Cado dalle nuvole!
Non ne sapevo nulla, ammazza che brutta notizia!![]()
"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
[B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)
[B][URL="http://www.luceraweb.eu"]
[/URL][/B]
Beh ragazzi, checché ne pensino i nostri governanti la Geografia, in quanto Scienza della Terra è materia tutt'altro che secondaria.
Questa è l'Italia: conoscere non deve allarmare ma attivare quel circolo ottimale che porta all'analisi, allo studio e alla gestione del rischio. In inglese si dice Safety&Security: il rischio per fenomeni di questo tipo non è mai nullo, ma si possono ridurre le conseguenze degli effetti.
L'Italia non ha solo i 4 vulcani noti.
Una buona notizia recente è che la caldera dei Flegrei, che prima si pensava (dopo il massimo del bradisismo negli anni Ottanta e Novanta) in risalita non è mai stata così in profondità.
Questo significa che un'eruzione nei Campi Flegrei (che sarebbe peggiore di un'eruzione del Vesuvio) è quanto mai remota.
Ma c'é Ischia, vulcano quiesciente sul cui stato di ventuale pericolo non c'é ancora concordanza.
Ci sono gli studi sul Vulcano Laziale e sulle possibilità che la crisi idrica del lago di Albano (soggetto a un prelievo forsennato) possa scoprire sacche di anidride carbonica e monosiddo di carbonio, giacimento di gas in pressione ad alta temperatura (>400°C) che venendo in contatto con il lago potrebbe portare a violente esplosioni con risalite di gas letali.
Una cosa di questo tipo avvenne in Camerun:
How Volcanoes Work - the eruption at Lake Nyos, Cameroon
Lake Nyos Disaster
Lake Nyos - Wikipedia, the free encyclopedia
La ricerca sulle emissioni recenti del Lago di Albano è pubblicata in:
SpringerLink - Journal Article
Si parla di un'esplosione avvenuta in età romana con conseguente effetto lahr: colata di fango che fuoriuscì dalla caldera e si riversò nella piana di Ciampino.
Non è un caso che ai tempi dei romani era noto che non fosse cosa buono risiedere all'interno del createre del lago di Albano.
Poi è arrivata la speculazione edilizia...
Ultima modifica di handyman; 30/03/2010 alle 22:05
Ciao Handy, Sapevo del Marsili, Vavilov, Magnaghi, Palinuro ed altri minori vulcani sommersi nel Tirreno, e della probabilita' che proprio il Marsili sarebbe potuto essere attivo.. ora questi ultimi studi lo confermano e lo potenziano in grado di pericolosita'. Davvero interessante.
Apriro' in futuro un post sul pericolo vulcanico futuro del Monte Albano e del suo lago omonimo ai piedi di Roma.
![]()
Ultima modifica di Daniele_Bianchino_rm; 30/03/2010 alle 11:19
.."Ma una parte di me ascoltava il silenzio di quel bosco,di tutti quegl'esseri nascosti,e pensavo..esiste anche questo intorno a noi,cio' che non verra' mai toccato,nè visto da tutti gli uomini comuni..solo da quelli che vivono davvero..
Sapevo dell'esistenza e del fatto che questo vulcano può essere epricoloso perchè può generare tsunami. E' lungo 70 km e largo 30, il più grande vulcano europeo
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Attenzione, nessun allarmismo: parliamo di allerta per Marsili, necessaria a invocare attenzione (scientifica ed economica) per attivare i dovuti presidi di monitoraggio.
Poi distinguiamo:
di Marsili e Valinov si parla di vulcanesimo primario;
del lago di Albano di vulcanesimo secondario (rilascio di gas).
Tale rischio (Albano e rilascio di gas ad alta temperatura), di cui si parlerà presto in altro topic, è dovuto all'azione umana (prelievo idrico eccessivo) su un elemento naturale (lago di accumulo in conca craterica inattiva).
Circa la quantificazione di tale rischio al momento le fonti sono divergenti, ma l'INGV è propenso a dire che sia moderato.
Diverso è l'avviso che il vulcano laziale possa riprendere l'attività primaria: mentre un tempo si pensava evento quasi impossibile, negli ultimi vent'anni questa ipotesi appare (per quanto non vicina in anni umani) tutt'altro remota.
Segnalibri