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Neve nel Lazio: In medio stat virtus
Prevedere la neve non è mai semplice ma prevederla nel Lazio è qualcosa di più che una semplice complicanza per il previsore. Roma da ben 20 anni aspetta una vera nevicata!
La discesa fredda, che in partenza prevedeva un interessamento del solo settore adriatico, sembra riuscire ad inglobare nelle proprie mire precipitative anche il settore tirrenico.
Come ampiamente esplicato in altri editoriali, questa condizione meteorologica era già intuibile giorni addietro se si prendeva in considerazione la possibilità di un cuneo depressionario efficace nei settori del sud-ovest europeo.
Una mossa barica di tal genere, da parte del sistema ciclonico, permette alle correnti umide di pervenire dai quadranti meridionali, sino alle nostre latitudini ed infine impattare con le regioni occidentali.
L'attuale discesa polare sta apportando una massa d'aria fredda e secca alla media-bassa troposfera e, nel momento in cui si auspicano le precipitazioni nevose, vi sarà anche il passaggio ciclonico gelido in quota, con rovesciamento del freddo al suolo durante la fase precipitativa.
Il nucleo gelido, presente tra i 350/600hPa, con connotati di spiccata continentalità, metterebbe in azione dei moti convettivi per nulla trascurabili e sarebbe in grado, nell'impatto con la terraferma ed ancor più con il mare, di generare delle zone di bassa pressione al suolo, con alimentazione umida proveniente dal mare che andrebbe ad essere capilarizzata dal nocciolo in quota e sarebbe sfruttata dalla barriera anti appenninica per la proliferazione di cumulonembi.
Tra Domenica/Lunedì, grazie a questa sinottica, si può parlare di fenomenologia nevosa nel Lazio, con possibili coinvolgimenti delle zone pianeggianti.
Ma quanta certezza abbiamo? Quali sono le insidie.
I modelli non aiutano il previsore, nel tal caso il sottoscritto, che di certo non ha un compito facile nel trovare una soluzione a questo problema dalla grande incognita.
Il mare di mappe proposto dai vari centri di calcolo si orienta verso le risoluzioni più disparate e trovare una traccia guida appare quasi impossibile.
Mi viene in mente la saggezza dei latini, i quali dicevano "In medio stat virtus" o "Aurea Mediocritas":
Queste due espressioni stanno a significare, senza fare una traduzione alla lettera, che nella via di mezzo c'è il giusto, c'è la verità.
Lo stesso Cicerone usava dire "omnis virtus est mediocritas" ovvero che la virtù sta sempre nel mezzo.
Noi siamo il popolo più vicino alla civiltà latina e, grazie alla presenza dell'Urbe, il Lazio è un testimone d'eccellenza.
Come non far tesoro di questi suggerimenti e di tale buonsenso?
La neve nel Lazio, nelle prossime ore, è una realtà concreta ma non certa e la città di Roma, da sempre tabù per quanto concerne la neve, non può esimersi da tali dubbi e perplessità, elevati all'ennesima potenza se consideriamo le possibilità di neve nel centro della Capitale.
Le precipitazioni e la possibile neve dovrebbero arrivare nella nostra regione tramite il refolo caldo-umido. I modelli inquadrano questa prospettiva con differenze talvolta macroscopiche: taluni impongono un regime sciroccale abbastanza mite, altri una tenue azione mitigante e volitiva di precipitazioni senza disturbare la massa fredda presente al suolo ed in media troposfera.
Quindi sono le tre situazioni di massima:
1) azione umida da sud, con orientamento da ovest (Libeccio freddo o al massimo tenue Scirocco se i quadranti saranno orientali) e precipitazioni nevose in pianura nel basso Lazio, con coinvolgimento della Capitale e delle zone ad essa limitrofe
2) azione caldo-umida pervicace con termiche in netta risalita. Precipitazioni nevose a zone collinari e possibili in pianura nelle valli interne per scorrimento sopra strato freddo ed azione mite al suolo quasi inesistente nelle prime ore, grazie allo sbarramento offerto dall'orografia. Neve improbabile nella Capitale per assenza di cuscino freddo ed ingresso dell'azione da ponente in modo intenso.
