Ecco il nowcasting per l'inverno 2018/19; speriamo che la stagione sia generosa di neve un po’ per tutti!

Come di consueto, inizio mettendo medie di riferimento (e le medie record) per la stazione Osmer di Udine e per i radiosondaggi di Udine-Rivolto in modo da avere un'idea del clima medio in pianura e in quota.
Purtroppo i dati delle varie grandezze non iniziano nello stesso momento, per cui le medie di riferimento sono variegate; i dati in quota partono dal febbraio 1981, le medie sono 1991/2017 per dicembre e 1991/2018 per gli altri due mesi, quelle stagionali sono 1991/92-2017/18.
Per i dati al suolo bisogna distinguere tra la pressione e le altre grandezze; i dati della pressione iniziano dal 1991 ma poi hanno molte lacune fino a gennaio 1993 compreso, per le altre grandezze i dati iniziano in maniera continuativa da marzo 1991 e fortunatamente abbiamo anche la freddissima prima decade di febbraio 1991.
Pertanto per la pressione abbiamo: 1993/2017 dicembre, 1994/2018 gennaio, 1993/2018 febbraio (idem le decadi). Per le altre grandezze abbiamo: 1991/2017 dicembre, 1992/2018 gennaio e febbraio tranne la prima parte del terzo mese invernale (la cui media di riferimento è 1991/2018).
È un po’ un casino, ma è un tentativo di avere medie di riferimento più vicine possibili al trentennio di riferimento 1991/2020 (che userò dal 2021 fino al 2030.. se il forum esisterà ancora e non mi sarò stancato di fare statistiche e di.. dare i numeri! ).
Ecco finalmente il grafico di cui ho detto sopra:

Dicembre 2017 è stato ben diverso dai quattro che lo hanno preceduto: infatti i dicembri dal 2013 al 2016 erano stati miti, secchi (addirittura il biennio 2015/16 non aveva visto una goccia di pioggia) e roventi in quota. Solo gli ultimi cinque giorni del 2014 avevano avuto un’irruzione fredda con anche un po’ di neve in pianura.
Nel 2017 invece abbiamo avuto vari peggioramenti ed è tornata la neve in pianura dopo tre anni (cinque se consideriamo solo la prima parte del mese); è stato discretamente freddo sia al suolo (ottavo) che in quota, ad 850 hPa ha avuto una media di poco negativa (come non accadeva dal 2012) e in quota è stato lontanissimo dai quattro predecessori. Pur non avendo avuto episodi davvero memorabili, questo mese aveva riscattato in pieno le orribili esibizioni precedenti.
Gennaio invece ha deluso: nel 2017 era stato gelido al suolo e decisamente freddo in quota con una botta intensa attorno all’Epifania, nel 2018 è stato piuttosto mite al suolo (terzo) stabilendo anche la nuova media record per le massime, insulso anche in quota (nono) e privo di vere irruzioni fredde (picco minimo di appena -4.7°C).
Febbraio, analogamente a dicembre, aveva combinato molto poco fra il 2014 e il 2017 e anch’esso si è riscattato molto bene. Infatti è stato discretamente freddo al suolo (sesto) e gelido in quota (quinto assoluto tra tutti i mesi invernali) con ZT medio sotto i mille metri (solo dodici mesi ci sono riusciti, di cui tre gennai ed otto febbrai). Ha avuto un finale grandioso, con un’irruzione gelida negli ultimi giorni e un finale rigidissimo che mancava dal 2005.
Nel complesso era stata una stagione nella media, con due mesi buoni ed uno insipido; bene l’innevamento in montagna, un po’ meno in pianura anche se poi la neve è tornata perfino nella seconda parte di marzo.
La grande ondata di fine febbraio ha mascherato una pecca dell’inverno scorso: la mancanza di irruzioni fredde davvero decise, avevamo raggiunto solo i –6.7°C ad 850 hPa e non avevamo mai registrato minime davvero basse.

Ora metto le classifiche delle minime mensili con anche quella di tutti i mesi insieme:

T_min_Dic.png T_min_Gen.png T_min_Feb.png T_min_mesi.jpg

Medie:

T_med_Dic.png T_med_Gen.png T_med_Feb.png T_med_mesi.jpg

Massime:

T_max_Dic.png T_max_Gen.png T_max_Feb.png T_max_mesi.jpg

(continua)