Milano,ore 2.45: l’aria fredda di origine artico marittima,da poche ore affluita in quota entro il versante sud alpino,viene risucchiata violentemente verso nord per riagganciarsi al minimo depressionario principale,ancora al di là delle montagne e si incanala nelle vallate ove giacciono i laghi Maggiore e di Como.

Si forma cosi una squall line sulla Lombardia il cui vetrice meridionale,costituito da una serie di torri convettive,trae la sua alimentazione caldo umida dal tessuto urbano della città e vi rimane stazionario per oltre un’ora.

Notevoli le conseguenze in una metropoli che notoriamente mal digerisce eventi di tale portata e che viene svegliata di sussulto dalla forza del vento e dagli scrosci alluvionali.
Il vento del gust front,ossia il fronte delle raffiche temporalesche orientato da nord nord ovest,supera i 25 nodi,strade allagate a causa dei tombini che rigurgitano enormi quantità d’acqua reflua,alberi abbattuti per la pressione di pioggia e vento,pericolosa grandinata all’inizio dell’evento,black out elettrici,parziale esondazione del fiume Severo,con invasione delle acque lungo le carreggiate di viale Zara all’altezza di piazzale Istria, fiume Lambro tumultuoso,pesantissima attività elettrica,con i tuoni strozzati dal muro d’acqua in caduta libera,temperature in picchiata.

Insomma l’autunno ci regala il suo biglietto da visita sfornando il meglio dei tipici nubifragi di stampo estivo,risultato finale: accumuli compresi tra i 60 e gli 80 millimetri con temperatura scesa a 11° .Ora la mattina si presenta plumbea,a testimonianza di una violenta ferita inferta da questa meridianità alla usuale pacatezza dei nostri cieli.





Saluti,Luca