Secondo il Rapporto Circe, promosso dalla UE, nel 2050 non ci saranno gli ulivi in Valpadana...ma quasi
Aumenterà il livello dei mari, e contestualmente dimuiranno le piogge.
Boschi e coltivazioni muteranno radicalmente, con un sud sempre pù a rischio siccità..
però, ci sono anche altre novità, oltre a queste che già si conoscono da tempo perchè già in atto, vuoi per cause naturali, ma anche per colpa dell'uomo...
Fonte
http://www.google.it/url?sa=t&source...c5cfZxnm8tvwIQ
è un lavoro senza basi scientifiche. Ho letto un articolo dei primi anni 90 su una rivista che parlava di Sicilia desertificata e siccità cronica per gli inizi del nuovo millennio al sud. Invece se vai a controllare la Sicilia ha avuto i migliori surplus pluviometrici negli ultimi anni.![]()
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Davvero non avevo mai collegato il fatto che l'aumento di anidride carbonica in atmosfera, aumentando il processo di fotosintesi, favorisse in questo modo anche lo sviluppo della vegetazione...
Gli ulivi in parte della Valpadana ci sono già cmq
E' un articolo secondo me campato per aria. Non sta scritto da nessuna parte che per forza tra meno di 40 anni il Sud sarà a rischio desertificazione. Se ne parlava fin dagli anni Novanta,e in quasi vent'anni non mi pare sia successo nulla del genere. Un aumento della temperatura media è più che probabile,ma queste conseguenze le trovo un tantino esagerate.![]()
Lou soulei nais per tuchi
Negli anni '90 si diceva che entro il 2010 il sud si sarebbe desertificato (alla faccia!!! In certi anni mancava poco che piovesse di più ad Agrigento che sul Monte Camparient sopra Scopello) e le nevicate sarebbero diventate un evento eccezionale.....invece, per fortuna, la nevosità degli anni 2000 è aumentata rispetto a quella degli anni '90 (ovviamente spero che il trend degli ultimi 10 anni continui!!!)
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per me trattasi di fuffa
vorrei sapre in base a che cosa si ritiene di essere in grado di prevedere la temperatura italiana tra 40 anni, quali a me sconosciuti strumenti previsionali climatologici avremmo per fare ciò?
la verità è che non abbiamo la più pallida idea di che potrebbe succedere, la t potrebbe restare costante, calare o aumentare, chissà
Riguardo al mutamento climatico e agli effetti sul pianeta nessuno sa nulla di preciso.
Per certo sappiamo soltanto che l'azione antropica accelera alcuni fenomeni ma qui ci fermiamo.
Probabilmente,per fare un esempio concreto,le faggete difficilmente riuscirebbero a riprendere(senza azione antropica) determinate porzioni di territorio a causa
dell'innalzamento termico e della consequenziale acidità di alcuni suoli,anche se sussistono luoghi meno basici dove il faggio regge e si innesta.
Ciò non toglie che la specie possa evolvere,adattarsi e modificare le abitudini.
E' più facile monitorare l'inquinamento delle specie,la distruzione degli habitat; in primis dovrebbero occuparsi di ciò,il che sottolineerebbe un interesse per
l'ambiente e dunque una corrispondente importanza alle tematiche climatiche.
L'approccio dovrebbe essere totale.
La desertificazione di alcune aree del Sud(ma non solo) resta però un problema. Bisogna monitorare le aree a rischio perchè basta davvero poco per
dare il via ad un processo distruttivo. In una zona a clima mediterraneo con tratti di tropicalità è facile perdere territorio.
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
L'ascientificità e l'astrattismo di questi "studi", mi lascia basìto...Altro che antropocentrismo!!![]()
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
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