In realtà non è proprio insolito, non frequente ma le fa anche a quella profondità sulla terraferma
map_bulletin.jpg
(periodo 2003-2008)
La domanda che ormai mi pongo è : che razza di processo fisico è in corso nelle viscere delle terre eugubine ( e dintorni), per avere una tal densità di sismi in aree così circoscritte? Oggi per esempio siamo a un 70 Microsismi di cui solo uno > 2 M.![]()
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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Penso a come poter dialogare e non mi vengono le parole, perchè è facile dire cose insensate in questo settore dove c'è un gran buio sulla conoscenza dei comportamenti sismici, almeno a me...
Resta il fatto che lo sciame va avanti, si vede, anche se pare nuovamente rilassarsi almeno come intensità, ma lo sappiamo quanto questo sia un informazione insignificante in materia... ecco perchè non mi vengono le parole, perchè appena si apre bocca si dicono cose al vento...![]()
CAMPIONE - Totometeo 2014
Neanche a L'Aquila aveva tirato così tante scosse, prima della scossa principale del 6 Aprile.
Il sisma aquilano ebbe un prodromo di un paio di mesi, con cira 150 scosse, ma prima del parossismo delle 3.32 manifestò un certo crescendo, fino alla 3.9 M di 4/5 ore prima. Diciamo che, nella particolarità, ha avuto una sua "logica" se così si può dire senza sconfinare nella castroneria, sempre in agguato su materia sì delicata, come giustamente evoca Valdelsano.
No, qui siamo ad un "andirivieni" che ogni tanto riemerge, poi si placa, migrando da NW a SE, su un' estensione notevole: infatti, "tirando per la giacca" l' estensione su cui si manifestano gli sciami, partiamo dall' alta Val Metauro fino alla Valle Umbra Nord (confluenza Chiascio - Topino poco a W di Assisi), con concentrazione particolare fra Gubbio, Pietralunga e Scheggia.
Fossimo stati in una zona tipo falde vesuviane, piana catanese, Pozzuoli o Ischia, sarebbe stato relativamente facile trovare "l' imputato", ma questa tutto é meno che una zona vulcanica o paleovulcanica (vedi anche aree dell' Oklahoma e Nevada in USA, in questi mesi). Ed anche prima di questo infinito sciame, i sismi si sono manifestati in modo più "classico" (vedi il 29.04.1984, con mainshock di 5.6 M e successivi aftershocks minori, o anche il 17.10.1982 e giorni successivi, poche scosse fra 4.2 e 4.6 M verso Valfabbrica, senza menzionare i tristi giorni del 1997, pochi km più a Sud). Percio' ....![]()
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il terremoto dell'Aquila fu un esempio di "ciambella" di Mori, dal nome del ricercatore giapponese che la teorizzò.
Essenzialmente si affermava che l'intensificarsi di sciami sismici tutto intorno ad un punto focale, una sorta di occhio del ciclone dove non c'erano ipocentri, era il prodromo di un sisma ben più forte che si sarebbe verificato al centro della ciambella.
ciò non vuol dire che l'eugubino sia nella stessa situazione, sarebbe cmq utile capire la sequenza dello sciame per accertare la presenza di un occhio del ciclone.
"Giocando" un po' con Iside, in un raggio di 40 km più o meno da Gubbio, e risalendo cronologicamente fino a 5/6 anni fa, si puo' vedere che c' é una bella sequenza di sciami nel circondario. La forma non é propriamente quella di una ciambella, ma vi sono svariate microaree con concentrazioni impressionanti di microsismi: mi viene in mente l' area di Pietralunga / C. di Castello in primis, via via giù verso Gubbio, poi l' area di Valfabbrica - Bastia più a sud, mentre ad Est, verso le Marche, si trovano l' alta Val Metauro, il massiccio del Catria (con una sequenza breve ma tostarella nel giugno 2009, a profondità attorno ai 30 km), e via via verso S.E. le aree di Cingoli , Camerino, Passo S. Angelo e l' ascolano. A Nord invece c' é la zona del Verghereto / Casentino, ed 'ovviamente' in questo periodo Colfiorito non é restato a guardare, come pure l' area di Gualdo Tadino.
Insomma, di "carne al fuoco" in tal senso ce n'é (ed anche di faglie, per la verità). Resta solo da capire se tutto questo ambaradàn è un diverso sistema di scarico energetico rispetto al "classico" iter fatto di un mainshock e varie situazioni a seguire, o invece c' é in ballo dell' altro ....
Di certo i link che ho postato nei giorni scorsi invitano a qualche riflessione, ma stante la situazione attuale sulle previsioni dei terremoti, e pure, diciamolo, il clima non certo sereno che c' é attorno alle ricerche in questa particolare branca scientifica, riuscire ad avere indicazioni che vadano oltre il "preveniamo con costruzioni sicure" (che francamente in aree iper-storiche come quelle interessate dallo sciame fa un po' sorridere .....) non si può, né si troverà qualcuno disposto a rischiare.![]()
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There's a hole in this possible earthquake pattern - Los Angeles Times
Troppi sciami per una ciambella di Mori, l'ipotesi può essere valida in presenza di uno sciame, la zona è forse troppo ampia.
d'accordo sull'impossibilità di discutere in Italia sulla previsione dei terremoti, ma visto le ormai numerose attrezzature portate in zona qualcosa dovrebbe essere rilevato, magari con anticipo se si dovesse verificare un sisma superiore a M 4.
Un indice molto empirico é il fatto che strutture come la Basilica Superiore di Assisi (della quale crollo' solo l' ultima vela vicino all' ingresso nel 1997) o il Palazzo dei Consoli a Gubbio (con annessa piazza pensile) sono lì da quasi mille anni, indice quindi che:
a) Le strutture sono tutt' altro che deboli.
b) Le magnitudo dei sismi avvenuti in tale lasso di tempo non sono state catastrofiche.
Cio' però non vuol dire che la situazione sia sicura, anche della Pianura Emiliana si diceva che sismi di grande magnitudo erano una rarità.... poi abbiamo visto come é andata.
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Oggi è l'anniversario di questo disastro:
I terremoti nella STORIA:Â*il terremoto del 16 dicembre 1857 in Basilicata, uno dei più distruttivi della storia sismica italiana | INGVterremoti
Anni 50 dell'800 pessimi nella mia regione, nel 1851 colpita la mia zona (nord basilicata) con un terremoto di magnitudo 6.3, dopo 6 anni questo terremoto ancora più distruttivo con epicentro nella parte W.
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