A livello nivologico il problema non sono le stagioni avare di precipitazioni, bensì le estati tremendamente più calde. Qui non si parla di ''qualche giorno con zero a 4000 m a giugno'', bensì è oltre una settimana che lo zero bazzica a 4400/4600 m... a 4000 m ci arrivi a settembre inoltrato forse.
Abbiamo avuto sui ghiacciai valdostani inverni pazzeschi con metri e metri di neve per sfondamento e cumulate totali da capogiro come il 2013 o il 2017-2018... eppure purtroppo seguiti da estati tremendamente calde che hanno fuso tutta la neve e sono andati poi ad intaccare gli strati degli anni precedenti.
Il vero dramma per i nostri ghiacciai in realtà è stata la scorsa stagione estiva con settimane di zero a 4500 m e record di sempre a 5100 m... il ghiacciao della Granta Parey è arretrato di 200 m in un'estate, in Svizzera si sono persi 6 metri di ghiacciaio vivo in una singola stagione ablativa. Paradossalmente se avesse nevicato anche meno fino a maggio ma se avesse fatto un estate fresca come nel 2014, la poca neve si sarebbe mantenuta e la fusione sarebbe stata pressochè nulla. Invece siamo qui a fronteggiare l'ennesima annata triste e già segnata...
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