Con il 1992 su gran parte della Toscana, e non solo, si tocca il punto più alto di quegli iniziali autunni degli anni 90. Nubifragi in serie, alluvioni, danni, frequenze precipitative da record.
Allego un mio contributo scritto ormai 10 anni fa, incentrato sull'alluvione di Poggio a Caiano ma corredato di dati, grafici e confronti. Molti se lo ricorderanno nella versione MeteoMagazine-Meteogiornale, comunque all'epoca ci misi fatica e passione.
Poi inserisco anche un paio di filmati che ho trovato su Youtube.
Ecco il reportage:
Ottobre 1992.pdf
Uno dei filmati su quella alluvione, sicuramente il più impressionante:
Questo si riferisce agli stessi giorni di fine ottobre a Galceti di Prato:
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Copia e incolla di un mio contributo scritto qualche anno fa per altro forum. Mi scuso per eventuali errori o imprecisioni, ma sicuramente anch'io ci misi tanta fatica e passione![]()
Fu un autunno e soprattutto un ottobre molto piovoso quello del 1992, che culminò con l’alluvione (la parola si può usare statene certi) dell’ultimo giorno del mese.
Certo non fu catastrofico come alluvione, nulla a che vedere cioè con quello del 1966, ma provate a chiederlo per esempio agli abitanti di Poggio a Caiano, tra l’altro una delle zone meno colpite in occasione dell’alluvione del 1966.
Là nella notte tra venerdi 30 e sabato 31 l’Ombrone Pistoiese, dopo una serata da incubo, ruppe gli argini poco dopo la mezzanotte inondando il paese con 2-3 metri d’acqua: 2000 persone senza casa, gente rifugiata sui tetti per sfuggire alle torbide acque del fiume. Solo un miracolo ha evitato che ci fossero perdite umane. Danni incalcolabili.
Oppure provate a chiederlo agli abitanti di alcuni quartieri di Firenze: Piazza Puccini, e le Cascine, Piazza Dalmazia, Rifredi e Novoli. Infatti nelle stesse ore nel capoluogo toscano a uscire dagli argini furono il Mugnone e il Terzolle, due torrenti della zona nord della città: mucchi di macchine accartocciate, magazzini, garage, negozi a pian terreno sventrati dalla furia delle acque. Ci furono feroci polemiche in città. Si dette la colpa all’incuria, oltre che alla pioggia, perché quei due torrenti erano abbandonati a se stessi e nei loro alvei, non "propriamente" curati, si poteva trovare di tutto ad ostacolare il normale deflusso delle acque.
Io, allora in quel di Empoli, la sera del 30 ricordo benissimo l’edizione serale del TG3 che già metteva in guardia circa la situazione critica di alcune zone della toscana per le abbondanti precipitazioni. Ricordo che quella notte dormii poco e leggero, avevo brutte sensazioni, presagivo qualcosa di grosso. Più volte fui svegliato dalla violenza dagli scrosci di pioggia. Non mi vergogno a dire che provai anche un po’ di paura: continuava a piovere molto forte quella notte e il TG3 della sera prima non aveva certo rassicurato gli animi….
Mezzi della protezione civile passarono in nottata ad avvertire con gli altoparlanti la popolazione di sgombrare piani bassi e scantinati. Ci si aspettava una piena importante per il giorno dopo. In realtà erano passati anche 10 giorni prima in occasione della piena del 20-21 ottobre. Ma allora non ci fu nessun allagamento e stavolta in molti forse non dettero il giusto peso a quelle parole. Anche io e mio padre decidemmo di non ripetere la faticaccia fatta 10 giorni prima per sgomberare il garage e lasciammo tutto come era.
La mattina alle 07:30, appena aperti gli occhi, il primo istinto fu quello di correre alla finestra e buttare un’occhiata in direzione del fiume. La mia casa distava circa 300mt dal letto dell’Arno. Dalla finestra di casa mia (un appartamento al terzo piano di un palazzo) si poteva vedere il livello dell’acqua solo se questo era molto alto. L’avevo già rivisto in occasione di altre piene ma caspita stavolta sembrava davvero MOLTO MOLTO alto.
