stasera....mi aspettano... ne faccio 3 di fila senza cavarlo.....parlo di dolci nel forno...![]()
Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?
Primo step buono
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ultima parte di febbraio inizi di marzo estremi per gfs12z. blizzard e neve all inizio poi primavera e poi irruzione fredda da s/w ahah
Mercoledì è neve senza se e senza ma....se non scappa troppo a w![]()
Ci siamo.. Sia un frangente emozionante amici
Andrea Corigliano
LO STRATWARMING SI PROPAGA IN TROPOSFERA: INIZIAMO A SEGUIRNE GLI EFFETTI SULLA DINAMICA DEL TEMPO EUROPEO.
In tema di riscaldamento stratosferico polare negli ultimi articoli abbiamo fissato due concetti importanti: per quanto riguarda l’analisi della linea di tendenza ci siamo limitati a dire che fino al 20 febbraio circa sarebbe stato il lobo canadese del Vortice Polare a condizionare le vicissitudini del tempo sull’area euro-atlantica e per quanto riguarda gli effetti di questo riscaldamento, in caso di una sua propagazione in troposfera, abbiamo detto che il fenomeno faceva aumentare la probabilità di irruzioni di aria gelida verso le basse latitudini ma non era automaticamente collegabile a irruzioni dirette verso una particolare area europea. Oggi facciamo un altro passo avanti e andiamo ad analizzare i primi effetti che lo stratwarming sta avendo in troposfera, dal momento che la modellistica numerica lascia intendere che la propagazione del fenomeno dalla stratosfera sta avendo buone chance di verificarsi. Nel procedere su questa strada dobbiamo però essere alquanto cauti andando avanti passo dopo passo, per il semplice motivo che la “forzante” che va a perturbare le soluzioni (cioè la previsione meteorologica) è soggetta a brusche variazioni. Per semplificare, i modelli stanno valutando la propagazione di un segnale che viene dalla stratosfera e di conseguenza, aggiornamento dopo aggiornamento, possono risentire non poco di una variazione nell’intensità di questa forzante che si propaga dall’alto verso il basso e che mina la stabilità delle soluzioni calcolate dai modelli stessi. Per questo motivo l’analisi di una linea di tendenza impone molta prudenza perché è come se ci muovessimo in un campo minato: diventa doveroso allora ridurre l’orizzonte temporale e concentrarci sulle incertezze che compaiono già a distanze relativamente brevi.
Partiamo quindi con l’analisi dell’evoluzione prevista per il 20 febbraio, cioè ad appena quattro giorni. I calcoli del modello del Centro Europeo (ECMWF) lasciano intendere un primo tentativo da parte della circolazione atmosferica di costruire un blocco alle correnti atlantiche che ricevono ancora l’impulso a muoversi dal lobo canadese del Vortice Polare (figura 1). Al momento, però, la costruzione di questo promontorio sembra non poggiare su basi solide per diversi motivi: in primo luogo perché sembrerebbe poco esteso sui paralleli (cioè è “compresso”) e secondariamente perché emergono tre aree con incertezza non trascurabile nei dintorni dell’asse del promontorio. Poiché queste incertezze ci dicono che la configurazione barica che andrà a verificarsi potrebbe differenziarsi dalla previsione media di ensemble a cui facciamo riferimento in modo particolare nelle aree in cui è presente questa incertezza, non ha senso per il momento proiettarci ancora più in là con la previsione. Ecco che allora il primo passo per seguire gli effetti sulla dinamica del tempo europeo del riscaldamento tropo-stratosferico è vedere come potrebbe avviarsi il blocco alle correnti perturbate atlantiche: una volta che la modellistica avrà fugato ogni dubbio su questo passaggio, potremo compiere il secondo passo.
Invece, ai confini tra troposfera e stratosfera (figura 2) possiamo osservare la distribuzione delle forzanti che potrebbero in futuro incidere sulle dinamiche negli strati inferiori. Focalizzando l’attenzione sul periodo intorno al 25 febbraio emerge ancora una volta come la posizione della massima vorticità potenziale coincida con la posizione del lobo canadese del vortice polare e come il segnale di questa vorticità, atta a generare una circolazione depressionaria, sia sempre debole sull’area europea. Rispetto all’ultima analisi in merito, però, sembrerebbe più decisa la forzante anticiclonica in area atlantica, segno che forse quel blocco di cui abbiamo parlato nella dinamica troposferica potrebbe irrobustirsi. Spetterà a noi vedere se sarà così nel prossimo intervento.
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28/01/2025: ore 12.14, +19,9 di scirocco.
Il GW è una cagata pazzesca!!!!!!
Dama ritorna presto. Ti aspetto.
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Ho paura, tanta paura che ciò non si realizzi, ma sognare è lecito...
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