Tratto da "L'Arena di Verona"
FERRARA DI MONTE BALDO. Sollevate in gruppi e avviate all’inceneritore le carcasse di 240 animali morti giovedì
Operazione bonifica dal cielo
Elicottero e squadre di volontari a terra per liberare i prati dalle pecore folgorate
Ferrara di Monte Baldo. Sono stati necessari 35 voli in elicottero per rimuovere, appese a grappolo a una fune, le 240 carcasse delle pecore che da giovedì giacevano a gambe all’aria, giÃ* in putrefazione, sul Monte Baldo, in localitÃ* Val Brutte. Le pecore erano state folgorate da un fulmine e le carcasse erano sparse per un raggio di un chilometro sull’impervio costone tra Coal Santo e Malga Valfredda di dentro.
Il lavoro è iniziato all’alba ed è stato portato a termine grazie all’opera di una trentina di volontari dei gruppi di protezione civile del Centro operativo misto (Com) numero 18 di Caprino, mobilitato per questa emergenza sovracomunale dalla Provincia, unitÃ* operativa dissesti idrogeologici e protezione civile, di concerto con la prefettura.
La quantitÃ* di carcasse che stavano sparse sul pendio era preoccupante, anche per le conseguenze sanitarie della putrefazione accelerata dal sole, con i miasmi ben avertiti dai numerosi escursionisti che in questa stagione vengono ad ammirare il Baldo. L’allarme, dato all’amministrazione comunale solo venerdì verso le 17, ha determinato un’allerta anche per motivi di igiene pubblica che il piccolo Comune di Ferrara non poteva fronteggiare con i propri mezzi. Così sabato è stato allestito il Com, chiamando a raccolta i volontari dei gruppi di protezione civile di Ferrara, Brenzone, Caprino, Costermano, Malcesine, Rivoli, San Zeno di Montagna e Torri, che si sono mossi coordinati dai capisquadra, da Antonio Riolfi dell’unitÃ* operativa provinciale, dal Corpo forestale dello Stato, da Antonio Salvelli dirigente del distretto veterinario di Caprino e dal personale del Comune.
Il piano di lavoro era stato deciso sabato confidando nella visibilitÃ*, condizione meteo indispensabile, e per fortuna verificatasi, per permettere all’elicottero della Elicampiglio di Monclassico (Trento) di volare. Alle 6 i volontari erano giÃ* a Malga Valfredda, dove l’amministrazione aveva portato acqua, corde, mascherine e tute. In attesa dell’elicottero i volontari della protezione civile e del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) di Verona si accordavano sulla tecnica per rimuovere le carcasse: fare cioè nodi a strozzo alle zampe posteriori degli animali morti, legandoli a gruppi di sei o sette perché poi il grupo di carcasse potesse essere sollevato, legato a un’unica fune, dall’elicottero.
Quando il velivolo, alle 7,41, è arrivato, i volontari in quota a Costabella avevano giÃ* legato tra loro per le zampe gran parte delle carcasse. Un lavoro indispensabile quanto ripugnante, svolto con cura e precisione encomiabili dai volontari.
Alle 8,41 l’elicottero si è sollevato con il primo carico e ha depositato le prime carcasse in un container sistemato a valle. Tutto è andato bene.
Viaggio dopo viaggio, ogni nodo ha tenuto e tutte le pecore, destinate all’incenerimento, sono state portate via. Alle 14,30 l’operazione era conclusa.
Commenta Riolfi, che dopo essere salito in ricognizione è rimasto in Comune a mantenere i contatti con la prefettura: «Abbiamo anche bonificato l’area, disinfettando il terreno con la calce e abbiamo perlustrato tutta la zona, per verificare che non ci fossero più carcasse in giro. Un grazie va detto al personale della protezione civile, tutti volontari, che hanno lavorato in maniera esemplare».
Salvelli riferisce: «L’operazione, svoltasi nell’arco di circa otto ore, è stata brillantemente coordinata dal personale dell’amministrazione comunale di Ferrara, ed è stata condotta con grande professionalitÃ* dai volontari di protezione civile e del soccorso alpino, che hanno raccolto le carcasse senza provocare alcuna perdita di materiale organico». La possibilitÃ* di complicazioni da un punto di vista sanitario aveva preoccupato molto i responsabili dell’intervento, visto che le pecore erano morte da tre giorni.
«In via precauzionale», assicurano in municipio a Ferrara di Monte Baldo, «il settore igiene pubblica dell’Ulssl 22 provvederÃ* comunque controlli per verificare che non ci siano stati inquinamenti dovuti alla decomposizione organica».
Intanto il veterinario ha affidato il carico, assimilato per legge ai rifiuti speciali, alla ditta Lorenzin di Gagliera Veneta (Padova), incaricata dello smaltimento. L’ordinanza comunale prevede che ogni onere di spesa (non ancora quantificato) sia addebitato al proprietario del gregge, Emanuele Pachera di Cavaion, e all’Azienda regionale Veneto Agricoltura di Padova, proprietaria dell’area interessata dall’incidente.
Pareri?
beh, chissÃ* che paesaggio, animali stecchiti in un'area di 1km, deve essere stato un bel fulmine![]()
Sì ma sicuri si sia trattato di un fulmine? Mah.. mi pare un po' strano..![]()
Può anche essere, con la potenza che hanno!![]()
Alessandro 1981
membro del TT-chaser
Ricordo di aver letto, non ricordo di preciso dove, che gli animali sarebbero stati " scaraventati giù da un dirupo dallo sposatamento d'aria causato da un fulmine".
L'unica ipotesi sensata è che il gregge colto dal panico per la caduta del fulmine ( o per altra causa legata al temporale ) si sia diretto nella direzione del dirupo precipitandovi.
Non riesco a spiegare la in maniera diversa.
La penso allo stesso modoOriginariamente Scritto da faggio58
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io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
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