Ogni volta che ho chiesto informazioni sul febbraio 1956 a conoscenti che hanno ricordi ancora lucidi di quegli anni, mi sono sempre sentito rispondere che gli eventi nevosi furono alquanto scarsi, mentre vi erano stati ottimi accumuli nell'inverno 1963 in più occasioni, oltre ad un altro maestoso evento nel gennaio 1968, che sicuramente a detta loro furono nettamente superiori a quelli del febbraio 1956, nonostante la notorietà inferiore a livello nazionale.
Andando a spulciare i dati, in effetti sembra che i rilevamenti di varie stazioni fiorentine e della Toscana settentrionale diano conferma di un evento non all'altezza di quelli del 1963 e 1968, per non parlare di quelli del 1985 e 2010.
Tra le stazioni idrologiche, allo storico Osservatorio Ximeniano risulta un evento nevoso in data 02/02/1956 con accumulo equivalente a 2,4 mm di pioggia, un altro evento il 13/02/1956 con accumulo equivalente a 4,4 mm di pioggia e infine il 21/02/1956 con accumulo equivalente a 0,8 mm di pioggia: il manto nevoso al suolo allo Ximeniano sarebbe peraltro rimasto per soli 3 giorni, in pratica quelli in cui si sono verificati tali eventi.
Peggio ancora andò alla stazione di Firenze Reparto Idrografico con 1,4 mm di accumulo equivalente il 02/02/1956, 2,0 mm di accumulo equivalente il 13/02/1956 e 0,6 mm di accumulo equivalente il 21/02/1956.
In linea con i suddetti dati anche Firenze Cascine con 1,6 mm di accumulo equivalente il 02/02/1956, 4,2 mm di accumulo equivalente il 13/02/1956 e 0,8 mm di accumulo equivalente il 21/02/1956.
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Anche per Peretola, l'accumulo totale mensile pluviometrico ha fatto del febbraio 1956 il mese di febbraio più siccitoso dopo quello del 1993 e conferma di fatto l'esiguità delle precipitazioni verificatesi.
Dalle reanalisi appare evidente che gli eventi nevosi si sono verificati sotto ventilazione sostenuta da NE, che probabilmente ha causato anche il fenomeno dello scaccianeve a fenomeni esauriti, come dimostra anche la temporanea ed effimera permanenza della neve al suolo allo Ximeniano nell'analisi del manto nevoso riportata nell'annale idrologico 1956.
Allargando l'analisi alle altre stazioni regionali, dati simili si ritrovano anche a Ponte Buggianese, Montecatini Terme, Lucca, Torre del Lago e Pietrasanta (solo per citare alcune stazioni), andando di fatto a confermare la marginalità dei fenomeni nevosi nelle zone sottovento all'Appennino e alle Apuane.
Gli accumuli riportati invece iniziano a essere buoni e distribuiti in più eventi solo dall'Empolese verso sud.
Inoltre, guardando anche su internet, non sono mai riuscito a trovare fotografie con Firenze innevata nel febbraio 1956; mentre anche il sito web dell'AERIS non menziona accumuli per lo Ximeniano nel febbraio 1956.
L'idea che mi sono fatto è che per le aree citate l'evento del febbraio 1956 sia stata una delusione simile a quella del febbraio 2012 in termini di neve.
Ultima modifica di Vinmat; 15/05/2012 alle 14:39
http://climaintoscana.altervista.org/
Temperature estreme in Toscana finora validate: +43,1 °C Antella (FI) il 06/08/2003; -26,0 °C Firenzuola (FI) l'08/01/1985.
Prato si distinse però, meglio di quanto è avvenuto fra il 31 gennaio e il 1 febbraio di quest'anno, che comunque in alcune zone della città (Pietà, Castellina, S.Lucia) abbiamo toccato i 10 cm.
Gli accumuli di acqua corrispondenti riportati dalla stazione di Prato in Toscana sono i seguenti (accanto le temperature di quei giorni):
1 febbraio---> 7,8 mm (-1,5°/3,3°)
2 febbraio---> 4 mm (-4,7°/-0,5°)
10 febbraio---> 5 mm (-4,5°/4,5°)
11 febbraio---> 7,5 mm (-4,5°/-3,4°)
12 febbraio---> 5 mm (-6°/-1,1°)
13 febbraio---> 4 mm (-3,8°/5,2°)
21 febbraio--->3 ,2 mm(-1,2°/7,7°)
Alla fine il mese si chiuse con dignitosi 41,1 mm, sotto la media di febbraio ma neppure un mese asciuttissimo.
I mm sono probabilmente riferiti non alle 24 esatte 0-24 ma a quelle precedenti le ore 9, comunque la sostanza cambia poco visti i valori di gelo: molte di queste precipitazioni erano neve pura, asciutta, pertanto il quantitativo ipotetico va almeno raddoppiato (5 mm di acqua corrispondente a neve secca sono circa 10 cm), mentre il discorso cambia per quei giorni con massime positive, per cui si può pensare a neve bagnata o mista a pioggia.