Sempre alla finestra, guardandomi intorno poi comincio a scorgere i primi segnali. In basso di fronte a me alcune persone stavano discutendo ad alta voce. Guardo meglio: acqua torbida stava ribollendo dalle fognature e cominciava già ad entrare in alcuni garage appena più bassi del livello stradale. Mi precipito alla finestra sul retro, quella che da sui miei garage. Lì la situazione era appena migliore ma l’acqua già fuoriusciva dai tombini. In men che non si dica ho l’acqua in garage anch’io. Fo appena in tempo a mettere in salvo alcune cose. Quindi prendo telecamera e mountain bike e parto per monitorare tutta la situazione.
Starò via tutta la mattina
Avevo 22 anni nel 1992 e non avevo mai visto un evento di tale portata. Posso pensare di aver visto il limite estremo, il non plus ultra. Una piena più grossa di quella vorrebbe dire necessariamente una sola cosa: la catastrofe. Il fiume fu misurato a Firenze a 2500mc di portata al secondo. Suppongo che a Empoli fossero qualcosa di più. Quello che più mi colpì fu la durata dell’evento: di solito (nell’immaginario collettivo) si pensa ad una piena come ad un evento che nel giro di 3-4 ore nasce, raggiunge il suo apice e quindi scema di nuovo. L’Arno quel 31 ottobre fece paura tutto il giorno: la piena raggiunse il suo MAX tra le 11:00 e le 12:00, ma poi, cm più cm meno, il livello del fiume rimase pressoché immutato fino al tardo pomeriggio. Cominciò a calare decisamente solo in serata. Gli argini, almeno nell’Empolese, ressero ovunque. L’acqua invase strade e scantinati risalendo dalle fognature, dai canali di irrigazione, da fossi, torrenti e quant’altro. L’Arno reclamava spazio ogni dove, e non chiedeva certo permesso.
Una tra le zone più colpite fu quella di Spicchio (dove abitavo io) e soprattutto di Sovigliana, due frazioni sulla riva destra del fiume. Io ebbi in garage solo 30cm di acqua, altri furono molto meno fortunati di me. Scantinati e garage interrati furono per la stragrande maggioranza ovviamente colmati di acqua. Sottopassaggi stradali, idem. A Sovigliana, nella parte bassa del paese, si sfiorò in alcuni punti il metro d’acqua rispetto al piano stradale.
A Empoli pochi cm in centro, ma in alcuni quartieri (S.Maria, Avane) anche mezzo metro. Vigili del fuoco lotteranno tutta la giornata per salvare il gruppo elettrogeno dell’Ospedale della città, unica ancora di salvezza contro il rischio black out. Cucine e scantinati dell’Ospedale ovviamente sott’acqua. La zona industriale appena a valle di Empoli fu invasa dall’acqua. Le frazioni di Bassa, Gavena e Pieve a Ripoli, praticamente alluvionate.
Ma cosa provocò tutto questo?
Beh, a provocare tutto questo "bastò" una botta da mediamente 90-100mm ma uniformemente spalmata su tutto l’alto e medio bacino dell’Arno. Una botta che inoltre veniva dopo un ottobre già molto piovoso, tra i più piovosi che si ricordi. Le falde sotterranee già stracolme, il terreno zuppo e assolutamente non più in grado di assorbire l’acqua, e gli invasi artificiali già duramente messi alla prova e carichi di acqua, fecero il resto.
Il bottino finale in mm di quel mese, costituì (e costituisce tuttora) per molte stazioni di rilevamento toscane (ivi compresa quella dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze) il record storico assoluto di precipitazioni in un mese.
Qui di seguito alcuni dati di quei giorni, confrontati in alcuni casi con quelli del 1966. Le stazioni sono divise per bacino/zona di appartenenza. I dati sono espressi in mm. Fonte: Idropisa.
