Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    TT-chaser L'avatar di Nico
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    Lightbulb Il (micro)clima delle nostre località

    Mi piace un sacco spulciare su wikipedia la voce "clima" delle varie località per coglierne le peculiarità, mi piacerebbe però leggere qualcosa scritta da noi che siamo più esperti e badiamo anche ai minimi dettagli (ad esempio all'improvviso cambio di direzione del vento sappiamo già cosa aspettarci).
    Mi scuserete se non posto dati precisi ma le uniche due stazioni ufficiali presenti non hanno archivi ma forniscono i dati solo giornalmente/in tempo reale... sono informazioni frutto dell'esperienza "a pelle" degli ultimi 10 anni, all'incirca.

    Parto con Venosa dal capitolo freddo-neve, uno a caso...
    Altitudine 415 metri, un'altitudine che in questa zona è spessissimo al limite (inferiore) per le nevicate. Nell'ultimo inverno ad esempio sono state almeno 3 le nevicate che si sono fermate 50(!!)-100m più in alto, bastava uscire poco fuori dal centro abitato ed il paesaggio cambiava. D'altronde l'altimetria gioca un ruolo cruciale, nel giro di 150-200m di dislivello la media nivometrica può addirittura triplicare.
    Trovandosi al centro tra tirreno e adriatico e non eccessivamente distante dallo ionio prende neve seria (> spolverata da 1-2cm) solo con la formazione di un minimo depressionario nel mar tirreno o nello ionio, a volte qualcosa anche se si forma nel nord della Grecia (deve essere però piuttosto profondo, in grado di spingere la nuvolosità ben all'interno). Il top per le nevicate è un minimo depressionario nel tirreno che trasla nello ionio a livello della calabria centro-settentrionale, più o meno. La situazione peggiore invece è un minimo in mare tra il salento e la Grecia, a causa dell'ombra garganica.
    Per gli accumuli, con aria continentale è generalmente sufficiente una -4° a 850hpa, con aria artico-marittima la -5° è d'obbligo. Basta una -3° invece per "veder nevicare". Rarissimi i casi in cui la temperatura a 850hpa non ha importanza.
    La media nivometrica (stimata) si aggira sui 20cm annui, con alti e bassi.

    Capitolo pioggia e temporali
    I temporali più significativi sono sicuramente quelli autunnali, quelli molto estesi che si formano nel mar tirreno e oltrepassano l'appennino.
    I temporali di calore sono poco frequenti, c'è qualcosa che ne inibisce la formazione... sono innumerevoli le volte in cui si formano a pochissimi km di distanza, ma troppo a N, S, E o W con Venosa che si becca insulse pioviggini
    La media pluviometrica si aggira sui 700mm annui, concentrati per lo più nei mesi autunnali. Basta spostarsi di poco ad W o ad E per vederla crescere o decrescere anche significativamente (a volte anche le due stazioni ufficiali, installate a circa 2km di distanza, presentano delle differenze, con accumuli maggiori in quella posta ad W).

    Capitolo caldo
    Trovandosi così all'interno può scordarsi qualunque tipo di brezza/venticello, quando fa caldo la sensazione è quella di trovarsi in un forno, con caldo sempre SECCO e mai umido (valori di UR anche inferiori al 20% quando si va sopra i 30-33°). Quasi ogni estate si supera almeno una volta la soglia dei 40°, associati in genere a minime anche superiori ai 24-25°.
    Molto importante è l'effetto del foehn appenninico durante tutto l'anno, quando il vento soffia da W-SW le temperature aumentano notevolmente.



    PS: Ora che ci vivo mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse qualcosa sul clima di Bari città.
    Ultima modifica di Nico; 12/06/2013 alle 20:00

  2. #2
    Brezza tesa L'avatar di roby85
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    Predefinito Re: Il (micro)clima delle nostre località

    Thread veramente utile perchè il microclima è tutto; penso che solo chi dopo tanti anni di osservazione puo descrivere realmente come vanno le cose. Questo thread può rivelarsi molto utile come una guida consultabile per meteofili.

    Appena avrò un po di tempo scriverò anchio 2 righe. (sarà una sorta di meteonecrologio)
    Ultima modifica di roby85; 12/06/2013 alle 19:39
    Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
    Cassano M: PET
    Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”

  3. #3
    Vento forte L'avatar di Alexios
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    Predefinito Re: Il (micro)clima delle nostre località

    Bellissima questa discussione. Provo a dire la mia anche se è da poco che mi dedico alla meteo e ci capisco ben poco.

