Sabato 03/05/2008 sono arrivato per la terza volta (2005-2006-2008) su a Lago Vivo e approfitto di questo spazio per consigliare a tutti di andarci, dandovi qualche informazione che potrebbe esservi utile corredata da qualche foto.
Cominciando vorrei sottolineare che si tratta di un sentiero non impegnativo e che con un po' di fiato e con le scarpe giuste (trekking) può essere alla portata non solo degli abitudinari amanti dell'escursionismo.
Come ci si arriva
Partendo da Roma consiglio di prendere l'autostrada A1 con uscita a Frosinone, da qui proseguire con la superstrada fino all'uscita obbligatoria di Sora. Dopo avere attraversanto il bel centro si prosegue seguendo l'indicazione per l'altra superstrada Avezzano-Cassino... Dal punto in cui vi è la rampa per l'imbocco della sopraccitata superstrada si prosegue andando diritti, seguendo l'indicazioni per Pescasseroli percorrendo la strada statale SS83 che attraversando la bellissima Forca d'Acero conduce nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo. Giunti ad Opi, si gira verso destra proseguendo verso Villetta Barrea e successivamente Barrea (1067 mt) da cui è possibile ammirare una splendida vista sull'ononimo lago (artificiale). Dal centro del paese si prosegue in direzione di Alfedena sulla strada statale SS83 e ci si ferma al Km 67 in prossimità di un curvone verso sinistra dopo aver passato una casa di color violaceo.
L'escursione - l'andata
Parcheggiato il veicolo nei pressi di una piccola costruzione in cemento adibita alla presa dall'acquedotto (Fonte Sambuco, 1141 mt) si continua a piedi per una sterrata (sent. K6) da cui guardando verso destra si ammira una splendida vista su Barrea e sul suo lago camminando tra biancospini, rovi, aceri e cerri. Dopo circa 1 km si raggiunge la Sorgente delle Donne sulla sinistra da cui parte il sentiero K5 con indicazioni arancioni che proseguendo in direzione Nord entra nel suggestivo Vallone dell'Inferno percorrendo per larga parte del percorso il letto asciutto di un vecchio torrente ormai in secca. Il percorso in costante ascesa si immerge via via nel bosco più fitto e ombroso dove la vegetazione è composta prettamente dagli aceri e soprattutto da splendidi e fantastici faggi alcuni di dimensione ragguardevole. Il Vallone dell'Inferno è stretto a Est dalle pendici occidentali del Monte Serrone, visibile da alcuni piccoli tratti dove il bosco si fa leggermente più rado, e a Ovest dal Monte Iannazzone (1738 mt). Salendo, sul sentiero si ergono alcune bancate rocciose dalla strana conformazione che interrompono il tappeto di foglie tipico delle faggete: sono i primi segni delle estese formazioni calcaree che nella conca del lago costituiscono testimonianza degli effetti del carsismo della zona.
Gli ultimi tratti di salita sono sicuramente i più impegnativi e con un 3-4 zig-zag si raggiunge la Madonna delle Grazie dove il 2 settembre del 1940 fu posta incastonata su di una roccia un'ieffige della Madonna chiamata del Buon Passo, a protezione dei viandanti. A breve si raggiunge il punto più alto del percorso (1656 mt) per poi ridiscendere nella meravigliosa conca in cui è incastonato lo splendido Lago Vivo a 1591 mt. Davanti si trova, come fosse dipinto, un maestoso spettacolo: partendo da ovest verso est, M. Iamiccio (2074 mt), M. Petroso (2249 mt) il monte più in alto del parco, M. Altare (2147 mt) e M.Tartaro (2191 mt) cima intermedia sul lungo crinale che collega il Monte Petroso con la Metuccia e la Meta (2242 mt).
Il nome "Vivo" deriva dal fatto che il lago cambia continuamente le proprie dimensioni in base alle stagioni (massime a maggio con lo scioglimento della neve, minime ad ottobre); in autunno inoltrato le sue rive sono di frequente popolate dai cervi che si affrontano nella stagione degli amori (non ci sono mai stato ma dovrebbe essere uno spettacolo).