3) precipitazioni di debole entità con entrambe le situazioni proposte. In ambedue i casi si avrebbe estrema difficoltà nell'osservare neve poiché, in caso di freddo, la precipitazione nevosa sarebbe preceduta da pioggia che, a causa della tenue azione di rovesciamento, in molte zone avrebbe difficoltà a tramutarsi in neve ed, in caso di termiche in risalita, ne conseguirebbe una condizione ancor più complessa.
Ma potrebbe anche non succedere nulla di quanto appena scritto.
Innanzitutto mi preme sottolineare che il cuscino freddo, di cui tanto si parla, potrebbe anche non essere nelle migliori condizioni poiché, almeno per quanto è accaduto sino ad oggi, nelle zone di pianura si è avuta una ventilazione costante, che non ha permesso una escursione termica intensa.
Nelle zone pedemontane, specie quelle a ridosso del PNA, l'effetto favonico si è presentato puntualmente al calar del sole.
In conseguenza di ciò, anche lo strato freddo, ricca risorsa della Ciociaria e del Basso Lazio in generale, potrebbe anche non essere dei migliori. In passato abbiamo ottenuto riserve di aria fredda ai bassi strati senz'altro migliori poiché formatesi da condizioni alto-pressorie stabili ed in assenza di grecale.
Detto ciò, se osserviamo l'evoluzione proposta da alcuni modelli, il nocciolo freddo in quota parrebbe trapassare il centro Italia spostandosi gradualmente verso nord, verso l'alto Tirreno. Questa dinamica potrebbe favorire una posticipazione delle precipitazioni ed, al contempo, le relegherebbe in concomitanza della costa, con una maggior propensione per l'Alto Lazio.
Ma, quanto detto sui modelli, ovvero sulla loro difficoltà nel leggere le situazioni, vale anche in questo caso.
Perciò, al passaggio del nocciolo freddo, senz'altro si attiverà una circolazione più umida per contrasto e senza dubbio si svilupperanno fenomeni convettivi.
Vi sarà anche la possibile creazione di minimi per contrasto.
Questa spiegazione sulla nostra regione vi ha voluto comunicare implicitamente un messaggio, ovvero che non rientriamo nella canonica condizione da neve per il Lazio, semmai ce ne fosse una, ma stiamo cercando di usufruire una sinottica che è impostata per l'Adriatico e, probabilmente, in una seconda fase per il centro-nord.
Siamo ancora nella giornata di Venerdì e le precipitazioni, presunte nevose, sono attese tra Domenica verso Lunedì ed anche nella giornata di Martedì, almeno secondo le ultime variazioni offerteci dai centri di calcolo. Quindi una bella distanza temporale.
Oltre a questo c'è problema che il modello, uno qualsiasi, va in corto-circuito quando ci sono questo tipo di irruzioni, con movimento retrogrado della struttura ed ingresso nel Mediterraneo.
I modelli vengono impostati con una griglia di inserimento dati e, secondo delle impostazioni base, elaborano tramite una serie di calcoli l'evoluzione probabile.
Nel caso di una ciclogenesi Ligure o di un minimo tirrenico c'è una impostazione di fondo che prevede una azione da Nord, per fare un esempio, con una disposizione della corrente del getto, dell'onda baroclina, etc.
In questa condizione, con un anticiclone a fare da spalla sul versante occidentale europeo, ecco che è sfuggito ai maggiori centri di calcolo un bel gorgo barico presente al di sotto della Costa azzurra.
Ed allora come sbilanciarsi per il Lazio?
Oggi non è facile dire se nevicherà e dove. Mi preme dire che le possibilità di neve nella capitale sono modeste e, qualora il richiamo caldo dovesse essere inteso, ridotte quasi a zero a causa dell'inesistenza del cuscino freddo.
In "pole position" appare il basso Lazio, con qualche interessamento possibile anche domani, Sabato 15; pure in questo caso, in coincidenza di richiamo sciroccale intenso, la parte più esposta al sud-est avrebbe delle limitazioni.
