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  1. #1
    Brezza tesa L'avatar di alexeia
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    Predefinito Re: Nowcasting Vegetale 2021

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Basterebbe che sotto protezione fossero solo le specie (animali e vegetali) effettivamente in pericolo, ma questo richiederebbe che i forestali fossero in grado di riconoscerle
    E che magari le sapesse riconoscere anche il turista, le specie protette.
    Per proteggere una pianta, è importante innanzitutto che non venga raccolta; la guardia che lo becca e riconosce il cadavere, può anche fare tutte le sanzioni di questo mondo, ma non la resuscita.
    La protezione si rivolge innanzitutto ai potenziali danneggiatori di una specie, quindi prima dell'ignoranza delle guardie andrebbe stigmatizzata quella dei turisti.

    A parte che ormai non si guarda più alla singola specie, ma a tutto il contesto che ne permette l'esistenza. Terra terra: se proteggo l'orchidea pincopalla rarissima, ma secco fuori tutta la banale pineta che gli faceva ombra e preservava l'umidità, l'orchidea soccombe, protettissimamente, ma soccombe.
    Se vai a guardare la normativa e lo spirito dei SIC, questo discorso dell'insieme balza evidente: gli habitat di importanza comunitaria e quelli prioritari sono associazioni di vegetali, spesso banali per noi, ma che vengono ormai sistematicamente protette nel loro insieme ogniqualvolta riconosciuti come integri e con elevate caratteristiche di naturalità. In pratica, si tutela l'associazione di specie che concorrono tutte assieme a costituire uno specifico habitat, che può comprendere - ma anche no - al proprio interno anche alcune specie rare o endemiche. Ma il cardine della tutela è l'insieme, proprio in quanto portatore e generatore di biodiversità, sia per quanto riguarda le specie vegetali, che le faune la cui presenza è da esse resa possibile.
    L'era dell'unicità conservata in teca di cristallo è ormai sorpassata.

    Con buona pace anche degli autoctoni, che, profondi conoscitori della realtà del "loro" territorio, hanno in passato estinto bellamente tutto ciò che non faceva comodo o non era conveniente; per non parlare delle lande delle piste da sci, terra bruciata anche d'estate, che sino almeno agli anni '80 del secolo scorso sono proliferate col sostegno delle comunità locali esperte degli equilibri ecologici dei luoghi, e la lotta vana degli universitari cittadini chiusi invece nei loro uffici senza sapere di cosa stavano parlando...

  2. #2
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Nowcasting Vegetale 2021

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
    E che magari le sapesse riconoscere anche il turista, le specie protette.
    Per proteggere una pianta, è importante innanzitutto che non venga raccolta; la guardia che lo becca e riconosce il cadavere, può anche fare tutte le sanzioni di questo mondo, ma non la resuscita.
    La protezione si rivolge innanzitutto ai potenziali danneggiatori di una specie, quindi prima dell'ignoranza delle guardie andrebbe stigmatizzata quella dei turisti.

    A parte che ormai non si guarda più alla singola specie, ma a tutto il contesto che ne permette l'esistenza. Terra terra: se proteggo l'orchidea pincopalla rarissima, ma secco fuori tutta la banale pineta che gli faceva ombra e preservava l'umidità, l'orchidea soccombe, protettissimamente, ma soccombe.
    Se vai a guardare la normativa e lo spirito dei SIC, questo discorso dell'insieme balza evidente: gli habitat di importanza comunitaria e quelli prioritari sono associazioni di vegetali, spesso banali per noi, ma che vengono ormai sistematicamente protette nel loro insieme ogniqualvolta riconosciuti come integri e con elevate caratteristiche di naturalità. In pratica, si tutela l'associazione di specie che concorrono tutte assieme a costituire uno specifico habitat, che può comprendere - ma anche no - al proprio interno anche alcune specie rare o endemiche. Ma il cardine della tutela è l'insieme, proprio in quanto portatore e generatore di biodiversità, sia per quanto riguarda le specie vegetali, che le faune la cui presenza è da esse resa possibile.
    L'era dell'unicità conservata in teca di cristallo è ormai sorpassata.

    Con buona pace anche degli autoctoni, che, profondi conoscitori della realtà del "loro" territorio, hanno in passato estinto bellamente tutto ciò che non faceva comodo o non era conveniente; per non parlare delle lande delle piste da sci, terra bruciata anche d'estate, che sino almeno agli anni '80 del secolo scorso sono proliferate col sostegno delle comunità locali esperte degli equilibri ecologici dei luoghi, e la lotta vana degli universitari cittadini chiusi invece nei loro uffici senza sapere di cosa stavano parlando...
    Firmo le ultime tre righe

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