nel parco dell'agraria a san michele stanno tagliando tutte le conifere. sono tantissime e tutte decisamente grandi. adesso resta un enorme pioppo in mezzo a un prato, è veramente un gigante.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Le stanno potando o proprio togliendo del tutto?
le stanno abbattendo tutte.
ma ci hanno spiegato che erano malate tutte da tempo, non mi ricordo di cosa. è un po' triste perchè era un bel viale con ai lati bei boschetti di queste conifere, alcune mastodontiche.
va detto che comunque prima o poi le piante vecchie devono essere tagliate per questioni di sicurezza, visto che la loro resistenza e stabilità al vento diminuisce. capite anche voi chein una scuola questo è ancora più importante, specie nella mia dove molte lezioni si fanno in questi parchi e nei vigneti-frutteti.
verranno sostituite con altri pini-abeti giovani e sani (alcune piante piccole ci sono già da prima)
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Ciliegie ormai mature anche dalle mie parti.
Segnalo anche la fioritura del Tiglio.
Macchie di felce aquilina lungo la spiaggia da meIMG_20150610_175140.jpg
Mia madre mi ha detto che in Maremma, sono già maturati i cocomeri.
Quest' anno c' è anche l' uva che non è venuta l' anno scorso
Un paio du foto sulla pergola trentina doppia (detta in gergo pergolone) di chardonnay
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Qualche chicca sulla pergola trentina: può essere doppia come in foto, oppure semplice concatenata. Quest' ultima è più diffusa e predomina specialmente in collina.
Fino a qualche anno fa era messa abbastanza in discussione perché si diceva che, vista l' abbondante produzione, mettesse a rischio la qualità del prodotto. allora molti espiantavano per rinnovare l'impianto con la forma di allevamento guyot francese. in realtà si è poi scoperto come la qualità del vino prodotto con uve da pergola non avevano nulla da invidiare a quello da guyot. d'altronde l'elevata produzione era comunque sostenuta da un'abbondante superficie fogliare.
anzi, c'è una varietà che quasi necessita di essere coltivata con questa forma di allevamento, ovvero il Teroldego rotaliano. è un vitigno autoctono del trentino, quindi da sempre coltivato con la pergola. questa varietà (piuttosto rinomata) ha una vigoria tale che è difficile da gestire a guyot. vigoria che si traduce poi in una produzione quantitativa da capogiro: i disciplinari della DOC Teroldego hanno un limite di 170-180q/ha, con un 20% di tolleranza (arrivando quindi facilmente ai 200). sono uno sproposito, credo tra i più alti d'italia per quanto riguarda le uve da vino, ma è una caratteristica propria di questo vitigno e ciò gli permette di produrre uve di ottima qualità anche a questi livelli di produzione.
per rendere l'idea basta confrontare i discipliari con altre denominazioni italiane: molte non superano i 90q/ha come limite massimo, ma in molti casi si preferisce rimanere sotto i 70.
Ultima modifica di wtrentino; 04/07/2015 alle 13:30
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
L'anno scorso non se ne raccolse di uva in Trentino?
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