Ho almeno un paio di racconti su quel mese. Uno di questi parlava di di nevicate di metà mese in prevalenza la notte e poi di giorno rasserenava. IL che tornerebbe con quelle precipitazioni seganalate fra il 10 e il 13.
Ma i racconti maggiori sono quelli dei miei suoceri (ahimè, entrambi deceduti), che sono vissuti in questa stessa casa di Prato est dove adesso ho la stazione.
Parlavano di parecchia neve, che il vento accumulava per quasi un metro contro la porta dell'ingresso che ho da via dei Cancelli, tanto che per qualche giorno passavano dall'ingresso sul viale Borgovalsugana (all'epoca fra la stazione e la collina c'erano i campi e pochissime case, fra cui questa). Quando chiesi a mio suocero quanto poteva aver accumulato in tutto, mi disse che il vento la spazzava via, ma in alcuni punti un mezzo metro ce n'era. Mi disse che solo nel febbraio 1929 ne aveva vista di più, anche in quel caso non uniforme ma piuttosto ventata. Ho una foto in bianco e nero, purtroppo però scattata a fine mese quando il manto si era notevolmente ridotto.![]()
Ultima modifica di albedo; 15/05/2012 alle 22:08
Con questa situazione qualcosa fa anche da noi e senza tramontana.
La differenza col febbraio 2012 si è giocata lì, una maggiore alternanza di configurazioni.
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Il vero flop nevoso in questa strana pianura sono stati gli anni 70. L'unica grande nevicata generalizzata, fra i 20 e i 30 cm, fu quella del 1 dicembre 1973, seguita peraltro all'assaggio del 29 novembre (che a Pistoia fu più che un assaggio, superando i 10 cm).
A seguire la nevicata del 4 gennaio 1979, piuttosto scarsina però a Firenze, mentre Prato racimolò circa 10 cm e Pistoia una ventina. Poi episodi meno importanti l'8 marzo 1976 (questa volta un po' meglio Firenze, sui 3 cm, ma la sera non c'era più nulla). A Pistoia nevicò benino anche il 28 dicembre, sempre del 76 (una decina di cm), mentre a Prato non si superano i 2-3 cm e Firenze non accumulò neppure. Le altre nevicatelle del decennio furono irrisorie o senza accumulo ovunque nella piana.
Tornando al febbraio 1956, queste sono le precipitazioni degli annali Apav. Come si può notare, accanto ai mm caduti c'è il fiocchettino nei giorni che ho riportato sopra, cioè 1,2,10,11,12,13 e 21 febbraio. Purtroppo mancano i dati di Pistoia per febbraio, mentre si può apprezzare una notevole nevicata a Cireglio il 1 febbraio.pcp 1956.pdf
Come si spiegano allora le notevoli differenze con Firenze?
Tra l'altro, ho trovato un articolo dell'Unità del 14 febbraio 1956 che parla di soli 5 cm neve a Firenze il giorno precedente (evento che IMHO sarebbe comunque una ciofeca).![]()
http://climaintoscana.altervista.org/
Temperature estreme in Toscana finora validate: +43,1 °C Antella (FI) il 06/08/2003; -26,0 °C Firenzuola (FI) l'08/01/1985.
Lo stesso motivo per cui il 6-7 febbraio 1991 a Firenze fece meno di 10 cm e alcune zone di Prato accumularono a fine nevicata quasi 40 cm. Tralascio il caso del febbraio 1999 perché è molto particolare e di marca puramente cuscinettara, ma ci sarebbe pure quello. Pochissima neve a Firenze anche il 29 gennaio 2004, in confronto agli altri due capoluoghi della piana. Nel febbraio 1929 la bufera dell'11-14 colpì tutta la regione. Tuttavia, anche dalle immagini si nota come Firenze non abbia accumulato molto (15-20 cm), mentre Prato, Calenzano e Vaiano ebbero ben altri quantitativi.
Per contro, ricordiamo tutti come s'infilò la "bomba" bianca nel Fiorentino il 28-29 dicembre 2005 mentre Pistoia restò quasi all'asciutto e Prato raccolse quantitativi modesti (7-8 cm). Firenze presa meglio anche il 17 dicembre 2010, ma non l'anno precedente, quando la nevicata fu abbondantissima a Pistoia e a Prato una via di mezzo.
Il febbraio 56, che purtroppo nessuno di noi ha vissuto direttamente, sembra però una sorta di fotocopia del febbraio di quest'anno con durata maggiore con due passaggi perturbati in più, uno prolungato attorno al 10-13 del mese, l'altro rapdo il 21 che ha segnato il passaggio a una fase più mite e moderatamente piovosa. L'inizio dovrebbe essere stato molto simile a quest'anno, con 1 giorno di ritardo: il 1 e 2 febbraio è assai probabile che sia iniziata pioggia o mista per poi trasformarsi in neve e imbiancare decisamente il giorno 2. Qui già abbiamo un corrispettivo in mm superiore a Prato che a Firenze, seppure di poco, comunque immagino una nevicata sui 10 cm da noi e sui 5 a Firenze. Più produttiva la seconda passata del 10-13 febbraio, con la differenza che a Prato ha nevicato tutti i giorni e a Firenze solo il 13 (per lo meno in modo da lasciare traccia al suolo). E qui mi parlavano di nevicate notturne con accumuli tormentati e non uniformi (un classico), ma di una certa abbondanza specie nelle zone sottovento. Infine, l'ultima nevicata del 21 febbraio fu di passaggio e da addolcimento (sui 3-5 cm) e in seguito piovve per due giorni.
