Si vis pacem, para bellum.
Gfs 12 termiche sembrano ancora peggiorate.mah... un zero che resiste in qualche fazzoletto, minimo più ampio..., precipitazioni diminuite.
Ultima modifica di Lake; 24/01/2018 alle 16:58
Comunque venerdì si parte con una -1
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Può essere, ma a questo punto meglio attendere modelli con risoluzione maggiore.
Quello che è certo e che ci sta scappando via piano piano... A sto punto pochissime possibilità di vedere neve fino a fondovalle.
Però però però l'Ossola con l'Ostro è sempre un'incognita.... ad esempio il 30 novembre 2009, quando ha fatto qui 20 cm e 5 a Domodossola, mi pare che la t a 850hPa fosse addirittura superiore a 0, era uno di quei casi di Ostro a manetta e per una volta con quelle correnti non esiste luogo migliore... Adesso però con gli sfondamenti caldi che ci sono stati ho perso un po di fiducia...
In questi contesti conta solo il run ufficiale, che però a distanza di qualche ora ha sempre i suoi balletti, insomma gli spaghi non si chiudono proprio fino a sovrapporsi, e stiamo richiedendo una precisione che non può proprio essere restituita da un modello su larga scala, e che è molto molto difficile da creare. In questi casi quindi sarebbe utile creare uno storico in cui si va a confrontare lo spago a 6h con quella che poi è stata la rilevazione, di neve, pioggia e temperature. Si arriverebbe sicuramente ad una precisione maggiore, fermo restando che ci sono altri dati che vanno presi in considerazione, comedpche andrebbe preso al suolo e a quote "canoniche" per avere un'idea del cuscino con cui ci si presenta al peggioramento, della possibilità che saturi l'aria, che la quota neve possa scendere sotto lo zt, se sì di quanto lo possa fare. Andrebbe annotato anche il gradiente termico verticale prima e durante il peggioramento, in modo tale da capire quanto valga un grado e quanti metri si guadagnino in caso si riesca a perdere qualche decimo. Andrebbe annotata la velocità con la quale si perdono i decimi, l'intensità delle precipitazioni, che di solito è fattore e variabile indipendente della funzione. Sarebbe insomma molto interessante legare questi fattori ed ottenerne una funzione. Funzione che potrebbe essere utilizzata per calcolare il limite minimo della neve ad inizio peggioramento. Basterebbe avere i dati dello zt, dp e altezza di dove inizia effettivamente neve, e collocarle quest'ultimo dato sull'asse delle ordinate, riuscire a legare gradiente verticale, dp e intensità delle precipitazioni ( da ritenersi per forza di cose continue) e poi tracciare un grafico. Ovviamente bisognerebbe farlo per ogni valle, perché dipende dall'orografia, ma sarebbe molto interessante, e permetterebbe di fare previsioni molto precise.
Io mi aspetto che il grafico per Crodo sia, ricavao empiricamente più o meno così :
(qualcuno sa come postare un grafico da Excel?)
Si potrebbe controbattere che con l'influsso di aria più fredda il mio grafico si possa buttare nel gabinetto, ma basterebbe spostare la quote di partenza dello zt e rimodulare la discesa rispetto all'intensità delle prcp, ricavare di nuovo il gradiente verticale, e porre dp= temperatura, perché l'aria sarebbe satura al 99,9% dei casi.
Per ora non riesco a metterlo, è ricavato in maniera empirica spiccicando nel grafico i dati del 4 marzo 2017, e non sulla quota neve, bensì su quella della "mista" che almeno non dipende significativamente dal cuscino freddo, altrimenti non ci salviamo più.
In ogni caso resto dell'idea che conti solo lo 0z di domattina, il resto sono balletti, quello dovrebbe dare un'indicazione più o meno certa, e, tracciare quanto meno una linea guida per quello che sarà o non sarà il peggioramento.
"la putenza l'è nagòtt senza el cuntroll"
Lavoro: Breuil-Cervinia
Con il 12 z sono ancora botte da orbi sull'Onsernone... 100-140mm
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