Gigio Docet

Ecco il gelo in arrivo la prossima settimana in Italia, ampiamente strombazzato e smandolinato da giorni presso alcuni portali di balordologia (meteorologia balorda), come ben si evince dalla previsione delle anomalie medie settimanali di temperatura a 2 m (fonte: EPS ECMWF).
Quindi coprit..... Ah no, sono previste deboli anomalie termiche positive, mannaggia. Vabbè, pazienza.
Ma in fondo chissene, e potremmo liquidare la faccenda in fretta e furia senza perdere tempo prezioso.
La cosa più irritante, tuttavia, è che spesso mi ritrovo dei feed tra i piedi (tipo quello in allegato), con tanto di notifica, su queste panzane. Sia chiaro, la colpa è da far risalire alla fonte; meno a chi riporta, specie se non addetto ai lavori.
Che poi, non solo non arriverà alcun gelo e alcuna neve (in pianura) entro 7 giorni, ma il buran (è già andata di lusso che non abbiano scritto "burian", in fondo poteva andare peggio), da noi non arriva proprio mai.
A dispetto di quanto scrivono, spesso e inopinatamente, molti portali web e/o testate giornalistiche il “Buran” (da non confondersi con “buriana”, che è un termine diciamo così colloquiale tutto nazionale e di ben altro significato) in Italia non è mai arrivato, e mai arriverà.
Infatti, il Buran è un vento impetuoso e davvero gelido originario delle steppe siberiane, ma che si limita a sferzare solo l’Asia, mentre in Europa non arriva proprio.
In Italia il vento da Nord-Est si chiama "Grecale", come chiaramente indicato dalla rosa dei venti, oppure assume il termine locale/regionale di "Bora" quando irrompe sull’Adriatico dalla cosiddetta “porta della bora” e/o attraverso le vallate delle Alpi Dinariche.
Ma non è Buran quello, altrimenti dovremmo pensare che il "Garbino" (fohn appenninico) possa arrivare in Kazakistan.
Quindi, mi sbilancio in una previsione a lunghissimo termine: nei prossimi 1000 anni il Buran non arriverà in Emilia-Romagna.
Ma neppure dopo.