
Originariamente Scritto da
zago remigio
Mentre assistiamo ad una stabilizzazione del valore del
NAM (intorno a +2.3) ricollegandoci ad un lavoro di Martineau & Son (2010) credo sia utile oltre che didattico analizzare l'attuale evento su base statistico/predittiva.
Lo studio in questione analizzava la successione di ESE avvenuta nel gennaio 2009 quando ad un intenso SVI con picco
NAM (calcolato tra 65°-90°N, Baldwin & Thompson) di +3 raggiunto il 11 gennaio seguì un altrettanto intenso SVW con picco
NAM a -6 il 29 gennaio con delta di 9 punti in 18 giorni.
Il
VPS a 10hpa in quelle fasi:
Allegato 419329
traendo spunto da questo ottimo paper, si evince come nel caso di SVI valori di
NAM nettamente positivo precedano il picco di circa 30 giorni e questo è seguito da un calo fino alla neutralità della durata di una quindicina di giorni. La propagazione verso il basso inizia in concomitanza con il picco a differenza del SVW che presenta un lag di circa 10 gg.
Interessante la parte che si occupa dell'insorgenza del SVI che avviene per effetto radiativo durante fasi di bassa attività d'onda al contrario del SVW che avviene per cause troposferiche attraverso la rottura in bassa stratosfera delle onde planetarie troposferiche.
Detto ciò quindi è lecito ipotizzare come questo SVI abbia proprio in questi giorni raggiunto la massima intensità e che entro la terza decade di dicembre possa aver esaurito la sua attività. Vedremo quindi se successivamente avverrà come spesso accade, una risposta diretta e contraria con lo svilupppo di un SVW, come annunciato da diverse proiezioni stagionali.
Segnalibri