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  1. #1
    Vento moderato L'avatar di sirio
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    Predefinito Considerazioni sulla primavera 2007

    sono mesi ormai che domina la zonalità e l'anticiclone sub-tropicale Azzorrico/Africano sul Mediterraneo quindi ritengo probabile che nel corso nella primavera si assista quantomeno ad un intervallo caratterizzato da scambi meridiani importanti che si tradurrebbero in affondi atlantici o colate fredde dal nord-Europa come ad esempio successo nel 1998 o nel 2000.
    Analizzando però il trend degl'ultimi 3 anni emerge drammaticamente come il flusso atlantico sia contrastato dalla fascia di alte pressioni sub-tropicali e gli affondi sul Mediterraneo occidentale drasticamente diminuiti di frequenza ed incisività perdendo spesso la struttura depressionaria o evolvendo in cut-off mediterranei.
    In particolare mi ha colpito la difficoltà delle pertubazioni atlantiche ad interessarci nel mese di febbraio appena concluso, oppure quanto avvenuto tra ottobre e novembre dello scorso anno.
    Tutto ciò mi sta mettendo molta ansia e preoccupazioni sul futuro climatico dell'area alpina e credo che questa primavera potrebbe rivelarsi una chiave di lettura importante sul cambiamento climatico in atto:
    se anche questa primavera passerà all'insegna delle anomalie termiche/geopotenziali positive registrando nuovamente precipitazioni al di sotto della norma credo che si potrà cominciare veramente a parlare con preoccupazioni di un cambiamento climatico senza precedenti, di un trend climatico che potrebbe mettere a dura prova il territorio e le nostre attività, altrochè!
    Non ci resta che attendere come come si comporterà la prossima primavera e sperare in bene perchè le riserve idriche ormai sono scarse.

    Davide

  2. #2
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla primavera 2007

    Citazione Originariamente Scritto da sirio Visualizza Messaggio
    sono mesi ormai che domina la zonalità e l'anticiclone sub-tropicale Azzorrico/Africano sul Mediterraneo quindi ritengo probabile che nel corso nella primavera si assista quantomeno ad un intervallo caratterizzato da scambi meridiani importanti che si tradurrebbero in affondi atlantici o colate fredde dal nord-Europa come ad esempio successo nel 1998 o nel 2000.
    Analizzando però il trend degl'ultimi 3 anni emerge drammaticamente come il flusso atlantico sia contrastato dalla fascia di alte pressioni sub-tropicali e gli affondi sul Mediterraneo occidentale drasticamente diminuiti di frequenza ed incisività perdendo spesso la struttura depressionaria o evolvendo in cut-off mediterranei.
    In particolare mi ha colpito la difficoltà delle pertubazioni atlantiche ad interessarci nel mese di febbraio appena concluso, oppure quanto avvenuto tra ottobre e novembre dello scorso anno.
    Tutto ciò mi sta mettendo molta ansia e preoccupazioni sul futuro climatico dell'area alpina e credo che questa primavera potrebbe rivelarsi una chiave di lettura importante sul cambiamento climatico in atto:
    se anche questa primavera passerà all'insegna delle anomalie termiche/geopotenziali positive registrando nuovamente precipitazioni al di sotto della norma credo che si potrà cominciare veramente a parlare con preoccupazioni di un cambiamento climatico senza precedenti, di un trend climatico che potrebbe mettere a dura prova il territorio e le nostre attività, altrochè!
    Non ci resta che attendere come come si comporterà la prossima primavera e sperare in bene perchè le riserve idriche ormai sono scarse.

    Davide

    So che non vuol dire nulla, ma vorrei ricordarti il 2002: a marzo inoltrato un amico mi chiese aiuto per sapere dove portare a fare facili fuoripista dei "clienti importanti", perchè su tutte le nostre Alpi era quasi impossibile per scarsità di neve.

    Gli feci fare una follia tra Vallese e Oberland, l'unica zona dove le stazioni di rilevamento vedevano in quel momento ovunque più di un metro di neve.


    Le stesse persone hanno rifatto più o meno lo stesso percorso nei 3 giorni precedenti l'inizio del Mondiali di Corea, le stesse stazioni di rilevamento segnavano tutte oltre 5 metri, con punte superiori ai 7 come, ad esempio, alla Cavanna in Val Bedretto, al Bortelsewjj (pochi km a nord del Sempione), al Gandegg in Loetschental, al Trubelbodel sopra Leukerbad, al Donin du Jour sopra Crans Montana, all'Ecreulese sopra Finhaut.................... la speranza è l'ultima a morire.........

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