Io non la penso cosi', se non ti guardi intorno non capisci dove stai.
Certamente e' una cosa non molto studiata ma qualcosa c'e' ... ad esempio:
2003ESASP.535..393S Page 393
https://weathercycles.wordpress.com/...solar-minimum/
Con i sismi: BBC - Paul Hudson's Weather & Climate Blog: Is Solar activity to blame for Japan's massive earthquake?
... meccanismi che legano i movimenti di Giove e Saturno che vanno a spostare il baricentro del sistema solare e indurre variazioni geomagnetiche sul ciclo solare .. e quindi verso la Terra, sono stati analizzati nel passato e ripresi anche da Nicola Scafetta che c'ha scritto varie cose: Nicola Scafetta, Ph. D.
Insomma la Terra da sola e' una palla fredda insignificante, prende vita SE c'e' il Sole e appartiene a un sistema, non e' affatto "sola". Le influenze della Luna sono ben note (maree), ma la luna non ha forti influenze sugli aspetti geomagnetici, il Sole invece si.
Si, il Sole ne ha, come possono averne altri astri, specie se allineati, d'effetti geomagnetici o comunque gravitazionali: ma è sul clima che non se ne conoscono ancora d'interazioni certe, d'effetti stabiliti. Io quello che voglio semplicemente dire, è che, se ho degli aspetti irrisolti piu' vicini, come dei forcing sia naturali che extra, ed ho difficolta' a stabilirne l'interazione, dovrei risolvere forse prima la loro compartecipazione e dopo occuparmi d'altro. Non credo sia una buona idea tralasciarli. Dopodiche', possono esservi altre interazioni, senz'altro ma se non stbilisco un problema alla volta, finiro' in un accumulo degli stessi, rischiando di non comprendere piu' quale faccia piu', e quale meno.
Il timore invece dei paleoclimatologi, è che il mare ulltimamente (ultimi 2 decenni) possa aver assorbito il surplus ricevuto o non smaltito per effetto serra, ed evidenziato dalle anomalie SSTa ma che si stia per concludere e una volta avvenuto la parte residua di tale riscaldamento dovra' essere assorbito dalle terre emerse, perché l'eccesso assorbito dagli oceani, dopo un rimescolamento delle acque profonde , che ne puo' aver occultato parzialmente la crescita, terminera'. E' la proiezione dice che entro un secolo, si possano aggiungere circa 0.6°, 1° F., all'attuale. L'incidenza poi della C02, è in quei carotaggi che risalgono a molti anni indietro e che sono una testimonianza alquanto precisa , intrappolati nei sedimenti, di quanto l'atmosfera ne contenesse in quei tempi.greenland_ice_core.jpg
Aggiungo altri due aspetti sosterrei di rilievo: l'orbita terrestre intorno al Sole, e la deriva dei continenti.
Il primo, è importante , perché è bene che si rammenti che la Terra non ha un orbita "fissa" ma essa oscilla ogni 96.000anni e con anche cicli di change d'angolo d'inclinazione di 41.000anni. L'orbita varia in quel lasso di tempo, è ellittica detta anche eccentrica ma muta da quasi circolare ad ellissoidale.
L'angolo invece ha un escursione tra un minimo di 21.55° a un max di 24.20° d'inclinazione. E' stato appurato che quando quest'angolo è al massimo, il divario tra stagioni calde e fredde, lo è anch'esso, viceversa il divario e' al minimo quando lo è l'angolo.
Ma il secondo aspetto è piuttosto interessante; l'osservazione di terre fertili e ad un clima caldo possibile in un passato, come per la Greenland, sarebbe smentito dalla deriva dei continenti. Non sarebbe stato il clima difforme dall'attuale, ma bensi' la deriva d'un continente, a fargli avere un aspetto che emerge diverso dall'attuale, verde e prospero come per il citato e non polare e freddo com'è attualmente, perché esso si trovava in posizione diversa dall'attuale geograficamente , e quindi esposto al clima di quella posizione, e non essere il clima cosi' tanto mutato, rispetto al passato.
Non c'e' e non ci puo' essere alcun "surplus" da nessuna parte, la Terra e' un sistema e come tale gestisce il suo equilibrio.
E' vero che la massa oceanica ha aumentato il suo heat content negli ultimi decenni, ma questo e' in qualche modo manifesto nell'equilibrio di superficie e soprattutto dei primi centinaia di metri che vedono i grandi movimenti "veloci" di correnti e situazioni (ENSO, AMO, ...).
