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NV 60 - Caratterizzazione generale dei fenomeni di innevamento nel territorio italiano
Riporto dei passi del tutto.....
Nella catena appenninica, una nevosità molto elevata si registra in generale su tutto il versante adriatico, ed in particolare nel dominio emiliano ed in quello dei grandi massicci abruzzesi-marchigiani - tra i Monti Sibillini ed i Monti del Matese - dove, ad un’elevata frequenza dei giorni nevosi corrispondono quantitativi medi particolarmente abbondanti; ivi si registrano inoltre i valori estremi in 24 ore più elevati dell’intera penisola. Anche in queste ultime aree tuttavia dopo abbondanti nevicate si instaura spesso un flusso di correnti temperate di origine mediterranea che favorisce una rapida ablazione del manto nevoso.
È poi estremamente evidente come l’orografia determini un’infinità di situazioni microclimatiche tali da rendere difficilmente comprensibile l’andamento spaziale del fenomeno, già all’interno di un singolo massiccio montuoso esposto a differenti masse d’aria (es. massiccio del Sella nelle Dolomiti centrali, catena dei Sibillini nell’Appennino marchigiano).
Nella catena appenninica, alla stessa quota, i valori sono molto simili a quelli alpini, almeno nei dominio centro-settentrionali; in generale nell’Appennino settentrionale cadono tra 120 e 260 cm mentre in quello centrale, sino alla catena del Matese, i valori sono mediamente i più elevati dell’intera penisola, essendo compresi tra 140 e 310 cm; infine, nel dominio meridionale ed insulare, cadono 100 - 240 cm di neve fresca.
È comunque evidente come vi siano forti scarti tra annate consecutive: tale fenomeno risulta essere sempre più frequente nelle ultime stagioni invernali, specie nell’area alpina dove si osservano periodi di prolungata siccità invernale mentre in quella appenninica i fenomeni di nevicate intense ed abbondanti tendono a divenire sempre più frequenti. In tal senso, numerosi sono gli studi che dimostrano la notevole variabilità del fenomeno, inteso sia come variazioni dei quantitativi che della frequenza di giorni nevosi, a tal punto che questa irregolarità del fenomeno determina cambiamenti nei regimi nivometrici anche a brevi distanze.
A causa di una significativa dismissione di stazioni di rilevamento nivometrico verificatasi negli ultimi 20 anni – derivante principalmente dallo spopolamento dei villaggi montani e dal conseguente smantellamento della rete di osservazione dell’ex Ufficio idrografico e mareografico - occorre ricorrere a studi piuttosto remoti al fine di comprendere l’effettiva distribuzione spazio-altitudinale del fenomeno, specie nell’Italia peninsulare ed insulare.
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
leggete ancora...perchè le news ci sono, ma se si ignorano e si snobbano solo per creare le solite polemiche, allora è un'altra cosa!!
Molto rilevante è la nevosità nell’Appennino centrale, ove i valori più elevati si raggiungono nella parte meridionale delle Marche, in tutto il versante adriatico dell’Abruzzo (Gran Sasso, Maiella) nella catena molisana del Matese e nel gruppo montuoso del Pollino (tra Lucania meridionale e Calabria settentrionale).
La fascia pedemontana adriatica è decisamente più nevosa di quella tirrenica, a causa della notevole continentalità termica, nonostante i rilievi di bassa montagna del versante tirrenico siano notevolmente più piovosi grazie all’esposizione alle correnti umide di origine atlantica e mediterranea. La nevosità risulta pertanto essere molto ridotta nella Liguria tirrenica e nella Toscana, appena più elevata nell’Umbria...![]()
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Lou soulei nais per tuchi
Diciamo che in quel passo generalizza un po' troppo, ecco !
Comunque da quello studio di Fazzini si evincono alcune tabelle nivometriche piuttosto interessanti, come questa:
Spiccano alcuni dati interessanti, come i 251 cm. medi stagionali di Tarvisio a soli 777 m. di quota (conferma che il settore alpino piu' orientale ha forse la maggior nivometria italiana gia' dalle medie-basse quote in su ! ) oppure i soli 71 cm. di Campobasso: stiamo comunque parlando di un intervallo temporale piuttosto significativo usato x tali medie, ovvero 1981-2004![]()
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Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
ragazzi il discorso è sempre l ostess...innumerevoli zone da nord a sud(qui sotto specialmente), nn sono monitorate...
Capistrello(che va da quota 650/730slm), per dirne uno, a 12km. da Avezzano, meno in line d'aria, supera di poco i 200cm. di media annua...e questi nn sono numeri al lotto, ma dati che purtroppo "il sisde" nn rende pubblici e custodisce in chissà quale archivio gelosamente!![]()
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Molto interessante questa mappa, però non posso fare a meno di notare ad esempio per la stazione di casa, Oropa, che la media è stata presa dal '66 al '96; bene voglio ricordare che qui nel nord (ovest), i veri inverni sono finiti con l'87, salvo qualche sporadica apparizione.
Ricordo la fine degli anni dell'80 e i primi del '90 con fohn ricorrente e spesso le stazioni sciistiche erano chiuse per mancanza di neve, per il resto è storia recente.
Quindi deduco che le medie nivometriche per le prealpi Biellesi sono molto più alte![]()
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