In effetti va anche detto che la rotta di Traversara era stata sistemata in maniera provvisoria in questi giorni, i danni all'argine si estendevano per decine di metri e non sono stati riparati del tutto. Senza la scorsa alluvione, quest'ultima piena sarebbe stata un evento qualsiasi probabilmente.
E comunque le zone di espansione necessitano sicuramente di un ripensamento. Dragare i letti dei fiumi che già di base erano pensili non ha senso perché se ne inciderebbe solo il corso a monte, indebolendo gli argini (questa cosa l'ho letta anche in questo thread e da parte di molti altri esperti). Ma mi chiedo, a questo punto, se magari avesse senso allargare i letti dei fiumi per ricreare le aree di sfogo perse? Inoltre, ripristinare le casse di espansione, se sono riempite da detriti, può servire?
Di sicuro nel nuovo contesto climatico con precipitazioni intense e temporalmente molto ravvicinate, l'inazione rischia solo di portare altri disastri. Pure in Lombardia stanno comparendo le casse di espansione, anche se i nostri torrenti scorrono in vallette più basse delle campagne, perché i nubifragi si sono dimostrati pericolosi.
Ultima modifica di Tarcii; 04/10/2024 alle 13:29
dalla storia si impara che non si impara dalla storia
"sistemata in maniera provvisoria" d'accordo, ma per quale motivo il fiume ha preferito infiltrarsi nella riparazione ed uscire di lato anzichè proseguire per il proprio corso? Perchè il letto che si è trovato davanti era più alto .. sappiamo che l'acqua ha poca voglia di andare in salita. I letti dei fiumi nei tratti alluvionali continuano a crescere di quota, quindi se noi continueremo a non asportare i sedimenti, usciranno di lato e andranno a riformare le paludi di un tempo: è quello che sta accadendo in Romagna. D'altra parte va bene così, dato che il parlamento europeo vuole la "rinaturazione" dei fiumi.
Tu hai letto dagli esperti che non di deve asportare sedimento, perchè questo è precisamente il dogma universitario che ha causato i disastri recenti, e che ne causerà di maggiori assai presto.
Le casse di espansione, fatte più di quarant'anni fa, non si sono affatto riempite di detriti semplicemente perchè negli ultimi 20 anni di acqua non si sono mai più riempite. Quella del Panaro si riempì nel novembre 2019 in modo accidentale e fortuito, grazie ad un grande ammasso di tronchi, che ostruì i fori del manufatto di sbarramento e così salvò la pianura a valle.
Non ha senso preoccuparsi dell'erosione a monte, quella avviene comunque. Il fiume deve essere comunque lavorato di continuo, sia nel tratto montano che in quello di pianura, gli argini continuamente rinforzati, i ponti difesi con briglie subito a valle di essi, ecc. Sempre che noi non si voglia trasferirci tutti sulla luna eh.
L'idea che un fiume, una volta "rinaturato" non causi più problemi è pazzia pura.
Ultima modifica di alnus; 04/10/2024 alle 18:15
Il problema grosso è che se scavi in un tratto di fiume, sposti solo il problema, ingiantito, a valle. Occorrerebbe un intervento organico su tutta l'asta, riprogettandone continuamente il profilo. Solo che poi il fiume per un pezzo è di una provincia e l'altro pezzo di un'altra, poi cambia regione, poi... insomma, metterli d'accordo tutti è un gran casino, e se ognuno fa da sé, certo non migliora.
Ci sono tematiche in cui le competenze dovrebbero esser transfrontaliere, c'è poco da fare...
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