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Alcune considerazioni personali dal confronto naturale con il ’66. Ebbene, vedendo i dati pluviometrici del ’92 e avendo vissuto quell’episodio, rimango una volta di più sbalordito dal confronto con il ’66 e dalla quantità di pioggia che cadde 45 anni fa. Anche (e soprattutto) allora il mix micidiale fu dato dalla contemporaneità, dall’intensità e dall’estensione delle precipitazioni che riguardarono quasi tutto il bacino dell’Arno, dalla tarda mattinata del giorno 3 al primo pomeriggio del giorno 4. Quel 4 novembre 1966 la portata dell’Arno fu misurata a 3540mc/sec a Nave di Rosano poco a monte di Firenze, stimata a 4100mc/sec a Firenze città (Fonte: AdB Arno).
Beh non mi meraviglio che ci fù tutto quel disastro. Purtroppo però mi viene da pensare che se cadesse tutta quella pioggia anche oggi, i risultati probabilmente sarebbero i medesimi del ’66…….
"Faceva talmente freddo che se il termometro fosse stato più lungo di due centimetri saremmo morti congelati." (Mark Twain)
Lucca fece nel ottobre 1992 ben 471.2 mm di pioggia
Grazie mille north wind, bellissima ricostruzione!
E' un peccato che questi thread storici abbiano così poco seguito, non fosse altro che per la fatica e la passione che uno ci mette a ricostruire eventi e situazioni meteo. Sinceramente mi meraviglio che neppure un pratese sia intervenuto, qui come nel remake dell'autunno 1991. Sono stati fra gli eventi più importanti della nostra storia climatica e anche se non si parla di neve un minimo di attenzione in più sarebbe auspicabile.
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io ho ricordi indelebili di quell'ottobre 1992...non avevo mai visto la violenza dell'Arno fino ad allora...danni ingenti in Casentino, soprattutto nella frazione di Rassina, dove l'Arno tracimò, inondando molte aziende e abitazioni...vedere Stia con 577mm in ottobre mi mette i brividi... e mi fa capire la portata di quell'evento.\fp\
E' uno dei miei primi nitidi ricordi di tipo meteorologico...i danni in Casentino furono molto ingenti, se non vado errato franò pure la strada statale di fondovalle, che fu rimessa in sesto soltanto mesi dopo, e la ferrovia che rimase interrotta per diversi anni. Gli accumuli mensili furono notevoli: Stia ebbe un cumulato mensile di 577 mm, di cui 140 in un solo giorno, con le stazioni più in quota tutte comprese tra 600 e 700 mm mensili (Montemignaio 687 mm); la stazione di Camaldoli ha registrato precipitazioni per 29 giorni su 31....![]()
Versante est dell'alto Casentino - 550mslm - Arezzo - 43°46'30'' N - 11°44'35'' E
Estremi dal 1/12/05: Minime: -13.4°C (20/12/09) +18.9°C (14/7/11)
Massime: -3.1°C (17/12/10) +39.5°C (14/8/21) - DATI ONLINE
Avevo 12 anni ma mi ricordo bene quella notte in cui l'Ombrone ruppe gli argini,mio padre quella sera era ad una cena di lavoro proprio vicino Poggio a Caiano e al suo ritorno mi raccontò che quando se ne andarono videro l'acqua che iniziava ad oltrepassare gli argini,fu una notte terribile,mi ricordo bene il violentissimo nubifragio che si scatenò quella sera,credo sia stato uno dei temporali più forti che ricordi in vita mia,scrosci di pioggia incessanti e violentissimi,black out elettrici,ricordo i telegiornali di quei giorni con la Toscana che era sempre protagonista con le notizie riguardanti il maltempo.
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Punto di osservazione Prato-Zona Sud-Est e Lamporecchio(PT)
Stazione Meteo: Davis Vantage Vue Località: Mastromarco(frazione del comune di Lamporecchio) Altitudine: 45 mt
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