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Condivido in pieno le vostre analisi![]()
La differenza tra febbraio '56 e febbraio 2012 sta che nel primo caso vi furono anche contributi artici e Rodaneschi, del tutto mancati nel 2012. Logico poi che lo start per le ondate di freddo storiche debba sempre venire da est, ma è poi il proseguo che fa sempre la differenza tra avere accumuli solo sulla parte adriatica o buoni (o anche eccezionali) accumuli anche sulle nostre lande tirreniche.
Detto questo, a conferma di quanto il '56 possa essere stato molto diverso a sud dell'Arno, rispetto alla parte settentrionale e pedemontana della regione, devo dire che qua il febbraio '56 è stato, senza esagerazioni, il top, il non plus ultra, l'apoteosi nevosa, l'opera omnia e chi più ne ha più ne metta
Testimonianze dirette di abitanti del paese, mi confermano concordi che il nevone del '56 fu ben superiore a quello del '63. Comunque questi due eventi sono da tutti considerati le due nevicate di gran lunga più importati degli ultimi sessant'anni.
Ogni volta che nevica non mi stanco mai di passare dallo zio di mia moglie (un giorno o l'altro mi manda a quel paese) a farmi raccontare la nevicata del '56. I suoi racconti mettono i brividi: il paese rimase praticamente isolato per qualche giorno. Tra Tavarnelle e Marcialla (sono circa 3Km) per una settimana si poteva andare solo a piedi camminando come nelle trincee tra muraglie di neve, ma per qualche giorno addirittura mi raccontano di pernottamenti di fortuna presso parenti o addirittura case di contadini per l'impossibilità pratica (causa altezza spropositata del manto nevoso) di coprire il tragitto anche a piedi!! Nel mio paese c'è un piccolo teatro: vi basti pensare che in quei giorni si entrava solo attraverso un tunnel scavato nella neve che aveva del tutto seppellito l'ingresso!
Nella personalissima classifica di mio zio al primo posto, come detto, sta il '56. Al secondo posto, ma notevolmente staccato, viene il '63. Sul terzo gradino del podio, ma anche qui a distanza siderale dai due precedenti eventi menzionati, stanno, cm più cm meno, il gennaio '85, il febbraio '91 e il febbraio 2005.
Allego infine foto, direi assai eloquente, della strada principale del paese, in una data imprecisata (suppongo comunque un giorno di febbraio), del 1963. Gli accumuli eolici superano agilmente i 2 metri di altezza (notare in lontananza la sagoma di un uomo al centro della strada)!! Ripeto, la foto è del 1963!. Il '56 fu MOLTO superiore.....![]()
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"Faceva talmente freddo che se il termometro fosse stato più lungo di due centimetri saremmo morti congelati." (Mark Twain)
E Stika!
Ovvio comunque che a 380 m sul livello mare a sud dell'Arno le cose nel 56 andarono diversamente rispetto al nord della Regione. Tuttavia non credo al flop quasi totale per Firenze, ma soprattutto a quello pratese, che contrasta con le mie testimonianze e anche coi dati delle precipitazioni dell'Idrografico confrontati con quelli delle temperature.![]()
Ricordo altre due discrete nevicate che non vengono minimamente menzionate negli annali fiorentini: 12 febbraio 1969 e 18 febbraio 1970. In realtà Peretola riporta la "stellina" per quei giorni, ma l'osservatorio Ximeniano, per esempio, non ne fa cenno.
Eppure a Prato furono episodi significativi che mi sono rimasti indelebili nella memoria. La prima fu una nevicata da 12 cm, con successivo temporaneo riscaldamento e subito dopo (fra il 16 e 17 febbraio) nuovo episodio nevoso meno importante.
Nella nevicata del 18 febbraio 1970 (perturbazione numero 16, come disse Bernacca a "Che tempo fa"), alla mezzanotte il cielo era sereno, ma io ero fiducioso. Alle 5 mi alzai e nevicava copiosamente. Alle 8 quando andai a scuola, c'erano circa 10 cm, ma si stava trasformando in pioggia.
Per fortuna ci fu una schiarita e alle 13.30 arrivò una ritornante appenninica, con buferetta di un'ora circa che ricoprò di nuovo tutto di bianco. Tornando alle 16,30 da scuola, giocammo a palle di neve sul campo del Fontino, alla Castellina.
La domenica successiva vidi mia cugina di Firenze e mi disse che da loro aveva appena accennato ad attecchire la mattina, mentre la ritornante saltò del tutto. \fp\
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