La vegetazione di queste parti (cintura comasca) è abituata a precipitazioni abbastanza regolari. Gli effetti di questa siccità mostruosa (270 mm negli ultimi 8 mesi, contro una media annua di circa 1300) uniti al calore abominevole degli ultimi giorni (non ci siamo fatti mancare nemmeno alcuni giorni di foehn, o cmq favonici) sono diventati visibili soprattutto nell'ultima settimana.
E' straziante vedere dalla finestra di casa la zona collinare di Como (parco della Spina Verde, verde l'hanno chiamata!) ingiallire vistosamente di giorno in giorno.
Sono colline sassose composte di "gonfolite" e, soprattutto sui pendi più ripidi, che non mancano, lo strato di suolo è sottilissimo per cui l'acqua delle piogge scorre via rapidamente. La fitta copertura boschiva, nonostante queste condizioni poco favorevoli, era garantita dal clima umido di un tempo, che ci siamo giocati.
penso che tu abbia ragione.
Fino a 7-10 giorni fa, almeno ad uno sguardo superficiale, l'aspetto dei boschi e dei prati poteva apparire ancora decente. Come ho scritto nel post sopra, la situazione è degenerata rapidamente con l'ultima mazzata di caldo: probabilmente sui pendii si sono esaurite anche le ultime riserve di acqua del suolo profondo dove attingono le radici dei grandi alberi. In piano va leggermente meglio.
Sorprese che ci riserva la natura... per effetto delle ultime abbondanti - e salvifiche - precipitazioni, siamo passati da un secco eccezionale ai terreni allagati e... ai funghi
per la cronaca, qui nel Comasco le ultime giornate "temporalesche" hanno prodotto solo qualche sgocciolamento svogliato (10 mm in 4 giorni) e ieri non ci siamo fatti mancare l'ennesimo episodio di foehn. In attesa della nuova ondata di caldo.
Una situazione così grave non la ricordo nemmeno nel 2003, sembra novembre.
Torre del Baradello, alle porte della città:
baradel22.jpg
altre colline della Spina "Verde"
spina22.jpg
Muovendosi più a nord (foto scattata da Faggeto Lario) anche i fianchi delle Prealpi sono cotti dal sole e dalla mancanza di pioggia.
colme.jpg
I tgili qui in zona sono ancora verdi nonostante il clima rovente e secco.
Alcuni alberi, come gli Acer negundo, stanno perdendo le foglie.
Gli arbusti di ligustro nei giardini, hanno evidenti segni di sofferenza
Però l'ultima foto non è così triste, e in realtà mi fa venire una gran voglia di nuotare
Il colore giallo-bruno della vegetazione credo sia dovuto ai carpini neri, che in estati secche fanno una gran quantità di frutti di quel colore, e le cui foglie si arricciano leggermente, tendono alla clorosi e lasciano vedere meglio i frutti, appunto.
Bravissimo, osservazione molto pertinente.
I carpini sono i primi a diventare marroni e costituiscono certamente una parte importante dell'effetto autunnale, ma purtroppo, e mi riferisco in particolare alle colline di Como, credo che sia in forte sofferenza quasi tutta la vegetazione.
E' vero che la foto sul lago non sembra troppo sconvolgente, per apprezzarla meglio bisognerebbe essere del posto e ricordare che di solito i fianchi delle Prealpi sono verdissimi; del resto è sufficiente fare il confronto con i pendii esposti a nord per vedere la differenza.
Quanto alla voglia di nuotare, beh, ti capisco.
Ho fatto un libidinoso ammollo di un'ora ieri mattina, l'acqua è spudoratamente calda, ma almeno questo aspetto del GW non è del tutto spiacevole
Anche in val Seriana i fianchi delle montagne che sono esposti al sole sono conciati come quelli che hai fotografato.
Qui ha piovuto più che nel Comasco ultimamente, ma non maniera eclatante.
Piante seccate o sofferenti anche a Valbondione, zona interna all'isoieta dei 2000 mm, solitamente piovosissima essendo alla testata delle Orobie.
Le foto sono del versante sudest verso Maslana, sui 1100 m.
Si commentano da sole.
Una piccola nota: il ponte è romano.
Buon pomeriggio.
Ultima modifica di Gian1969; 02/08/2022 alle 15:45
Piccole soddisfazioni.
IMG_20220802_181347.jpg
4 Alnus cordata (ontano napoletano) dai semi prelevati nel bosco, una piantina di agrifoglio (avevo messo i semi ma non usciva niente, poi me la sono ritrovata in vaso), e una piantina di tiglio selvatico sempre dal bosco (avevo preso un piccolo pollone con appena due foglie rovinate e una radichetta, ora ha 5 belle foglie).
Al momento opportuno andranno piantati da qualche parte.
Si vede bene anche la portulaca, che ogni tanto aggiungo alle insalate. Fanno semi in quantità e oramai me le ritrovo ovunque.
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