
Originariamente Scritto da
Alessandro1985
per scardinare un pattern circolatorio multistagionale tanto consolidato non si può pensare a cambi repentini ma in presenza di elementi sufficientemente rilevanti un lento e progressivo ricollocamento delle principali figure bariche
l'evento rilevante l'abbiamo avuto pur con una dinamica altrettanto sfavorevole per il pattern circolatorio troposferico che andava a impattare, ovvero la mancata strutturazione di una seconda cresta atta a scardinare la proliferazione di centri depressionari sull'atlantico settentrionale (quello che è successo lo scorso febbraio quando abbiamo avuto il primo e anche unico mese in
nao- del 2018, a parte novembre neutro)
ora la dinamica spesso definita a singhiozzo sta mostrando con gradualità i suoi frutti
Immagine
Immagine
una prima parte del mese con ramo secondario discendente verso l'europa orientale che viene progressivamente arretrato
Immagine
Immagine
quello che manca a questo punto stante un'attivita depressionaria nord atlantica ancora piuttosto intensa e che non può di per se garantire forti prese meridiane è un innesco dal pacifico
innesco che sembra possa giungere nella fase finale del mese
Immagine
a quel punto con questa disposizione di medio termine avremmo la rotazione del lobo canadese verso gli states orientali con geopotenziali finalmente più elevati tra groenlandia e islanda
Immagine
in ogni caso si nota che la circolazione polare è ostacolata nel suo transito più classico dal blocco artico continentale che ormai staziona stabilmente tra barents
scand e russia europea, circolazione che dovrebbe stabilizzarsi con l'incremento pressorio a cui probabilmente dovremmo assistere nei prossimi giorni per via del crollo dell'
ao e questo a prescindere dall'asse di discesa dovrebbe garantire nuove fasi depressionarie verso l'europa centrale o centro occidentale a seconda di quanto di cui sopra
Segnalibri