Ciao a tutti, oggi sono qua per chiedere che ne pensate in merito alla domanda della discussione. Io ho sempre saputo e pensato che il castagno fosse stato importato da luoghi abbastanza lontani dai romani, tuttavia su Wikipedia si legge che c’è chi pensa che possa essere addirittura autoctono delle aree in verde della seguente cartina:
8B6DAC33-D897-45D7-AA2D-B36756F47BE4.jpeg
Ecco dove ne parla Wikipedia: Castanea sativa - Wikipedia
Tralasciando (ma non troppo) il fatto che non capisco il nesso climatico di aree come il Nord della Spagna, l’Alta Savoia, le Prealpi Orientali e l’Appennino versante tirrenico (oltre che le coste settentrionali dell’Anatolia), il mio sentimento è che il castagno abbia foglie molto più grandi della latifoglia media delle nostre zone per essere sicuro che sia autoctono (anche se magari non vuole dire niente); per il resto è una Fagacea e da noi è pieno di Fagaceae quindi potrebbe starci, tuttavia non capisco perché, se fosse autoctono, allora tutti i castagneti abbandonati si convertono in foreste caratterizzate da altre essenze arboree che ogni tanto soppiantano il castagno, per l’appunto. Inoltre, perché si trova spontaneo solo nelle zone coltivate a castagno e non anche in altri luoghi se è veramente autoctono? Ditemi che ne pensate, ciao!![]()
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/
Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/*******martinmb
Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php
Ora rispolvero un vecchio manuale del 1958 del Touring Club " La Flora" e poi ti dico.
C'è un interessante capitolo sul castagno.
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/
Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/*******martinmb
Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php
Ecco le conclusioni del capitolo sul Castagno che affrontano il tema delle origini:
20211130_224648.jpg
20211130_224845.jpg
20211130_224648.jpg
20211130_224845.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 01/12/2021 alle 15:40
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/
Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/*******martinmb
Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php
Provo di nuovo
20211130_224648.jpg
20211130_224845.jpg
Non le inserisce.
Ora si vedono
20211130_224648.jpg
20211130_224845.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 01/12/2021 alle 15:55
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/
Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/*******martinmb
Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php
Avendo lo stesso testo l'ho scansionato e passato ad un OCR
Origine e diffusione del Castagno. Qual'è il concreto significato della presenza
del Castagno nella vegetazione prealpina? Oggi non si può più dubitare, come ancora acca-
deva recentemente, del suo indigenato nell'Europa Meridionale. Il genere Castanea risale
al miocene, e nel terziario era diffuso assai a Nord nel Vecchio Continente; resti fossili son
stati trovati nelle flore terziarie della Groenlandia, delle Spitzbergen, di Sachalin. Attualmente
è presente nell’Asia tropicale montana e insulare il genere assai affine Castanopsis. Il Casta-
gno deriva quindi da un ceppo terziario che in clima caldo-umido aveva raggiunto ben più
ampia espansione boreale in Asia, Europa e America, come testimonia del resto il suo at-
tuale areale spezzato in tre grandi isole: una americana, una europea, una nell’Estremo
Oriente. Ma col raffreddarsi del clima la distribuzione si è contratta verso Sud, recuperando
poi, cessate le glaciazioni, solo modesta parte della perduta ampiezza al margine meridio-
nale delle Alpi, e lungo le valli del Rédano, del Reno, del Dantbio.
Ogni mutamento di clima in senso oceanico o temperato umido ha certo favorito la
diffusione del Castagno insieme ad altre piante con simili esigenze, come il Cerro e in generale
le Querce mesofile (legate cioè a moderate condizioni di umidità, oltre che di temperatura
e di luce). Ogni oscillazione del clima verso l'aridità e la continentalità ha invece contribuito
ad arrestare almeno o restringere questa propagazione.
Nei confronti del Querceto, il Castagneto, per esigenze climatiche, tende a salire più in
alto, ma per esigenze edafiche (di suolo) può anche presentarsi a un livello sottostante.
Ciò accade spesso nelle Prealpi calcaree lombarde; sui pendii rupestri denudati, ma favore-
volmente esposti, salgono e si affermano le Querce fino a notevole altitudine, mentre il
Castagno copre densamente la coltre di rosso ferretto accumulatasi per degradazione alla
base di quelle alture. Ne risulta un paesaggio assai caratteristico in cui si accostano il grigio
tono delle rupi, il verde intenso delle chiome dei Castagni, il rosso talora quasi sanguigno
dei viottoli e degli scoscendimenti che feriscono al margine del Castagneto il pendio erboso.
In nessun caso si può pensare al Castagneto come all'espressione tipica di una zona di
vegetazione continua sulle nostre montagne; si deve piuttosto far rientrare, come impor-
tante elemento, in un sotto-orizzonte meno xerotermico nell'orizzonte submontano dei Quer-
ceti, insieme alle Querce meno xerofile.
Segnalibri