    Palomonte si trova tra l'alta valle del Sele e la valle del Tanagro,nella zona nord-est della provincia di Salerno,vicino al confine con le province di Avellino e Potenza. Il territorio è quasi completamente collinare ed è circondato a nord ovest dalla catena dei Picentini (vetta a 1800 metri)..a nord-nord est dal gruppo del Monte Marzano -Eremita (1500 metri), a Sud dalla lunga catena degli Alburni (1742 metri) e ad ovest l'orizzonte è aperto fino a vedere il mare tra Eboli e Paestum. Il punto più alto del territorio è a 749 metri,il più basso a circa 150.

    Freddo e neve : Ritengo il mio comune uno dei più sfigati della zona in quanto a neve. La frequenza di nevicate o spolverate è circa 3/4 all'anno..per lo più si tratta di spolverate di massimo 5 cm,come in questo 2013. Le nevicate risultano abbondanti solo se si forma un minimo nel Tirreno,proprio davanti le coste campane, che trasla verso lo Ionio e con minimo una -5 in quota,come nel caso del Gennaio 2005, con continui temporali nevosi e ben 5 giorni di neve consecutivi (alla mia quota,330 metri si sfiorarono i 40 cm). Rispetto comunque ai comuni limitrofi posti a quote simili (Colliano e Buccino,intorno ai 600 metri) la media nivometrica è decisamente più bassa, in quanto la temperatura è sempre mitigata dall'aria più mite che giunge dalla valle del Sele,e che non ha ostacoli a giungere fino a noi. Quando invece ci sono irruzioni continentali, becchiamo un po di stau dovuto all'impatto del Grecale sul Gruppo del Monte Marzano- Eremita e gli altri rilievi verso la Basilicata,meno frequentemente lungo i Picentini. é sempre però di debole intensità e raramente da vita ad accumuli,che si verificano solo nella zona nord-est del paese.Sono frequenti rovesci di gragnola in caso di irruzioni di aria artico-marittima. C'è infine una zona pianeggiante a nord-est del territorio,ad un'altezza media di circa 450 metri (praticamente una conca che fino al 1800 ospitava un Lago) sede di inversioni invernali abbastanza importanti con frequenti gelate. Alla mia quota la temperatura scende sotto lo zero mediamente solo 6/7 giorni all'anno.

    Pioggia e temporali :Anche qui la maggior parte delle precipitazioni cade in Autunno,con temporali spesso violenti. Non di rado si formano temporali autorigeneranti che si incuneano nella Valle del Sele. In questi casi gli accumuli risultano spesso ingenti,superando anche i 100 mm giornalieri,come a fine Ottobre 2012. I temporali di calore sono pochi anche qui,e perlopiù confinati ai Picentini o agli Alburni,infatti può non piovere anche per 50 giorni consecutivi in estate. Non ho dati degli anni precedenti ma credo che non si scenda mai sotto i 1000 mm annui. (quest'anno siamo già a 957 !),sebbene non sia il comune più piovoso della zona.

    Caldo: Come per Venosa, trovandosi all'interno il territorio si scalda facilmente,credo che mediamente ci siano almeno 20 giorni con temperature over 30 °C,ma cmq non estreme,con punte massime intorno ai 36/37°C, dubito che si raggiungano i 40 gradi. La zona sud del territorio è raggiunta dalla brezza marina (o quel che resta) che attraversa la valle del Sele,non avendo nessun tipo di ostacolo. I ristorantini e gli abitanti della zona non accendono mai l'aria condizionata fin verso le 19:00, essendo esposti ad ovest e beneficiando in pieno della brezza.

  4. #4
    Brezza tesa L'avatar di Mr. Tempesta
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    Predefinito Re: Il (micro)clima delle nostre località

    Anch'io come Alexios apprezzo molto questo nuovo thread. Non appena avrò tempo parteciperò inserendo qualcosa sul microclima salernitano. A buon rendere!
    "Anche in folla è agevole attingere al male: piana è la strada e abita molto vicino; ma davanti a virtù posero gli dèi il sudore e una via lunga aspra e scoscesa" Platone - Repubblica

  5. #5
    Brezza tesa L'avatar di Mr. Tempesta
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    Predefinito Re: Il (micro)clima delle nostre località

