Intanto, parlando di Pliocene, è bene sottolineare qualcosa che da ora in poi sarà fondamentale.
Finora, parlando di Pleistocene e Olocene, abbiamo sempre premesso in maniera implicita che la tettonica fosse sempre la medesima di oggi. Certo, cambiavano le linee di costa con le glaciazioni, ma le montagne stavano lì dove stanno anche oggi, i mari principali stavano lì dove li vediamo anche oggi, e così ancora pianure, altipiani, colline.
Dal Pliocene a ritroso, invece, non potremo più esimerci dal discorso tettonico: per definire il clima del passato è necessario infatti considerare un fattore trascurato finora perchè dato per scontato, ma che invece non lo è quando iniziamo a parlare della Terra che fu milioni di anni fa.
Per cui d'ora in poi, per tutte le ere geologiche che esamineremo, la paleoclimatologia non potrà essere considerata esulando dalla paleogeografia.
Già nel Pliocene ci sono sorprese. Al di là della formazione dell'istmo di Panama per il sollevamento della catena montuosa centro-americana, nel nostro piccolo eventi importanti furono l'alluvione zancleana già citata da Alessandro, nonchè l'orogenesi appenninica e la formazione del mar Tirreno.
L'alluvione zancleana avvenne 5,33 milioni di anni fa, e prende il nome appunto dal primo periodo del Pliocene, lo Zancleano (il secondo periodo è il Piacenziano; si tratta della cronologia geologica).
Prima di quel momento il Mediterraneo infatti era formato da grandi laghi in costante e continua evaporazione, tale che il loro livello era enormemente più in basso del livello del mare dell'epoca. Inoltre questi laghi, come il Mar Morto, proprio per l'evaporazione esasperata, erano estremamente salati. Non a caso il periodo in questione prende il nome di "Crisi di Salinità del Messiniano".
Le cause erano legate alla tettonica: il sollevamento infatti di una barriera naturale a livello dello stretto di Gibilterra causò l'interruzione della comunicazione tra Mediterraneo e Atlantico nel Messiniano (tardo Miocene).
L'esame della crisi del Messiniano per ora esula però dall'epoca che stiamo esaminando, in quanto non siamo ancora nel Pliocene. Ne discuteremo magari tra qualche settimana o meno
Tornando all'alluvione zancleana, alle origini di essa ci sono le medesime dinamiche tettoniche che aprirono un varco alle acque dell'Atlantico verso il Mediterraneo.
Secondo molte ricerche fu qualcosa di grandioso, davvero apocalittico. Si stima un flusso di 10-100 Sverdrup, vale a dire 10-100 milioni di metri cubi d'acqua al secondo di portata!Un flusso più che 1000 o 10000 volte superiore a quello del fiume Rio delle Amazzoni o delle cascate del Niagara!
L'acqua fluì attraverso un canyon che si trasformò in canale, lungo circa 100 km, laddove oggi si trova lo stretto di Gibilterra, e precipitò di oltre 1 km verso il basso (ma non a mò di cascata, in quanto il dislivello era "graduale", in più decine di km, e non immediato e drastico).
Le modalità con cui avvenne sono illustrate in questa immagine estratta da una ricerca:
Zanclean flood.png
Dapprima si riempì il Bacino Occidentale, grosso modo corrispondente al Mediterraneo Occidentale i cui limiti sono definiti dalla Sicilia (lo Ionio e l'Adriatico dunque sono già Bacino Orientale, anche se all'epoca il secondo era terraferma).
Il riempimento del Bacino Orientale avvenne in un secondo momento attraverso lo stretto di Sicilia, altrettanto drasticamente.
Lo stretto fungeva da barriera al passaggio delle acque, essendo molto più alto del bacino sottostante. Solo quando l'acqua riempì il Bacino Occidentale fino a raggiungere l'altitudine dello stretto potè (ovviamente) riversarsi nel Bacino Orientale, laddove sorgevano diversi laghi salatissimi.
L'acqua affluiva a un ritmo talmente elevato che si stima il livello del mare aumentasse di 10 m al giorno!!!
In appena pochi mesi, massimo due anni, tutto il Mediterraneo fu inondato di acqua il cui livello tese a riequilibrarsi con quello dell'Oceano Atlantico.
Altre stime, meno catastrofiste, vedono un riempimento più lento, variabile da 10 a 1000 se non 10mila anni. La teoria più diffusa è quella più estrema, per cui il riempimento avvenne in tempi eccezionalmente brevi.
Zanclean flood 2.jpg
Questa una rappresentazione artistica di come fosse il Mediterraneo durante le prime fasi dell'alluvione zancleana:
Si notino indicati con A lo stretto di Gibilterra, e con F lo stretto di Sicilia. Ci sarebbe anche un altro "stretto" più a est, subito a sud dell'isola. E' un canyon sottomarino che rappresentava l'ultima barriera dello stretto di Sicilia, che dunque sarebbe da identificare come un'area più che come una zona geografica puntiforme.
Dopo diversi anni, il Mediterraneo assunse la forma "definitiva" del Pliocene:
Questa è approssimativamente la geografia dell'Europa meridionale tra 5 e 3 milioni di anni fa. Molto simile a oggi, ma con alcune fondamentali differenze: intanto si nota come il mare invadesse le valli del Rodano e del Nilo. Questo perchè con la crisi del Messiniano il livello dei "laghi" residui dell'antico Mediterraneo si abbassò, costringendo i fiumi a scavare il suolo. Il risultato furono profondi canyon lungo le attuali valli di Rodano e Nilo, di cui oggi non resta traccia in quanto cancellati dai successivi depositi alluvionali/marini.
