Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
La situazione è molto variegata, almeno nella mia zona:


  • prati stabili e pascoli risentono per primi di condizioni di arsura e sono completamente secchi anche in aree montane, come la dorsale del Monte Beigua-Monte Reixa, in cui l'u.r. edafica, le foschie da nubi basse sono più che sufficienti a manternerli verdi anche nel corso di estati calde e asciutte, perfino ad agosto del 2003 la situazione non era così desolante e ricordo condizioni simili solo nell'agosto-settembre 1990...
  • i boschi di carpino nero e frassino minore che crescono soprattutto in pendio al di sotto dei 600-700 m, sono sofferenti, ma sono più sofferenti i carpini neri, che quest'anno, forse per effetto dei quantitativi non trascurabili di pioggia tra fine inverno e primavera avevano fruttificato con un'abbondanza veramente inusuale (potrebbe anche trattarsi di un anno di pasciona) per cui probabilmente lo stress dipende anche dal sovraccarico di frutti in un contesto che improvvisamente è diventato asciutto e soprattutto arido (bassa u.r. dell'aria);
  • i boschi di impluvio (tiglio cordato, ontano, pioppo bianco e pioppo nero) tutto sommato stanno bene, anche perché qui, a differenza che nel resto della Liguria, c'è ancora acqua in quasi tutti i torrenti, nel 1990 fu peggio e leggermente peggio pure nel 2003.
  • gli olmi sono, dopo almeno 25-30 anni, nuovamente sotto attacco da parte della grafiosi, per cui gli esemplari con più di 12/15 anni di vita sono morti o moribondi, del resto gli olmi qua si erano quasi estinti già negli anni '60, sempre per via della grafiosi;
  • i faggi sul versante Nord della dorsale Beigua-Reixa sono molto sofferenti, in particolare le piante che vegetano su suolo poco profondo sono ormai quasi senza foglie, ingiallimenti e rami parzialmente spogli sono la normalità, più o meno siamo messi come nel 2003;
  • i castagni quest'anno sembrano essersi in parte ripresi dagli attacchi del cinipide (tra 2010 e 2012 ci fu da mettersi le mani nei capelli) e tutto sommato stanno discretamente e sono strapieni di frutti, ma dovesse continuare a non piovere non so quanti di questi ricci arriverebbe a maturazione;
  • la vegetazione sempreverde delle zone rupestri esposte a Sud (leccete rupestri e di pendio, pinete a pinastro, ecc.) non da particolari segni di stress, le pinete ormai sono composte esclusivamente da piante giovani, visto che la cocciniglia del pino marittimo ha sterminato quelle di alto fusto tra 1995 e 2007
  • le robinie che ormai hanno invaso moltissime delle zone un tempo coltivate e sono probabilmente l'essenza arborea più diffusa tra Voltri e il Turchino, sono generalmente sofferenti, aggiungo anche in questo caso che non mi capitava di vedere le robinie, in condizioni di stress da carenza d'acqua, dalla tarda estate 1990.


Insomma un mezzo disastro e tutto sommato poteva andare peggio, se a queste condizioni di stress da aridità fossimo arrivati dopo una prima metà dell'anno asciutta come nel 1990 o nel 2003 o nel 2011...
Molto interessante il tuo reportage sulla vegetazione delle tue parti,anche se dispiace sapere che sia in stato di stress idrico.
Mi capitò da studente,di leggere un libretto datato ma interessante,trovato nella biblioteca di un architetto dove lavoravo da disegnatore,che riguardava espressamente il monte Beigua e le sue caratteristiche ambientali in vista di una fruizione turistico-naturalistica.
Veramente interessante quel monte,che pur non raggiungendo quote elevate,ha un concentrato di microclimi,diversissimi a stretto contatto(come solo in Liguria si ha).
Qui il clima appenninico-padano arriva più vicino alla costa,ed il monte visto da Arenzano sembra un gigante.
Una curiosità,non hai citato mai le quercie,come mai non ci sono roveri e roverelle?