Aggiungerei un paio di aspetti idrodinamici/radiativi:
- un aumento delle SST in zona ENSO aumenta le temperature nella media troposfera tropicale, perché, aumentando l'evaporazione, su acque particolarmente calde diventa più frequente la convezione profonda (cioè i comuni temporali) con un significativo aumento di calore latente trasferito nella medio-alta troposfera dove il vapore ricondensa (da notare che, nel budget dei flussi di energia, poco più del 15% dell'emissione terrestre nell'IR è fornito dal flusso di calore latente dalla superficie verso l'atmosfera e questo valore, pari a 80 Wm^-2, viene ampiamente influenzato dalle T delle warm pool e dall'ENSO) --> riduzione del gradiente termico lungo l'adiabatica satura, le temperature aumentano più in quota che in superficie.
- Al di fuori delle regioni tropicali, il riscaldamento indotto dal Nino è principalmente da ricondurre a cambiamenti persistenti delle configurazioni bariche e della circolazione atmosferica forzati dal Pacifico tropicale.
I forcing oceanici agiscono sulla variazione atmosferica sia attraverso dispersione di Rossby waves planetarie a partire dalle regioni con convezione profonda associata a divergenza orizzontale al livello dei jet dell'alta troposfera, sia attraverso cambiamenti nelle circolazioni cellulari di Hadley e di Walker con tendenza a riscaldare l'atmosfera nei loro rami discendenti.
Per cui, ad es., nelle regioni nelle quali il Nino riduce le precipitazioni (es. Australia, Asia sudorientale, alcune parti dell'Africa e la parte settentrionale del Sudamerica), un aumentato flusso di radiazione solare incidente contribuisce al riscaldamento superficiale fino ad alcuni mesi dopo il picco dell'evento.
Le teleconnessioni (azione sui jet dalle Rossby) contribuiscono al riscaldamento estensivo su buona parte del Nordamerica nordoccidentale (PNA+), ma sull'Eurasia il suo influsso e più debole, variabile e spesso opposto.
~~~ Always looking at the sky~~~
non ci siamo capiti
tu hai detto:
Anche se bisonga vedere se l'ENSO è, come ad oggi viene perlopiù considerato (perlomeno nei modelli), una variabile interna al sistema (anzi: LA variabile interannuale principale), oppure no. Perché se fosse ampiamente forzato dal ciclo solare, allora non potrebbe essere considerato tale. Anche se poi, come si sa, il sole un po' lo forza: è noto che in periodi di massima attività undecennale, c'è maggior propensione ad avere un Pacifico in stato Nina like.
nella mia risposta non capivo il motivo di questa distinzione (variabile esterna/interna) in merito al discorso che esista o no una relazione enso-t ...
sul sole tu stesso dici (parte sottolineata) che forza, perchè ti stupisci che lo dica anch'io?
semplicisticamente, il sole in fondo ha "creato" l'enso, attraverso i diversi riscaldamenti oceanici alle varie latitudini e i conseguenti gradienti, flussi e correnti marine...
e mi pare "abbastanza logico" il fatto che lo modifichi continuamente (in relazione ai suoi cicli e ai movimenti geologici dei continenti/oceani), anche se i tempi e i modi di questa interrelazione non sono ben chiari...
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Ma a parte il sole quanto calore cede il fondale marino terrestre agli oceani?
Basta andare sottoterra di centinaia di mt in qualsiasi zona del pianeta per trovare temp. piuttosto alte. Considerando le profondità marine di migliaia di mt....![]()
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
questa domanda l'ho posta anch'io, qualche mese fa![]()
in quanto mi pareva strano che l'enorme potenziale geotermico degli strati interni non influisse sulle temperature oceaniche, e che questo enorme calore non avesse dei cicli (analogamente a quanto avviene "sopra"), cicli che si ripercuoterebbero sulle t oceaniche...
ma le risposte avute in merito erano del tipo: influisce poco, zero virgola tot Watt, non ricordo bene...
a tuttoggi non sono convinto al 100% però, mi pare a naso che dovrebbe influire un pò, è una di quelle cose secondo me non studiate sufficientemente...
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Indice GISTEMP di dicembre assolutamente in linea con i dati satellitari, +0.16°C dalla media 79-98. Il 2008 secondo la NASA è quindi il 9° anno più caldo della serie, il meno caldo dal 2000 con +0.14°C dalla media 79-98.![]()
Versante est dell'alto Casentino - 550mslm - Arezzo - 43°46'30'' N - 11°44'35'' E
Estremi dal 1/12/05: Minime: -13.4°C (20/12/09) +18.9°C (14/7/11)
Massime: -3.1°C (17/12/10) +39.5°C (14/8/21) - DATI ONLINE
Poco se non niente. La temperatura delle acque diminuisce gradualmente sino ad attestarsi intorno ai 3 gradi nelle profondità degli abissi. Se il suolo riscaldasse, tu avresti (in una colonna d'acqua di 10.000 metri) una discesa nei primi chilometri e poi una risalita mano a mano che raggiungi il fondo. In realtà non è così e questo prova, per me, che non c'è gran passaggio di calore.
Ma vi sono, ovviamente, delle eccezioni. Il Mar Rosso, per esempio, e tutte le zone della terra nelle quali il mantello si apre per far uscire il magma. Sono le dorsali che possono, localmente, avere temperature di svariate centinaia di gradi. In questi casi succede, in effetti, che la temperatura scende fino ad un certo punto per poi risalire nei pressi del fondo, a valori spesso molto maggiori di quelli registrati in superficie.
Nel complesso, però, escludendo i fenomeni tettoonici che si verificano in prossimità delle faglie la temperatura tende costantemtne a scendere mano a mano che vai giù.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Per le osservazioni espresse prima non riesco proprio a pensare che il calore terreste sia così ininfluente vista l'area di scambio. Ovviamente l'acqua ha un grande calore specifico per cui non è che gli oceani finiscono per bollire ma qualche decimo di grado secondo me se lo prendono.
In merito poi alla distribuzione termica della colonna d'acqua bisogna sapere che l'acqua ha la densità massima a 4 gradi per cui sul fondo si troverà SEMPRE acqua intorno a quella temperatura. Sopra potremmo trovare acqua a 0 gradi così come quella a temperature superiori ai 4 gradi. Inoltre l'acqua più calda tende a trasferirsi verso gli strati superiori in un contesto di nastri trasportatori che possiamo osservare negli oceani.
Tra l'altro questo spiegherebbe, secondo me, le fluttuazioni termiche della Nina e del Nino se ipotizziamo che sotto la crosta terrestre i fluidi magmatici, responsabili del calore sotterraneo, si muovano con una certa ciclicità.
E' una teoria così strampalata?![]()
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