    Piccola parentesi sul microclima salernitano

    Vento: Per quanto riguarda Salerno città, c’è da dire che è la particolare conformazione orografica a determinarne la ventilazione caratteristica. Senza dilungarmi eccessivamente (perché di ciò è già accennato su wikipedia) gioca un ruolo fondamentale la valle dell’ Irno, un corridoio tra i monti scavato nei secoli dei secoli dall’omonimo fiume, tramite il quale i due estremi (il mare a W e le aree interne a E) riescono perfettamente a comunicare. E’ una sorta di collo di bottiglia o imbuto, che determina l’aumento dell’intensità dei venti freddi orientali (soprattutto il Grecale) durante il loro viaggio verso la costa. Accade spesso d’inverno che le strade di Salerno(dalla parte più alta, fin giù sulla costa), siano costantemente battute dai freddi venti provenienti da E, con raffiche che possono superare anche i 55 Km\h. Ciò, come è intuibile, comporta un wind chill piuttosto basso. Da occidente invece soffiano principalmente Ponente e Libeccio. Questi ultimi sono quelli che maggiormente interessano l’area urbana, la quale risulta protetta da N e in parte da NW dalla catena montuosa dei Monti Lattari, vera e propria barriera naturale contro Maestrale e Tramontana. Durante la stagione fredda (ma alcune volte anche all’inizio dell’estate) si contano in media 2-3 giorni caratterizzati da venti di burrasca provenienti da W\NW, che spingono il mare a gonfiarsi e inevitabilmente a sfogare la sua energia sulle aree costiere. Tra le tante mareggiate che provocarono danni, quella più conosciuta accadde nel febbraio del 2003, che trascinò letteralmente verso la costa, fino a farla incagliare, una nave mercantile. La nave si fermò a poche decine di metri dal bagnasciuga, diventando in breve tempo meta di numerosi curiosi da tutta la provincia! Comunque sia, i venti costieri sfruttano anch’essi la valle dell’Irno e percorrendola mitigano il clima di quell’area, spingendosi fino a qualche chilometro nell’entroterra. Se ci portiamo più a S di Salerno, verso la Piana del Sele, lo scenario cambia. Qui si apre un’ampia pianura, di forma triangolare, racchiusa tra i monti (specificamente a N\NE e a S\SE) e il mare. Per la sua natura, i venti che vi soffiano provenienti da W si trovano prevalentemente costretti all’interno di questa conca, cambiando direzione in prossimità dei rilievi a N. Verso E invece, seguendo il cammino “controcorrente” del fiume Sele, si apre tra i monti una finestra sulle aree più interne della Campania, mediante la quale i venti occidentali riescono facilmente a infiltrarsi. Trattandosi perciò di una cintura montuosa discontinua in certi punti, non è assicurato una schermatura efficace contro i freddi venti orientali (e quelli caldi provenienti da S). Quando i nuclei di bassa pressione si insediano a SE dello Ionio oppure sulla penisola balcanica, le fredde correnti provenienti da NE riescono a farsi spazio tra gli Appennini campani, fintantoché non raggiungono le aree costiere spesso con intensità considerevole, con raffiche che possono arrivare anche oltre i 60 Km\h. Una piccola parentesi sulle avvezioni termiche notturne provenienti da W. Normalmente intorno al tardo pomeriggio la brezza di terra prende il posto di quella di mare, per motivi che credo tutti conosciate. La brezza di terra continua per tutta la notte, fino all’alzata del sole. Talvolta capita che durante le ore notturne il vento cambi improvvisamente direzione, facendo puntare la banderuola verso il mare. Queste avvezioni termiche, che per l’ 85-90% dei casi preannunciano l’arrivo della pioggia nelle ore successive, causano un improvviso aumento della temperatura e dell’umidità, che ne tradisce la presenza. Sono per questo motivo un buon indice previsionale per il meteo locale.

