"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
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In effetti il Gargano, dove fino a qualche anno fa andavo spesso sia in inverno (con la neve è favoloso) sia in estate ha dei contrasti enormi tra i due versanti (nord e sud) complice il sottosuolo roccioso calcareo (che accentua l'aridità specie nel ripidi versanti meridionali) e la piovosità già mediocre sul versante nord (portata dall'Adriatico) è ridottissima su quello sud (sottovento pure dalle uniche correnti umide che provengono dall'Adriatico).
Se quindi risalite dal versante sud ,andando verso Monte Sant'Angelo ,sarete accolti da una bastionata calcarea brulla con dei canyons steppici e privi di alberi dove sembra di stare sul set di un film western.
Una volta superata la cittadina posta ad 800 m. ben presto compaiono i primi lecci ed inoltrandosi sull'altopiano, complice la giacitura pianeggiante dei terreni,che rende possibile la persistenza di un discreto soprassuolo fertile, ben presto ai lecci si sostituiscono i carpini e poco dopo le bellissime faggete,pur non salendo mai di quota rispetto agli 800 m. di Monte San'Angelo.
Sarà forse per il microclima della foresta e per lo spessore del terreno pianeggiante non dilavato che rende possibile l'esistenza di superbe faggete a quote così basse(600-800)con alberi altissimi, ove normalmente in Appennino centro meridionale non si trovano.La foresta, se non tagliata,riesce a sopravvivere anche ai cambiamenti climatici sopravvenuti da molti secoli:se fosse tagliata a raso non potrebbe più rinascere.
Poi nelle vallette che scendono verso l'Adriatico lingue di faggeta scendono molto più in basso fino a sfiorare i boschi mediterranei a pino di Aleppo.
Ecco i contrasti enormi tra il versante sud a 650 m.
gargano versante sud 650 m..jpg
e l'altipiano sommitale a 790 m.
faggeta foresta umbra.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 28/04/2020 alle 17:34
DSCN8297.jpg
i Colori più belli dell'anno.
Hai fatto una descrizione perfetta della morfologia e della distribuzione fitoclimatica del promontorio. È un unicum in Italia (e forse anche in tutto il Mediterraneo) da questo punto di vista. Solo una cosa non è corretta: la piovosità del versante nord non è per niente trascurabile ed in foresta si superano di slancio i 1200mm annui.
Il versante sud del Gargano, specialmente nell'area compresa tra Manfredonia e San Giovanni Rotondo, è una delle aree più aride d'Italia, dove a volte la piovosità annua non supera i 300mm. Una differenza impressionante rispetto all'area poco più a nord. La presenza di un costone di roccia così ripido ed esposto a sud favorisce ovviamente la presenza di un certo tipo di vegetazione steppica, quasi desertica. Non appena scollinato la cresta rocciosa su cui sorge Monte Sant'Angelo, il paesaggio cambia completamente e si colora del verde intensissimo delle querce prima e poi degli aceri (meravigliosi in autunno), dei carpini e dei faggi.
Lungo alcuni sentieri in Foresta è possibile trovarsi nei pressi delle aree di confine tra la faggeta monumentale e le pinete/leccete mediterranee, senza neanche passare per step intermedi.
Queste sono le foto che ho scattato lo scorso novembre, durante una escursione organizzata per ammirare il maestoso foliage della Foresta Umbra. Da non trascurare c'è anche Bosco Quarto, tra San Giovanni Rotondo e Cagnano Varnano, una foresta più luminosa e molto variegata, con una incredibile promiscuità di specie differenti.
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Interessante questa disamina sul Gargano.
Ci sono stato nei primi anni 90, ricordo bene i pini d'Aleppo in questa zona molto diffusi, non ho però visto la zona interna
Bellissime le tue foto.
Tra l'altro mi sembra di ricordare, in foresta anche la presenza di esemplari di tasso molto vecchi.
Invece in foresta c'è anche un'area dove sono state introdotte conifere montane di varia origine ( pecci e larici) che anche loro arrivano ad essere slanciati ed in ottima forma.
Sui pendii esposti a nord, tra i laghi di Lesina e Varano, al di sopra della fascia della pineta litoranea a pino di Aleppo, c'è quella delle roverelle, molto comuni, più a nord, sulle colline abruzzesi costiere ( ove manca però la fascia delle pinete spontanee, dato che quelle intorno a Pescara risalgono a piantagioni di epoca spagnola), più a nord il pino di Aleppo ritorna spontaneo ed autoctono sul Conero e non si spinge oltre salvo poi ritornare nell'Istria .
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