Vediamo se tocca a noi...
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Wetter inchiodato... zio brec!
continua il leggero est shift.... ti pareva...
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minchia ho nascosto i post di giuliacci da fb... nn si possono leggere i titoli. davvero pessimo.
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28/01/2025: ore 12.14, +19,9 di scirocco.
Il GW è una cagata pazzesca!!!!!!
Dama ritorna presto. Ti aspetto.
Andrea Corigliano. A dopo raga.. READING AMARACMAND
GELO E NEVE: UNA PREVISIONE RAGIONATA SULL’EVOLUZIONE DEI FENOMENI DEL 5-6 GENNAIO.
Cari amici, eccoci giunti a tirare le somme di un peggioramento prettamente invernale che, in termini di fenomenologia prevalentemente nevosa fino a quote basse o di pianura, interesserà come abbiamo detto le regioni adriatiche centro-meridionali, il Meridione peninsulare e la Sicilia. Ciò che intendo proporvi non è una previsione fatta con le icone meteo, ma è una previsione ragionata sul fenomeno che molto probabilmente si verificherà, sul suo perché e su come questo fenomeno si svilupperà e si intensificherà grazie all’interazione del flusso nord-orientale con la complessa orografia appenninica centro-meridionale. Non saremo infatti di fronte al passaggio di una vera e propria perturbazione, da intendere come un sistema nuvoloso organizzato in grado di portare precipitazioni “democratiche”, ma osserveremo un meccanismo di formazione di nubi e precipitazioni che nascerà, soprattutto, grazie all’interazione dell’aria gelida di natura artico-continentale con la superficie dei nostri mari. Tra il pomeriggio-sera di domani e venerdì 6 gennaio, cioè quando l’irruzione gelida inizierà a entrare nel vivo con la sua parte più intensa, vedremo immagini satellitari come quella illustrata in figura: filari di nubi, come se ci trovassimo in un immenso vigneto atmosferico, si svilupperanno non appena l’aria particolarmente fredda si riverserà dai Balcani sul Mar Adriatico passando dai valichi delle Alpi Dinariche e raggiungerà successivamente il Mar Tirreno centro-meridionale: lo scorrimento di questa massa d’aria su una superficie mite e umida, infatti, renderà instabile la colonna atmosferica che sarà così propensa a generare quei moti convettivi che costituiranno i pilastri di nubi a sviluppo verticale come cumuli e cumulonembi.
Il tipo di precipitazione che può nascere da questo tipo di dinamica è il rovescio (in questo caso di neve, viste le basse temperature), cioè un fenomeno che è circoscritto nel tempo e nello spazio e che quindi, per sua natura, non è prevedibile con accuratezza: guardando quindi verso il mare, dalle Marche fino alla Puglia e sul settore tirrenico della Sicilia, nonché sul reggino tirrenico, si vedranno “trenini” di cumuli avvicinarsi verso la costa accompagnati da rovesci di neve. Schiarite fugaci, annuvolamenti e rovesci di neve a ripetizione, non sulla stessa area e a intervalli irregolari, saranno quindi gli ingredienti del tempo che molto probabilmente interesserà tutta la fascia costiera (area in giallo). Difficile, quindi, stabilire in questo caso gli accumuli, vista la scarsa predicibilità di un fenomeno che, come abbiamo detto, è circoscritto nel tempo e nello spazio: si può passare dal velo di neve ad accumuli di qualche centimetro nel caso di rovesci più intensi e duraturi, in un contesto generale in cui una zona può essere sfiorata da un rovescio e presa invece in pieno dal rovescio successivo. Spero di aver reso l’idea.
Diversa, invece, si profila la distribuzione dei fenomeni man mano che dal settore costiero ci spostiamo verso l’entroterra perché qui la convezione sarà sempre più esaltata dall’orografia, cioè dal fenomeno dello sbarramento (stau) offerto dalla barriera appenninica. Nei settori interni, di conseguenza, le nevicate risulteranno più diffuse e organizzate e già a quote di bassa collina (intorno ai 300-400 metri) gli accumuli nevosi potrebbero risultare anche abbondanti sui settori meridionali delle Marche, su Umbria orientale, su Abruzzo, Molise, Basilicata, Gargano, altopiano delle Murge, sull’Aspromonte e settori collinari della Sicilia settentrionale. Sulle aree interne dei settori tirrenici centro-meridionali, invece (Lazio meridionale e Campania), non si esclude il trasporto di fiocchi di neve a causa del forte vento che potrebbe far valicare qualche cumulo più sviluppato anche sul versante occidentale. Questo fenomeno potrebbe interessare anche la piana di Metaponto, trovandosi sottovento alle correnti nord-orientali a causa della posizione dell’altopiano delle Murge. Sul quadro evolutivo previsto il 7 gennaio ci ritorneremo in un prossimo intervento.
28/01/2025: ore 12.14, +19,9 di scirocco.
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