    Precipitazioni
    : Mediamente nel corso di un anno gli accumuli pluviometrici si aggirano intorno ai 1000-1100 mm. Le precipitazioni più abbondanti avvengono principalmente nel periodo invernale, quando le basse pressioni mediterranee convogliano su tutto il territorio diffusi sistemi nuvolosi che persistono per giorni e giorni. In questo caso, quando la coltre nuvolosa è per lo più costituita da cumulostrati, le piogge sono di medio-bassa intensità, ma continue. Come conseguenza di ciò, l’umidità si mantiene in media su valori molto elevati per tutta la durata dell’inverno e metà primavera. Con l’avvicendarsi delle stagioni intermedie (autunno e primavera), le deboli piogge invernali fanno spazio agli intensi rovesci temporaleschi. Spesso, come è anche accaduto quest’anno, si registrano eccezionali accumuli giornalieri, anche superiore ai 50 mm, che causano disagi alla viabilità non soltanto nell’area urbana, ma anche nelle zone limitrofe. In alcuni punti della città l’acqua ha raggiunto anche oltre i 45 cm di altezza. Neve purtroppo non se ne vede molta, se non sui rilievi qui attorno. Generalmente i fiocchi sono più abbondanti nella parte alta della città, dove però solo in alcune rare occasioni hanno formato un seppur lieve lenzuolo di alcuni millimetri. Ricordo che fu nell’ inverno del 2004 (o forse 2003?) che nelle prime ore della mattinata si ebbe una fioccata veramente notevole sulla parte alta di Salerno, che però non fu seguita neppure da sottili accumuli sul suolo. Sul litorale salernitano al più si osserva acqua neve nelle giornate più fredde, ma purtroppo non ho mai provato la meraviglia di guardare le spiagge imbiancate(che invece lo furono nei primi del ‘900 e nella seconda metà degli anni ’80). Sui monti invece la situazione è ben diversa. Quando vi è la giusta combinazione di condizioni meteorologiche (cielo completamente coperto, temperatura di 4-5 °C s.l.m e venti gelidi provenienti da NE) le precipitazioni a carattere nevoso rendono il paesaggio molto suggestivo. Quest’anno la neve si è conservata per alcune ore intorno ai 600 m di altezza e questa è stata la quota più bassa in cui si è avuta una posa durevole, almeno qui attorno. Passando ai fenomeni temporaleschi, è la morfologia del territorio a giocare ancora una volta un ruolo essenziale. Come già detto, nei mesi autunnali e primaverili si concentrano le fasi di maltempo più intense dell’anno. Grazie alla presenza del mare, dei monti e della pianura si innescano meccanismi tali da produrre spesso sistemi nuvolosi di tutto rispetto. Le celle temporalesche che si generano sul tirreno godono infatti di un considerevole “serbatoio” di energia nel loro movimento da W verso E o da NW verso SE. Questo serbatoio è rappresentato dall’ ampia pianura salernitana di cui sopra. Capita spesso che temporali di bassa intensità, in transito al di sopra della piana, subiscano uno sviluppo ulteriore man mano che ci si addentrano. La presenza inoltre dei rilievi in direzione N\NW, agevola e costringe l’aria umida proveniente dal mare ad alzarsi in quota. Questo fenomeno fa sì che molti cumulonembi nascano a ridosso dei monti e che le masse d’aria più calda alimentino forzatamente i sistemi nuvolosi che lentamente muovono verso E o verso S. Spesso inoltre capita che alcune celle, la cui genesi è localizzata sui monti a N\NE, muovano verso il mare in direzione S\SW. Questo accade per lo più in estate, quando alcuni corpi nuvolosi di grosse dimensioni, sviluppatisi sulle aree interne, spinti dai venti in quota, si espandono sulle aree costiere, dando luogo ad acquazzoni anche di notevole intensità. Per ciò che concerne fenomeni più interessanti, sebbene sporadici, negli ultimi 15 anni, lungo il golfo, si è avuta la formazione di diverse trombe marine, seppur generatesi da temporali di bassa intensità. Che io ricordi invece, non si sono mai verificate trombe d’aria, neanche nelle zone più aperte a S. I temporali grandinigeni sono più frequenti nelle aree interne durante le stagioni autunnale e primaverile, sebbene anche qui, nelle zone costiere, si registrano annualmente accumuli di qualche millimetro.


    Temperature: Tendenzialmente le temperature si mantengono nella fascia tipica del clima costiero. Nel periodo invernale la media giornaliera è di 10-15 °C. Durante la notte si possono raggiungere anche 2-3 °C, con minime che, nelle giornate più fredde, con vento da NE e cielo terso, possono toccare -1 °C. Eccezionalmente quest’ anno si è registrata in zona -2 °C, mentre alcuni fa, durante le ondate di freddo più intense, si è arrivati anche ai -2.7 °C. La vicinanza al mare comporta livelli di umidità che si mantengono sempre molto alti, intorno al 90%. Questo inevitabilmente accentua il freddo percepito. Più frequentemente all’inizio della primavera, ma alcune volte anche nelle belle giornate invernali, si raggiungono massime intorno ai 20 °C, con sbalzi termici tra notte e giorno che possono ammontare anche a 17 °C! Per quanto riguarda il periodo estivo, la media è di 30-32 °C, con punte massime di 36-37 °C nei periodi di Luglio-Agosto. Anni fa si raggiunsero quasi i 40 °C, con umidità al di sopra del 70%. Generalmente le precipitazioni sono scarse durante tutta la stagione, sebbene talvolta (e negli ultimi anni più di frequente) si verificano brevi e improvvisi temporali di calore nel pomeriggio, che rinfrescano l’aria diminuendo la temperatura di qualche grado. L’azione mitigatrice è dovuta alla brezza marina, la quale è responsabile dell’innalzamento e dell’abbassamento delle massime rispettivamente in inverno e in estate.
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