Ultima modifica di robertino; 18/03/2015 alle 19:19
Perdona, ma non tutti portano a change netti del clima globale. Come t'ha fatto notare, solo quelli a certe latitudini e quelli che hanno maggior altezze;ma è la prima ad aver la meglio. Infatti, per chi studia come me paleoclimatica, s'è osservato che i vulcani come Pinatubo ed Eyjakoll in Islanda, hanno maggior possibilita' d'interagire col clima, data la loro posiz. Ritenuta di privilegio per i venti che hanno magg. possib. di fungere da nastro trasportatore verso ampiezze stratosferiche, in cui l'acido solforico si diffonde meglio. Ere fredde e calde si susseguono anche senza eruzioni, questo è chiaro ma direi sostanzialmente che non siamo come 20.000anni fa, in tempi fortemente eruttivi in termini di numerologia e quindi fortemente inficianti sul piano dei change climatici.
Occhio all' indice MJO e le quotazioni di un Nino piu' forte del previsto (era previsto debole o al massimo moderato) in crescita
prevale una fase tra neutra e positiva , secondo le proiezioni ci sarebbe la probabilità di un El Nino ,
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/product...te/sstanim.gif
ma nel mondo sono previste eruzioni di grossa portata (oltre o uguale VEI 6) nei prossimi mesi e / o quali sono le caldere ancora attive che potrebbero esplodere generando eruzioni forti tipo Tambora o Krakatoa ?
Eruzioni di grossa portata sicuramente ce ne saranno come ci sono sempre state, prevederlo ad oggi è impossibile tranne per eventi nell'immediato. In ogni caso sostanzialmente bisogna volgere lo sguardo nella cintura di fuoco, zona dove si verificano i terremoti piu violenti ed eruzioni potenti. Questo perche nel perimetro del Pacifico si ha frequentemente il fenomeno della subduzione, dove la placca oceanica più pesante (pacifica) si "affossa" al di sotto di quella continentale(americana, euroasiatica, australiana) sono spesso vulcani associati ad attività esplosiva(che è poi il tipo di eruzione che può portare a cambiamenti climatici apprezzabili)ma effettivamente è già molto tempo che non si verificano eventi molto forti come quelli dei due vulcani citati(anche se a livello geologico 150-200 anni non sono nulla). Discorso a parte va fatto per i supervulcani che penso sia il tuo riferimento quando parli di caldere..Sicuramente impossibile non citare Yellowstone che è il più pericoloso del pianeta, ed è considerato il fratello del Toba(esploso 75mila anni fa, VEI 8) ed è infatti gli americani lo temono molto dato che non erutta da ben 640.000 anni ma al momento tutto tace. In ogni caso gli stessi Tambora e Krakatoa sono da tenere sott'occhio in quanto se in passato hanno avuto eruzioni cosi è possibile si ripeta. Krakatoa ando' completamente esploso nell'eruzione del 1883 ma ora il nuovo edificio vulcanico è gia alto come allora e anche qui il livello di attenzione è sempre particolare ma nulla hanno a che vedere con le caldere. Ahimè un supervulcano c'è l'abbiamo anche noi in casa: Campi Flegrei, anche se la gente si spaventa solo per il Vesuvio con un diametro di "soli" 4 km ignara che Campi Flegrei occupa un'area di 100 km2. Altro supervulcano da monitorare è quello della Long valley caldera sempre in America. Giusta per dare qualche numero è probabile che Toba abbia raffreddato il pianeta di 5 gradi mandando l'uomo vicino all'estinzione anche se è probabile sia coinciso in un periodo già di per sè votato al freddo per cause astronomiche(cicli di Milankovitch?).
"Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."
Tra le Eruzioni vulcaniche piu intense della storia , prima del Tambora Apr.1815 , Krakatoa Ago.1883 , nel 18° secolo in Islanda vulcano Laki tra gennaio e giugno 1783 , Miyi Yama - Java nel 1793.
nel '600 , forte eruzione del Vesuvio tra il 16 e 17 dicembre 1631 , Etna marzo 1669 .
L'Etna non ha mai portato a fluttuazioni climatiche per via della sua attività prevalenetemente effusiva che quindi porta un periodico sfogo della sua attività. Diverso il discorso del Vesuvio che è uno strato-vulcano cioè alterna attività effusiva ed esplosiva ma anche qui ho dubbi riguardo le conseguenze sul clima dato che anche la famosa esplosione del 79 d.c. si fermò a "solo" un VEI 5(ricordo che la scala VEI è logaritmica e cioè ogni grado la potenza aumenta di 10).
"Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."
A latitudini tropico/equatoriali con eruzioni pari a VEI index 6 o maggiore l'ap index ha avuto un aumento anomalo:
eruption_ap index.png
Segnalibri