Ma l'idea che acque profonde possano apportare "calore" alla superficie e' assolutamente un non senso, se affiorasse acqua profonda si avrebbe un calo eclatante dell'equilibrio di superficie e quindi atmosferico ... l'acqua profonda attuale, potra' anche essere di 0,01° + "calda" rispetto al 1950 ma se affiora ci porta dritti dritti in glaciazione ! ... un esempio piccolo ma concreto te lo da la Nina che e' un upwelling di acque (neanche tanto profonde), quando esce la Nina cala il quadro termico globale ... quando non esce e si ha l'opposto la superficie si scalda di piu' in IPWP e poi trasla a est come Nino.
Giusto quello che dici sulla deriva dei continenti, ma questo ha un respiro climatico sui milioni di anni, a noi non interessa minimamente, dalla PEG ad oggi al masimo avremo avuto spostamenti relativi di qualche metro ! Le glaciazioni avvengono negli ultimi milioni di anni xche' l'antartide si e' portato in zona polare e ha aumentato notevolmente l'albedo e anche la Pangea si e' frazionata facendosi + a nord nella sua parte alta.
In questi decenni certamente è cambiato molto in termini ecologici e climatici ,
nei primi anni '70 , nel 1973 la popolazione Mondiale era ci circa 4 miliardi , allora il contributo antropico era ancora nei " limiti " accettabili .
In quegli anni 1973 , 1974 , 1975 , l effetto Serra era gia noto e sui giornali si parlava di cambiamenti climatici , solo che allora , piu del caldo , gli scienziati temevano l arrivo di una era piu fredda per il conseguente raffreddamento che ci è stato dal 1945 al 1975 se pur relativo ma evidente dai dati globali.
Negli anni '70 La temp. media globale era piu bassa rispetto adesso di mezzo grado e la concentrazione atmosferica di CO2 non aveva ancora superato la soglia critica delle 350 ppm.
Da allora sono passati decenni , e molte cose sono cambiate , quella soglia critica e stata superata e di molto siamo a circa 400 ppm , le temperature sono incrementate siamo in una fase climatica piu calda in assoluto dal 1880 , DATI NASA E NOAA .
Nel 2009 un team di scienziati guidati da Johan Rockstrom del Resilience Centre of Stoccolma hanno provato a tracciare idealmente dei " confini Planetari " che in teoria non si dovrebbero oltrepassare per non creare problemi irreversibili sull ambiente e potenzialmente catastrofisici.
Questi studi scientifici hanno individuato otto processi ambientali critici;
cambiamenti Climatici
riduzione della fascia dell ozono ,
acidificazione degli Oceani
perdita di Biodiversità
disponibilita di risorse idriche
alterazione dei cicli dell Azoto
alterazione dei cilci del Fosforo,
e sfruttamento dei suoli
Per i cambiamenti climatici , la soglia della concentrazione nell atmosfera di CO2 da non superare , sarebbe di 350 ppm , ma sappiamo che siamo oltre , questa è la Forzante di origine Antropogenica.
Bhe, come ci stiamo raccontando su un altro Forum, uno degli indici che ci dice chiaramente il quadro climatico che puo' o meno favorire upwelling e' la PDO (quadro pacifico).
In questo basta osservare i dati di HC sul quadro Humboldt (ovest del Peru') e il quadro California (correnti convergenti al sistema ENSO da nord e da sud):
humboldt-california.jpg
... ma questo e' il quadro, il PERCHE' avviene e' un bel mistero anche se qualcuno accenna alle possibili ingerenze del sistema solare (Giove e Saturno) sul Sole e questo ovviamente su di noi.
Su quest'ultimo aspetto, delle influenze astronomiche, fu' domandato anche a Stephen Hawking, il noto scienziato inglese malato da tempo di SLA, quali ingerenze potessero avere i pianeti ed anche il Sole, nel sistema climatico, in una conferenza nel 2014' a Oxford, e degli esprimette dei concetti specialmente sulle Ere Glaciali e Interagire del Sole ma con un ingerenza sostanziale del cambio d'angolo dell'asse terrestre da definire ancora, forse credo perché meno di 3° fanno restare dubitosi su questo punto, anche se a me, 3 gradi non paiono poi cosi' poco. Ma la parte piu' interessante fu' l'accostare le ere glaciali, con questo cambio d'asse che avviene e non trovare sempre o solo in talune circostanze, la correlazione tra i due eventi. Che hanno infatti tempi difformi. Sappiamo dei 96mila anni del change d'angolo terrestre, e delle manifestazioni tra ere glaciali ed interglaciali.
Queste sono relazioni astronomiche di lungo periodo, quelle di cui parlavo riguardano le decine di anni (circa 60 anni il ciclo giove-saturno) e pare abbiano una discreta relazione col recente passato climatico .... [1005.4639] Empirical evidence for a celestial origin of the climate oscillations and its implications
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