Per altro vorrei sottolineare che già oggi, grazie all'azione da sfondamento, nevica a ridosso del Parco nazionale d'Abruzzo, verso la Valle del Liri.
Capirete che chi fa una previsione per il Lazio, almeno questa sera, la sta facendo contro i modelli che escludono in gran parte le precipitazioni e non sembrano prevedere minimi al suolo.
Io non sono in grado, al momento, di dare certezze ma posso ritenere che la regione verrà interessata da fenomeni nevosi, anche in zona pianeggianti.
Vi ho scritto quelle che sono le mie impressioni tramite una previsione di massima.
Credo che la cosa migliore sia restare cauti visto che siamo ancora a Venerdì pomeriggio e abbiamo la giornata di domani per osservare, più che i modelli, l'impianto barico al suolo che si formerà con l'ingresso dell'aria gelida.
Torneremo sulla questione Lazio nella giornata di domani.
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...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
appena letta su MTG, l'aspettavo con ansia!
Grandioso![]()
la mia webcam:
http://www.meteoliri.it/stazioneFL/panorama.jpg
Dati on line:
http://www.meteoliri.it/meteoliri_si...=109&Itemid=90
Come tutte le analisi profondo ripetto e ottimi approfondimenti.
Ti segnalo solo che Roma ha visto neve vera 16 anni fa, nel 96, e in tanti altri anni..certo accumuli modesti fatto salvo il 91..
Solo per precisione.
Inoltre devo dire che rifacendomi alla tua frase che un previsore deve leggere oltre le carte, concordo, ma non concordo quando dici che le carte adesso non vedono precipitazioni domenica sera..sono più run che vedono l'opposto..In fila..Gfs, e Dwd..
Comunque ottima analisi e bellissima la passione che ci metti!
E vedrai che se ci prendi sarà perchè hai ben interpretato quel che ADESSO dicono i modelli..fra l'altro se vedi il mio topic di stamane il mio pensiero è lo stesso
p.s.anche domattina le carte lo sconfinamento di cui parli lo vedono eccome..guarda inoltre che belline Dwd!![]()
i modelli non è che esplicitano neve a go go ma semmai interessamenti
ukmo 3b delle 00,un gran modello,non vede nulla
gfs 12z idem
insomma..molta confusione,come ho espresso.
Quella frase sulla neve a Roma non l'ho scritta io,è stata una aggiunta del webmaster ma siamo lì.
ciao bello
...when the night has come
and the land is dark
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Domenica sera..
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Allora specifica
Per domattina c'è un interessamento ma Ukmo 00,ad esempio, non vede entrare
nulla e lascia a ridosso del mare.
Per dom/lun ukmo3b non mette precipitazioni e gfs ha spostato la mira di
qualche ora.
C'è confusione e comunque quando dico che bisogna andare oltre il modello
e che in questa situazione ho cercato di interpretare,per altro accompagnando
con spiegazioni,è perchè il giorno 11 Dicembre,quando manco lontanamente
era preso in considerazione il Tirreno, ho fatto questo articolo.
http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16954
ed all'inizio del mese avevo accennato alle azioni retrograde con alta scandinava.
Ho letto la tua analisi e ti faccio i miei complimenti.
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...when the night has come
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Grazie mille Marco
Mi scuso se c'è qualche imperfezione ma mi stava quasi girando la testa
visto che ho scritto due articoli abbastanza lunghi e per altro con Internet
che non va.Ora speriamo non si disconnetta nuovamente.
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...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
Analisi ben ponderata!!
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Beh al di là di qualunque appunto si voglia fare a Gianluca io, sopra ogni cosa, mi sento di fargli i miei più sentiti complimenti per la competenza e l'imparzialità del lavoro offertoci quotidianamente.
Credo sia un punto di riferimento per la meteo dei forum non solo per il Lazio ma a livello nazionale, tutto meritato e confermato giorno dopo giorno.
Complimenti Gianluca!
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