pochi sopravvissuti al clima infuocato delle medio-basse latitudini. Altrove si descrive invece l’immane catastrofe provocata da una sommersione di gran parte dell’emisfero Nord da parte degli oceani,a seguito da una brusca fusione di tutti i ghiacci della calotta artica. Non viene trascurato nemmeno la fiction di una guerra mondiale climatica, un evento a priori non improbabile nel futuro. Un po’ più fantasioso invece il racconto ove una civiltà extra-terrestre viene in soccorso della terra infuocata mediante la rapida costruzione di uno scherma planetario che modula a volontà il calore in arrivo dal sole. In un altro affascinante racconto viene ripresa l’ipotesi, abbastanza credibile, che la terra possa ripiombare in una nuova glaciazione, perché la calda corrente del Golfo viene bloccata dalla fusione dei ghiacci artici. Suggestivi anche i racconti relativi alle modificazioni deliberate del clima da parte dell’uomo per ridurre il surriscaldamento del pianeta, mediante la creazione di un enorme lago di acqua dolce sul Nord Atlantico in modo da limitare il riscaldamento da parte della Corrnete del Golfo alle medio-alte latitudini.
Altra nota positiva di questa opera: in tutti i racconti, la fantascienza non trasgredisce mai la Scienza perché la spiegazione degli eventi vien fatta rispettando le leggi della Fisica dell’atmosfera, cosicché l’opera ha anche una buona valenza didattica.