La conformazione della zona a valle dei grandi circhi glaciali che caratterizzano tutta la "cordigliera" Petroso, Altare,Meta e Metuccia e alcuni elementi ancora presenti nel paesaggio indicano un'origine glaciale della conca successivamente rimodificata da un intenso fenomeno di carsismo. La presenza all'ingresso della conca di alcuni blocchi di calcare, conferma questa osservazione trattandosi di massi depositati dalle lingue glaciali (la mancanza ai lati della valle di strutture rocciose sovrastanti, esclude possa trattarsi di materiali depositati da frane). Verso Sud è bellissima una serie di pinnacoli rocciosi che creano l'atmosfera di un paesaggio lunare.
Al margine orientale dell'Altopiano vi è la Fonte degli Uccelli che garantisce acqua in tutti i periodi dell'anno (assolutamente da bere per assaporarne la freschezza e la leggerezza).
L'escursione - il ritorno
Abbiamo percorso il ritorno sul medesimo sentiero per cui eravamo saliti, ritenendomi fortunato per avere incontrato un bell'esemplare di moscardino.
Per ridiscendere si può comunque utilizzare il sentiero K4 che aggira il Serrone sul lato orientale: non l'abbiamo percorso in quanto sul tratto iniziale vi erano almeno 20-25 cm di neve e mio padre (quasi 68 anni) non aveva scarpe in goretex. Il K4, che percorsi 4 anni fa, affaccia sulla Val Porcile dove si origina il torrente Rio Torto che va ad alimentare l'altro grande invaso artificiale della zona (oltre al Lago di Barrea): il Lago della Montagna Spaccata su cui, ricordo, nell'ultimo tratto di sentiero si ha una splendida veduta. Pertanto per chi farà l'escursione dalla fine di maggio in poi consiglio vivamente il K5 nell'ascesa e il K4 al ritorno.
Concludendo:
TEMPO PERCORRENZA: Andata-1h 50' e Ritorno-1h 30' (entrambi sentiero K6 + K5)
DISLIVELLO: 534 mt circa
Al ritorno consiglio un giro nei splendidi centri storici di Barrea e di Civitella Alfedena.
Per qualsiasi domanda o suggerimento sono a vostra disposizione.
Yuri Cirillo
La mia stazione meteo a Valmontone:
http://valmontonemeteo.altervista.or...antage_Pro.htm
Previsioni su: http://www.centrometeoitaliano.it/
Lago di Barrea dal belvedere di Barrea (AQ)
Scatto all'interno della faggeta nello splendido Vallone dell'Inferno
Il sentiero presenta una ripidità più accentuata con dei "simpatici" tornantelli fino a giungere all'effige della Madonna delle Grazie detta del Buon Passo protettrice dei viandanti, posta li il 2 settembre 1940
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Lato sud della conca del lago... pinnacoli rocciosi testimonianza del carsismo in zona: fanno venire in mente un paesaggio lunare.
Centaurium Maritimum (così mi datto un altro escursionista):
Crocus o in volgare zaffarano
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la Fonte degli Uccelli che dispensa acqua (fresca e leggerissima, assolutamente da bere) in ogni periodo dell'anno.
Eccomi sulla neve discretamente presente sul lato orientale del Serrone
Qui sono a bordo lago dove abbiamo potute ammirare tre raganelle che al nostro passaggio sono schizzate in acqua :D
Alle mie spalle da destra a sinistra per chi gurda: Monte Iamiccio (2074 mt); Monte Petroso (2249 mt); Monte Altare (2147 mt)
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lo conosco come casa mia. posto sublime !!!!!
Altre foto per confrontare l'innevamento ???
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Spettacolo davanti agli occhi:
Il Lago Vivo, nella sua massima estensione
Monte Petroso a destra e l'Altare a sinistra
Altra foto alla grande prima attrice: la Natura! Sulla sinistra si vede anche Monte Altare
Lo Iamicco e il Petroso (il monte più alto del Parco Nazionale d'Abruzzo) che guardano il Lago
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Ci si rimette sulla strada del ritorno purtroppo... un' ultima foto che sa di un arrivederci all'autunno (non l'ho mai visto in quella stagione)... Il Monte Petroso,il Monte Altare e un pezzetto a sinistra del Tartaro: parte di quella splendida "cordigliera" che unisce appunto il Petroso con Meta e Metuccia
Vi offro una chicca... una foto scattata dal sottoscritto il 1 maggio del 2006 (2 anni fa) al lago Vivo: c'era più neve e il bacino del lago era più ristretto...
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Finisco il reportage con la foto ad un esemplare di moscardino ... camminate silenziosi e senza lasciar traccia: la Natura saprà mostrarvi il meglio di sè
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E quale sarebbe?
Cosi ci vado![]()
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
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