Sebbene crescessero stentatamente la presenza di olivi è attestata nel nord Italia fin dal medioevo.
(PDF) L'olivo nell'Italia medievale (researchgate.net)
Le ondate di gelo li facevano periodicamente fuori finché probabilmente si smise di ripiantare perché troppo frequenti.
L'abitudine di mettere olivi in giardino, almeno in Romagna, era partita fie anni 70 inizio 80. Poi gli inverni tra 85-86-87 e 91 avevano fatto piazza pulita, anche perché tutti piantavano le
Varietà più comuni nell'Italia centrale meno resistenti al freddo.
Ora si trovano impianti di olivo da reddito in piena pianura che ormai hanno 20 anni e più.
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Beh un conto è la piantagione, l’altro la coltivazione. Se è per questo ci sono olivi persino nel Regno Unito, ma non vuol dire che il clima sia adatto, soltanto, come risaputo, è più facile adattare piante da climi caldi a climi freddi che viceversa, con determinate accortezze. La pianura padana è piena di abeti rossi ma non vuol dire che abbia senso fare piantagioni per il ricavo di legname come magari avviene in Germania, così come possono resistere gli olivi al clima padano (molti giardini li hanno, anche nelle zone più fredde della pianura) senza che ciò voglia dire che abbia senso coltivarli: è una cultura che non è tipica del territorio e qualcosa vuol dire, infatti non vedo il significato di rischiare di far morire centinaia di piante in seguito a gelate particolarmente forti solo per lo sfizio di utilizzare una coltura fuori dalla sua area ideale. In Abruzzo ho presente le coltivazioni fino a quelle quote, ma è un’altra cosa rispetto a un’area di centinaia di km2 che risente di cuscini freddi di inversione
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
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Non so in aperta pianura ma sulle prime colline vicino Bologna so che è abbastanza facile trovare delle coltivazioni di Olivo, questo vuol dire che è abbastanza redditizio anche lì. Non si parla di solo qualche pianta in giardino (che volendo uno la copre durante i giorni più freddi dell'anno).
Mi pare stessimo parlando di pianura, comunque le piantagioni di olivo sulle colline che vedo sono in buonissima parte state piantate proprio in questi ultimi 2/3 anni (soltanto questa primavera ho trovato tantissime nuove piantagioni di ulivi minuscoli, quindi proprio di quest’anno) e in generale quasi tutte le piante sono minuscole. Fanno eccezione 1/2 zone dove le piante sono un po’ più grandi e sicuramente ci sono da più anni, ma che io sappia non viene prodotto olio, o se si fa schifo. Così si dice in zona. È terra di ciliegi (basti pensare alle famose ciliegie di Vignola) e vigne, non di olivi. Non che non mi piacciano, ma so cosa è più appropriato in un territorio e cosa meno
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Si lo so bene, non lontano da casa mia per dire c’è una località chiamata “Oliveto di Monteveglio” che sicuramente ha preso il nome da un’antica coltivazione che c’era. Da quel che leggo, però, la coltivazione dell’olivo è stata concentrata tra l’inizio del XII e la metà del XIV secolo, quindi per circa 150 anni. Mi sembra un periodo un po’ ridotto per considerarlo un “continuum” fino al giorno d’oggi, è come considerare la probabile totale assenza di alberi mediterranei durante la PEG (grossomodo della stessa durata, tra inizio del ‘700 e metà dell’800) normale. Tra l’altro parlano perlopiù della coltivazione nelle zone del Lago di Garda, dove li si che è tipica la coltura dell’olivo, ma esternamente a quelle zone mi pare abbastanza ben scritto che si tratti di rifugi più che di cultura di questa coltivazione
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Pensa te, a dimostrazione della extra-zonalità della specie. Personalmente nei giardini trovo più suggestivi e originali (di olivi ce ne sono in tutta Italia) che ne so, i pini silvestri, che crescono belli alti e almeno sono spontanei in regione (contrariamente all’olivastro selvatico)![]()
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