ci sarebbe molto da riflettere su questo tuo spunto. Premesso che sono in piena sintonia con quanto affermi, aggiungo anche che troppe volte le certezze (io le chiamerei sicumere) dei sismologi della sedicente 'scuola classica' sono state clamorosamente smentite: un altro argomento su cui c' è molto da capire e le certezze non sono poi così tali, è la modalità di rilascio dell' energia. Un esempio, quello del 1997, l' ho vissuto direttamente sulla mia pelle. Dopo la prima grande scossa dell 2:30 del 26 settembre, si era subito diffuso il mantra del " non vi saranno scosse più forti". Un sismologo si incaxxò pure a brutto muso con una inviata Rai che in un servizio alle 9 di mattina lo interrogava al riguardo. Poi sappiamo tutti cosa successe un paio d' ore dopo.
Recentemente ricordo che nel grande terremoto giapponese, vi fu, 2 gg prima, un foreshock di 7.2 M, che certamente all' istante non fu giudicato tale. E gli esempi non mancano. Basti ricordare il Friuli, dove dopo 4 mesi dalla prima grande scossa si ripresentarono bordate del tutto paragonabili.
Io credo che la sismologia ufficiale debba un tantino scendere dal proprio "splendido isolamento" e mostrarsi un tantino più aperta al confronto con altri approcci non classici.
Se in astronomia si fosse ragionato con gli stessi criteri, saremmo ancora al sistema tolemaico ed all' eliocentrismo.
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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accetterei senza remore il tuo appunto se chi rappresenta la parte riconosciuta ufficialmente non trattasse indistintamente il resto da "paria".
Proprio perchè scienza non esatta ed ampiamente perfettibile, occorrerebbe una maggiore prudenza nel giudicare chi si muove su altre strade rispetto a quella ufficiale, e non dare subito patente di ciarlatani a chi non segue pedissequamente i canoni classici.
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Non viene detto in assoluto che terremoti in aree contigue devono necessariamente essere indipendenti. Il fatto stesso di appartenere alle stesse aree geologico-strutturali, fa si che siano dipendenti. Il problema è dimostrarla la dipendenza.
Guardate che la geologia come scienza indipendente è cosa piuttosto recente. Per mia esperienza diretta vi posso per esempio dire che fino alla fine degli anni ottanta di suddivisione in scosse main-fore-after, etc non si parlava o quasi.
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Il neretto sottolineato rafforza in me la convinzione che chi fa parte dela branca "ufficiale" debba essere piu' aperto al confronto.
Per riallacciarsi anche al paragone fatto da De Carolis, l' ambiente meteo, che molto deve ancora fare per giungere ad un aspetto maggiormente deterministico dei propri studi (e che probabilmente non raggiungerà mai), é molto aperto al confronto, che pure trova anche momenti e spunti piuttosto aspri nelle rispettive posizioni.
Nella geologia / sismologia, almeno fino a qualche anno fa, certamente no. C'era la branca ufficiale che sistematicamente tacciava di "esoterismo" chiunque altro la vedesse diversamente .....
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Ultima modifica di Edonati; 26/02/2014 alle 20:55
Faglie | Scientificast.it
In questo articolo la risposta al dubbio che mi attanagliava: tutta la frequenza di registrazione eventi a bassa magnitudo a Gubbio deriva dal fatto che ci sono molte più stazioni sismiche che altrove.
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