Parto dalla semplice considerazione, avvalorata in dottrina, che riguarda l'importanza che riveste un attento monitoraggio degli eddy heat fluxes proprio nella fase di maturazione autunnale del vps e in particolare nel periodo che va dalla metà di ottobre alla metà di novembre.
Una bassa attività delle onde di Rossby parimenti dovuto ad un vortice troposferico troppo forte o troppo debole è spesso correlata ad un successivo forte approfondimento del vps in media alta stratosfera con conseguente aumento di probabilità di incappare in un evento estremo.
Il lag time medio tra 60/90 giorni dalla piena maturazione dell'inverno meteorologico ( e rispetto un eventuale evento stratosferico estremo) ci descrive la fase che si può designare quale predictor di buona parte della stagione invernale correlata in particolar modo al segno dell'Arctic Oscillation.

Non è banale, benché datato, ricordare uno dei caposaldi di L. Polvani che a sua volta richiama quanto dimostrato statisticamente da Baldwin & Dunkerton:

http://journals.ametsoc.org/doi/abs/...FAA%3E2.0.CO;2

e sintetizzabile nella cromografia che segue:

untitled.png

nel ricordare che l'equilibrio termico verticale sia legato a fattori in parte stratosferici (Qbo) ma soprattutto troposferici.

Nell'evidenziare l'importanza del monitoraggio quindi di tale fase stagionale vi posto l'evoluzione dello scorso inverno ribadendo il fatto che se si arriva, come spesso accaduto in questi ultimi anni, con una stratosfera troppo fredda al limite dello stratcooling, spesso tardivamente ci sono pochi rimedi.... anzi sovente è proprio un'ondulazione tardiva ad innescare l'approfondimento del vps sfociante nell'ESE cold.
Sono anni ormai che dopo metà novembre si cominciano a vedere in alta stratosfera (2/5/7 hpa) dei fuori scalda cold e la dice lunga circa le difficoltà che sono intervenute nel dialogo tra i piani del vortice polare e in particolare tra troposfera e stratosfera.

Dinamica dei flussi precedente all'inverno 2015/2016:

flux_1.png

Sempre a titolo dimostrativo l'inverno 2006/2007:

Immagine_2.png

Flusso verticale quasi azzerato nel periodo cruciale e a nulla servì la tardiva ripresa dei flussi per evitare l'ese cold che arrivò a dicembre:

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P.s. potete notare dal raffronto della carta del NAM con quella dei flussi come ottobre fosse stato un mese caratterizzato da un vortice troposferico molto disturbato (AO negativa) che si tradusse con un bassissimo trasferimento di calore verso la stratosfera.

Anomalie di geopotenziale del mese di ottobre 2006:

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