Inoltre in luogo delle pianure della Romania e della Serbia c'erano due mari (Bacino Pannonico e Bacino Dacico), con la parte meridionale dei Balcani (grosso modo Tracia, Bulgaria e Macedonia) che era un'isola poco sviluppata in altitudine.
Sardegna e Corsica erano fuse, e collegate al continente.
L'Italia è forse la parte più diversa nelle mappe geografiche plioceniche: era un gruppo di isole, laddove oggi sorge il Sud, la cui principale corrispondeva alla Puglia (Murge e Serre Salentine, il cui substrato è calcarenite cretacica) con il Gargano incluso.
In realtà un abbozzo primitivo di penisola italica esisteva, ma, straordinariamente, era localizzato troppo a ovest per essere riconoscibile! Ma in realtà è proprio lei: la nostra penisola, sebbene pianeggiante e senza montagne. Durante il Pliocene infatti la placca adriatica restò in loco, ma la placca eurasiatica cominciò a muoversi verso di essa. Il risultato fu, nei milioni di anni del Pliocene, l'espansione del Tirreno, prima molto più piccolo (basta vedere la distanza tra Sardegna e la penisola dell'epoca), nonchè, ancor più importante, la surrezione (cioè il sollevamento) degli Appennini. Questo processo avvenne appunto molto velocemente tra 5 e 3 milioni di anni fa, completando l'orogenesi all'inizio del Pleistocene (2 milioni di anni fa), e continuando poi fino a oggi. Non a caso il destino dell'Adriatico sarà quello di scomparire e cedere il passo a una catena montuosa in suo loco in un lontano futuro.
Ultima modifica di burian br; 02/12/2019 alle 20:47
sì
anch'io ho trovato quel valore per il flusso in ingresso
Piccolo flash: in questa immagine zenitale salvata da Google earth ,davanti alla costa ligure si vedono bene i canyons sottomarini che altro non sono che la prosecuzione delle valli ,dei torrenti Polcevera e Bisagno che durante la crisi di salinità
del messiniano sfociavano in un lago salato a 2000 metri sotto l'attuale livello marino.( si vede bene il fondo piatto)
Lo stretto zoccolo sommerso adiacente alla costa, invece altro non è che il deposito a scarpata dell'era glaciale quando il mare era sotto di 120 metri.
Screenshot_20191202-234443_Earth.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 03/12/2019 alle 15:35
Qui invece mi sembra di scorgere la valle, ora sommersa ,scavata dall'enorme flusso d'acqua che da Gibilterra allagò il bacino asciutto del mediterraneo.
Screenshot_20191203-011255_Earth.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 03/12/2019 alle 06:10
I laghi lombardi nel messiniano si approfondirono ben sotti il livello del mare (attuale).
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Del resto anche sotto Roma c'è una valle sepolta dai detriti più recenti ove scorreva il paleoTevere-
Qui ho evidenziato il sistema dei corsi d'acqua di Genova e del Tigullio che si riunivano nel messiniano sfociando su un grande bacino salato il cui fondo piatto è oggi a 2500 m. sotto il livello del mare.
A destra il sistema del fiume Entella che sfocia oggi tra Chiavari e Lavagna (conosco la zona perchè sono nato proprio a Chiavari) composto da sx a dx dai torrenti Lavagna,Sturla e Graveglia.
Questi torrenti sono perenni ma quando dalle valli scavate direttamente nella roccia dell'Appennino arrivano alle ghiaie alluvionali recenti (basse valli)si infiltrano nei detriti lasciando a secco gli alvei salvo il torrente Sturla che rende perenne il fiume Entella.
A sinistra abbiamo i torrenti di Genova, dei torrenti noti alle cronache per le alluvioni ed altre disavventure (ponte Morandi): a sx il Polcevera, a destra il Bisagno che in epoca remota ,ha visto la cattura della testata della sua valle a favore del torrente Scrivia del versante padano (fig 1 bis).
Allora come oggi l'Entella era il corso d'acqua principale fra i tre.
fig 1) i corsi d'acqua attuali
mar ligure 1.jpg
fig 1 bis) la cattura del Bisagno
mar ligure 1 bis.jpg
fig 2) in colore più chiaro i corsi continuavano verso il fondo del bacino salato riunendosi
mar ligure 2.jpg
fig 3) vista del bacino ligure-tirrenico
mar ligure 3.jpg
fig. 4) vista generale
mar ligure 4.jpg
fig. 5) la linea di costa durante il massimo glaciale (-120 m.)
mar ligure 5.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 03/12/2019 alle 15:36
Non è il caso dei torrenti di cui stai parlando ma attenzione che nelle batimetrie di Google Earth ci sono degli artefatti dovuti all costruzione del modello 3D.
Nella penultima immagine dove c'è l'Italia intera si possono notare delle linee che attraversano diritte il Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra fino alla Sardegna e se ne vede un'altra obliqua nel Tirreno tra la Sardegna e il Golfo di Napoli. Probabilmente sono degli artefatti. A quanto so c'è da sospettare delle linee rette.
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